A Ferruccio De Bortoli il premio Arrigo Benedetti

Un premio all’insegna dell’autonomia e dell’indipendenza di giudizio, proprio come il giornalista a cui è dedicato. Che non si lascia condizionare dalla cronaca ma che valiuta l’attività complessiva di un professionista per poi premiarne i meriti.
Quest’anno il premio giornalistico Arrigo Benedetti – Città di Barga va all’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, agli onori delle cronache per il libro Poteri forti (o quasi) e alla giornalista di Repubblica Federica Angeli. L’iniziativa di prestigio e alto valore culturale, organizzata dalla Provincia di Lucca e dal Comune di Barga, in collaborazione con il Centro Europeo di Studi Arrigo Benedetti, la famiglia Benedetti, e il sostegno di Toscana Energia, vedrà la premiazione sul palco del teatro dei Differenti di Barga, mercoledì (31 maggio) alle 11.

Ferruccio De Bortoli proprio nel “feudo” renziano del senatore Andrea Marcucci, fra i più critici per l’ultima pubblicazione del giornalista,  riceverà il premio alla carriera. Nato a Milano il 20 maggio 1953 è stato due volte direttore del Corriere della Sera, dal 1997 al 2003 e dal 2009 al 2015; ha diretto anche il Sole 24 Ore dal 2005 al 2009. Di famiglia bellunese, si è laureato in giurisprudenza alla Statale di Milano. La sua carriera giornalistica inizia nel 1973, quando viene assunto come praticante al Corriere dei ragazzi. Lavora successivamente per il Corriere d’Informazione (pomeridiano del Corriere), Corriere della Sera, L’Europeo. Nel 1987 torna al Corriere della Sera come caporedattore dell’economia. Nel 1993 Paolo Mieli lo promuove vicedirettore e nel 1997 assume la guida del primo quotidiano italiano. Dal 2015 è presidente dell’associazione Vidas di Milano. Attualmente è presidente della casa editrice Longanesi.
Tra i riconoscimenti ha ricevuto nel 2012 al teatro di Osimo il premio Renato Benedetto Fabrizi in qualità di presidente della Fondazione Memoriale della Shoah. Il 3 giugno 2012 nell’auditorium Santa Caterina di Finale Ligure gli è stato consegnato il premio Inquieto dell’anno 2011. Nel 2014 ha vinto il Premio Buone Notizie consegnato a Caserta.
Con Ferruccio De Bortoli a Barga il 31 maggio sarà premiata anche la giornalista Federica Angeli cronista di nera e di giudiziaria, in servizio alla redazione romana di Repubblica. Sotto scorta permanente dal 17 luglio 2013 a causa delle minacce di morte subite due mesi prima, a Ostia, mentre raccoglieva informazioni per il suo giornale; la giornalista non ha mai smesso di lavorare alle inchieste, denunciando le minacce. Al processo nei confronti dei malavitosi anche la Federazione Nazionale della Stampa, costituendosi parte civile, ha mostrato il totale sostegno nei suoi confronti.
La cronista stava svolgendo un’inchiesta sul racket degli stabilimenti balneari, e la notte del 15 luglio, fu casualmente testimone oculare di uno scontro a fuoco nel quale furono coinvolti personaggi dello stesso ambiente del racket. Interrogata dai Carabinieri, la cronista raccontò ciò che aveva visto. Con le sue inchieste e con quella testimonianza la Angeli ha messo il dito nella piaga malavitosa del litorale romano.
Durante la cerimonia verrà assegnato anche un riconoscimento speciale della giuria al documentarista Gabriele Del Grande, autore di reportage e articoli sul flusso dei migranti verso l’Europa. Arrestato sul confine tra la Turchia e la Siria il 10 aprile del 2017 è stato rilasciato dopo alcuni giorni di fermo illegittimo da parte delle autorità di Ankara.
Sono dunque tre le figure del mondo dell’informazione in prima linea a ricevere il premio giornalistico dedicato al giornalista lucchese fondatore di settimanali che hanno fatto la storia del giornalismo italiano come L’Europeo e L’Espresso. Nello spirito di ricerca e impegno giornalistico che ci ha lasciato Arrigo Benedetti, prosegue dunque il lavoro della giuria che anche quest’anno ha deciso di premiare un uomo e una donna che ogni giorno con la loro professionalità mostrano il vero volto del mestiere del giornalista.
Il premio, istituito nel 2011, a cadenza annuale, intende valorizzare le carriere, i migliori articoli o le migliori inchieste, che abbiano saputo raccontare l’Italia contemporanea in modo libero, indipendente e veritiero, com’era nello stile del fondatore dell’Europeo e dell’Espresso.
Il premio è stato assegnato nelle precedenti edizioni a Milena Gabanelli (Report Rai3), altro grande esempio di giornalismo indipendente e senza “padroni”, Toni Capuozzo (Canale 5), Paolo Borrometi (Agi), Fabrizio Gatti (L’Espresso), Nello Ajello (Repubblica), Bruno Manfellotto (L’espresso), Paolo Ermini (Corriere Fiorentino), Remo Santini (La Nazione), Marco Pratellesi, Marco Gasperetti (Corriere della Sera), e infine a Michele Albanese e Francesca Sironi.

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