Tensione per villa S. Maria, aperto il tavolo sindacale

La preoccupazione, come la tensione, è alle stelle. E già ieri sera durante il consiglio comunale (leggi) era palpabile fra i rappresentanti sindacali e i dipendenti della Residenza sanitaria assistenziale Villa Santa Maria, il cui futuro è in bilico. Come annunciato dall’assessore alle politiche sociali Lucia Del Chiaro, questa mattina (17 novembre) a palazzo Orsetti si è aperto il tavolo di confronto fra amministrazione comunale e rappresentanti dei lavoratori per tracciare in maniera più possibile condivisa il percorso relativo alla Rsa di Villa Santa Maria. Due le possibili strade: da una parte, andare a gara con una lunga concessione per villa Santa Maria, valutandone le opportune modalità dato che il concessionario dovrebbe farsi carico di tutta una serie di spese per effettuare i lavori da compiere alla struttura. Oppure ricercare la migliore collocazione, condivisa secondo le norme vigenti, per gli anziani e i dipendenti impiegati attualmente a Villa Santa Maria.

Il confronto, iniziato attorno alle 12, è andato avanti per oltre due ore. In un clima di grande franchezza l’assessore Del Chiaro ha illustrato a Cigl, Cisl e Uil i due possibili scenari “tenendo conto – ha detto – che le due categorie che dobbiamo tutelare sono gli anziani e i lavoratori e che la nuova legge regionale, con applicazione dal primo gennaio 2017, ha modificato il ruolo che i Comuni devono svolgere, passando da fornitori di servizi a erogatori di quote sociali che il cittadino può spendere dove preferisce”.
“È chiaro – ha ribadito l’assessore – che il tema è di difficile gestione e che non esistono soluzioni facilmente percorribili. Anche per questo riteniamo essenziale il confronto aperto con i rappresentanti dei lavoratori. Il nostro impegno infatti è di mettere in essere la soluzione migliore a tutela degli ospiti della struttura e di chi nella struttura oggi lavora”. Durante l’incontro, l’amministrazione ha fornito risposta a una serie di questioni di dettaglio poste dai rappresentanti dei lavoratori, registrando da parte dei sindacati la richiesta di andare avanti passo passo nella piena trasparenza e condivisione di tutti i percorsi, con l’obiettivo di tutelare gli ospiti e i lavoratori. 
L’incontro è stato giudicato interlocutorio dai rappresentanti sindacali che temono, in entrambi i casi, una significativa perdita dei posti di lavoro, così com’è accaduto per le Rsa della Pia Casa e di Monte San Quirico. In attesa di capire meglio verso quale direzione si orienterà la maggioranza, arriverà con ogni probabilità un’altra proroga della concessione attualmente vigente.
“L’incontro di stamattina è stato abbastanza interlocutorio – commenta Michele Massari della Fp Cgil -. Ancora non sappiamo bene di cosa dobbiamo discutere, quindi è anche difficile organizzare delle iniziative. Speriamo che al prossimo incontro, previsto per lunedì (27 novembre) ci portino qualche elemento in più. La nostra posizione è comunque per il mantenimento della struttura pubblica. Non vorremmo che la questione si sovrapponesse all’altra relativa a Pia Casa e Monte San Quirico, dove c’erano stati degli impegni precisi da parte del Comune. Il nostro terrore è che questa vicenda possa avere vicende nefaste per quanto riguarda il mantenimento dei posti di lavoro. Ricordo che dei 23 esuberi risalenti alla concessione della Pia Casa e di Monte San Quirico, 15 sono ancora in attesa di capire quale sarà il loro futuro. Ci auguriamo che una situazione del genere non si ripeta”.
“Intanto – conclude Massari – incontreremo i lavoratori in un’assemblea che si terrà venerdì (24 novembre). Valuteremo insieme tutte le iniziative da mettere in campo per tutelare i lavoratori”.
Usa toni meno pessimistici ma sottolinea ugualmente la necessità di salvaguardare i posti di lavoro Pietro Casciani della Uil Fpl: “Rispetto all’altra volta, c’è stato un immediato coinvolgimento dei sindacati e questo è sicuramente positivo. Possiamo dire che siamo partiti con il piede giusto ma rimaniamo comunque prudenti e vigili, visti i precedenti. Attualmente non abbiamo gli elementi per discutere ma grazie a questo coinvolgimento avremo la possibilità di monitorare la situazione passo dopo passo. Su cosa fare di Villa Santa Maria ovviamente è il comune che deve decidere: si tratta di una scelta politica. Come sindacati, vogliamo solamente che le famiglie dei 50 operatori possano essere tranquille. C’è un bacino di 15 persone che ancora aspetta di trovare collocazione. Prima di iniziare a discutere di altri esuberi, sarebbe bene estinguere questo bacino. Non può essere il Comune da solo a gestire questa situazione – suggerisce Casciani – ma grazie alla collaborazione con altre istituzioni come ad esempio la Asl, la questione si potrebbe risolvere”. 
Per quanto riguarda il bacino degli esuberi esistenti, Del Chiaro ha detto che “Come Comune, coinvolgeremo gli altri Comuni della Piana, la Asl e la Regione Toscana per un disegno complessivo di welfare sostenibile che allarghi le opportunità di supporto a una platea sempre più ampia, tenendo conto dello scenario regionale e consapevoli che aumentando la qualità del servizio si aumenta anche la quantità dei posti occupati”.
I sindacati si riuniranno in assemblea con i lavoratori il prossimo 24 novembre e torneranno ad incontrarsi con l’assessore il prossimo 27.

Luca Dal Poggetto

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.