Opera Mura, ok a bilanci. Ma si pensa a maxipartecipata

Cresce l’attività dell’Opera delle mura, con le torri cittadine a fare da traino. E’ quanto emerge dalla prima parte del consiglio comunale di oggi (28 dicembre), che ha visto l’approvazione del bilancio consuntivo 2016 e sul preventivo 2017 dell’ente. Il primo a relazionare l’emiciclo di palazzo Santini è l’assessore Stefano Ragghianti, che pone l’accento sui numeri in costante aumento messi via dalla torre Guinigi, che si conferma come il primo monumento cittadino per numero di ingressi e, conseguentemente, introiti ricavati.

“Il consuntivo 2016 – commenta Ragghianti – presenta un avanzo positivo della gestione di 621mila euro, mentre il conto economico presenta un avanzo di circa 540mila euro. L’esercizio 2016 configura dunque un risultato positivo, sia per la parte economica che per quella finanziaria. Il bilancio preventivo 2017 vede un’assegnazione dal Comune per 640mila euro (di cui 350mila per la gestione ordinaria e 290mila per la gestione del verde che dai primi mesi 2018 cesserà di essere in capo a Opera Mura, ndr)”.
Il polo attrattivo trainante, si diceva, sono le torri: “L’attività delle torri e dell’orto botanico – spiega l’assessore – ha prodotto 1milione e 96mila euro, per un incremento di circa 90mila euro, circa il 9%. Questi dati di incremento sono stati confermati dall’andamento degli incassi e dalle presenze delle torri, in modo particolare di torre Guinigi, che si conferma il sito monumentale di più forte richiamo in città. Dal 2016 al 2017 passa da 784mila a 866mila euro di incasso, mentre la torre delle ore passa da 138mila a 147mila euro. Questo è importante anche nell’ottica del futuro museo Guinigi”. Nel bilancio 2017 sono iscritti anche i proventi derivanti dalla concessione delle casermette, circa 67mila euro. “Opera delle Mura ha fatto una ricognizione recente – conclude Ragghianti – ed ha appurato che le associazioni sono in pari con il pagamento dei canoni. Inoltre sta valutando le attività svolte, affinché siano congrue rispetto al progetto presentato in sede di affidamento. C’è comunque da fare una riflessione complessiva sulla forma giuridica dei soggetti che operano in ambito culturale, artistico e turistico in città, come Opera delle Mura”. L’idea, che si palesa, è quella della nascita di una nuova grande società partecipata che riunisca Itinera, Teatro del Giglio e Opera delle Mura.
Il consigliere Cantini (LC), per parte sua, ricorda che, per il corrente 2017, sono già 220mila i biglietti staccati per le torri, mentre la consigliera Martini (Pd) si sofferma sulle ulteriori potenzialità di incremento dell’attività della torre Guinigi, grazie alla prossima apertura del bookshop.
Dati che, tuttavia, non convincono assolutamente il pentastellato Massimiliano Bindocci, che parla apertamente di “disastro dell’Opera delle Mura”. Per il grillino “si comincia dal fango ormai perenne al campo Balilla per mesi e mesi. Ricordo poi i vizi procedurali per l’affidamento della Casa del Boia, che è la condanna a morte di questa amministrazione, quelli relativi all’affidamento delle casermette, il taglio dei lampioni: sulle mura è successo di tutto. I numeri aumentano? Sì, perché le mura sono il nostro monumento principale, non certo perché ci sia un ragionamento di logica complessiva”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le argomentazioni di Barsanti, consigliere di Casapound: “Noi siamo stati i primi – ricorda – a denunciare quello che accade alla casermette san Salvatore, che doveva essere utilizzata soltanto per il ristoro dei pellegrini, mentre fa attività di ristorazione e ricreativa di ogni tipo. In generale manca trasparenza da parte di questa amministrazione: lo stesso accesso agli atti è sempre complicato. Penso al baluardo san Martino, dove si è svolto il Bordafest per cui sto ancora aspettando di ottenere la ricevuta di pagamento. Ho chiesto anche l’accesso agli atti per le bollette delle attività di ristorazione sulle mura, ma ancora attendo risposte. In generale, assistiamo ad uno scaricabarile continuo, dal taglio dei lampioni in occasione del concerto dei Rolling Stones alla gestione delle casermette. Il giudizio, da parte nostra, non può essere che critico. Torri e mura non hanno bisogno di chissà quale impegno per risultare ambite dai turisti”.
Pronta la replica del sindaco: “La questione bilanci arriva in ritardo in Consiglio? Sono d’accordo, ma in passato nemmeno sfioravano questa aula. Opera delle Mura potrebbe cambiare forma dal punto di vista giuridico, ne stiamo parlando da un po’. Vorrei però ricordare l’ingente operazione di restauro portata avanti – osserva Tambellini – e che forse è sfuggita ai consiglieri Bindocci e Barsanti. Le sortite dei baluardi sono tutte aperte e l’illuminazione delle mura è un’altra opera rilevante. Ora anche i disabili possono accedere alle mura, mentre in passato non era possibile. Forse è sfuggito che si è lavorato anche sui sotterranei del monumento. La Fondazione Crl ha operato con una parte notevole di risorse, ma per sotterranei ed illuminazione ci siamo ingegnati da soli. Aver trovato altri 2 milioni per completare il restauro delle mura non è cosa da poco. I lampioni tagliati? Sappiamo che alcuni possono non essere d’accordo, ma abbiamo ritenuto che alcuni grossi concerti meritino l’uso di spazi più ampi. Tutto questo è valso alla città una pubblicità inusitata in tutto il mondo: il ritorno è stato notevolissimo. Si tratta di scegliere: o giudichiamo le mura come un simulacro intoccabile o le viviamo”. Poi il sindaco interviene sugli affidamenti: “I bandi per la casa del Boia e per le casermette li ha fatti il Comune perché era l’affidatario dei fondi, semplicemente. Fino ad oggi non è emerso niente di significativo, dalle denunce presentate nei nostri confronti: sintomo che abbiamo fatto le cose per il meglio. I sotterranei della casa del Boia? Abbiamo l’esigenza di valorizzare il percorso della via Francigena. E’ vero che non sta riscuotendo un grande successo, ma per certe strutture c’è bisogno di tempo. Le casermette? Non ci sono storture. In passato venivano date tirando a sorte o per conoscenza, senza criterio. Noi le abbiamo affidate attraverso un bando, secondo le indicazioni fornite dal Consiglio comunale. Semmai c’è da valutare la congruità dell’affitto rispetto a chi ha vinto il bando”. Poi, sulla gestione delle torri cittadine: “I bandi? Si è tentato di non lasciare indietro nessuno – prosegue Tambellini -. L’attività delle torri è in continuo incremento e non può essere un dato da sottovalutare: non erano tenute così, né avevano questi numeri quando siamo entrati. Noi riteniamo di avere fatto un buon lavoro. La nostra trasparenza è tale che la gara successiva per l’affidamento delle torri l’ha vinta una cooperativa di Bologna. Palazzo Guinigi? Se riuscisse ad intercettare un terzo dei visitatori delle torri farebbe il suo. Il secondo piano è pronto, adesso stiamo approntando il primo e ultimo piano. Il museo va ricostituito dalla storia di Lucca, dall’epoca romana a quella successiva. I musei si fanno con delle opere di grande rilievo oppure raccontando la storia della città. Noi non abbiamo opere significative, capaci di attirare visitatori: quindi bisogna lavorare sulla bellezza del palazzo e sulla storia cittadina. Mi piacerebbe integrare il terzo piano con gli spazi espositivi della fondazione Ragghianti e con gli altri poli che si occupano di arte contemporanea in città, per creare un nuovo polo, in questo senso. Abbiamo intercettato fondi importanti, per fare tutto questo. Ci siamo dati da fare anche per il museo del fumetto: vogliamo farlo diventare un polo di valenza nazionale, dove lavorare e costruire immagini, oltre alla sola esposizione”.
Bindocci risponde ricordando come la ex consigliera Roberta Bianchi abbia vinto un ricorso sulla mancanza di trasparenza e aggiunge: “La scelta degli eventi sugli spalti? Non è che si possa fare qualsiasi cosa pur di avere una risonanza mondiale, altrimenti la prossima volta potreste pensare ad un circuito di formula 1. Il fatto che a gennaio ci sia un pezzo delle mura ancora rovinato dovrebbe essere oggetto di riflessione. Sui lampioni e gli alberi tagliati non c’è stata alcuna discussione, l’abbiamo soltanto dovuta apprendere. La vostra tardività nelle risposte, adesso, produrrà il nostro ostruzionismo in questa sede”. Anche Barsanti precisa che “Nessuno nega i lavori sulle mura, parliamo di questioni procedurali. Non rispondo io di quello che è stato fatto nelle precedenti amministrazioni: parliamo della gestione attuale, non del passato”.
Una discussione nasce anche in ordine alla sicurezza del monumento, con i consiglieri di opposizione che parlano di necessità di far fronte alle ripetute cadute. “Sono in atto controlli anche in questi giorni – la risposta del sindaco – per apporre ulteriori segnalazioni circa i pericoli”.
La pratica del bilancio consuntivo viene approvata dall’emiciclo con 19 voti favorevoli, 5 contrari ed un consigliere (Bindocci) che non partecipa al voto. Stesso esito per il bilancio preventivo 2017. Nel dibattito Cantini (Lucca Civica) guarda agli sviluppi futuri di tutto quanto riguarda la gestione dei beni culturali, riallacciandosi all’ipotesi della maxipartecipata cui aveva accennato in apertura l’assessore Ragghianti. Bindocci (M5S) chiede se nel bilancio si sia pensato a dotare la torre Guinigi di un bagno, in ragione del gran numero di accessi. “La torre – spiega Tambellini – non ha gli spazi necessari, ma al secondo piano c’è una porta che consente l’accesso al palazzo Guinigi”. La discussione, prima della votazione, si ferma anche sul ripristino del manto al campo Balilla. “La semina – spiega il sindaco – sarà fatta appena smetterà di piovere. Se tutto va come deve andare, entro la fine di gennaio rivedremo l’erba”.

Paolo Lazzari

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