Piana di Lucca, ok ai 6 milioni contro lo smog

Portare a zero la percentuale di popolazione esposta a superamenti oltre i valori limite di biossido di azoto e materiale particolato fine pm10 entro il 2020, ridurre la percentuale della popolazione esposta a livelli di ozono superiori al valore obiettivo e contenere le emissioni nelle zone a livello non critico, favorire la partecipazione informata dei cittadini alle azioni per la qualità dell’aria, aggiornando e migliorando il quadro conoscitivo: sono questi gli obiettivi del nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (Prqa), lo strumento attraverso cui la Regione persegue l’obiettivo di migliorare l’aria che respiriamo per la tutela della salute pubblica, approvato nella seduta odierna del Consiglio regionale.

Tra gli interventi previsti, 6 milioni di euro per ridurre le emissioni nelle aree più critiche, la Piana di Lucca e la Piana Firenze Prato Pistoia, rivolti a incentivi a famiglie e imprese, ad esempio per rottamare gli impianti a biomasse, causa primaria di inquinamento. A presentare il provvedimento in aula Stefano Baccelli, presidente commissione ambiente e territorio nell’assemblea toscana. 
“Un obiettivo ambizioso quello che si pone la Regione Toscana, ovvero portare a zero il superamento dei valori limiti entro il 2020. – ha spiegato Baccelli – Ma già in atto ci sono azioni importanti per raggiungerlo, come la spinta al trasporto merci su ferro piuttosto che su gomma. Importante in questo senso l’inserimento di circa 4 milioni di euro di fondi Por-Fesr, che tra le altre cose potranno valorizzare il ruolo dello scalo Capannori- Porcari, andando a incrementare la quota di merci trasportata per ferrovia con particolare riferimento alla quota di prodotti forestali in arrivo via mare al Porto di Livorno. I sei milioni di euro per le aree più critiche, quindi piana di Lucca e piana Firenze Prato Pistoia, sono destinati a azioni qualificanti come la realizzazione o la riqualificazione di piste ciclabili, incentivi a Comuni per messa a dimora di specie arboree performanti per la riduzione dell’inquinamento, alle aziende agricole e hobbisti per l’acquisto di biotrituratori per sfalci e potature, alle famiglie per la rottamazione degli impianti di riscaldamento a biomassa a favore di impianti a emissione zero, quest’ultima la più rilevante fonte di inquinamento”.
Il testo contiene emendamenti proposti dal presidente e dal vicepresidente della commissione consiliare Stefano Baccelli (Pd) e Giacomo Giannarelli (M5s).
Tra le modifiche presentate da Baccelli figurano quelle per implementare il quadro degli incentivi alla rottamazione degli impianti a biomasse, quelle utili a precisare cosa si intenda per ristrutturazioni edilizie e aree non metanizzate e il pacchetto delle indicazione di impianti, diversi da quelli a biomassa, per il condizionamento degli edifici.
Gli emendamenti del vicepresidente puntano, invece, a valutare la possibilità di replicare il sistema di cold ironing  (ovvero elettrificazione delle banchine) realizzato per la calata Sgarallino nel porto di Livorno anche nei porti di rilevanza nazionale di Piombino e Marina di Carrara.
Illustrando l’atto in aula, il presidente della commissione territorio e ambiente Stefano Baccelli (Pd) ha parlato di “obiettivo ambizioso” e si è soprattutto soffermato sullo “straordinario lavoro fatto da Giunta, Arpat, Lamma e dalla stessa commissione consiliare, che ha affinato il piano”. Il presidente ha continuato affermando che dal quadro conoscitivo emergono le azioni in tema di interventi strutturali sulla mobilità, e in tale contesto si inserisce anche l’inaugurazione della linea 3 della Tramvia, come l’opportunità di intervenire per eliminare i veicoli pesanti dalle nostre strade o di dirottare per lo più il trasporto di merci su ferro. Baccelli ha chiuso il proprio intervento sottolineando che il piano ha anche messo a disposizione  6 milioni di euro e 1,6 milioni per le aree critiche.
Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra), pur condividendo gli obiettivi, ha annunciato di non poter votare il piano: “Abbiamo un elefante nella stanza – ha affermato – come possiamo conciliare l’obiettivo cui tendere con il nuovo aeroporto di Firenze, che porterà a un aumento dell’ossido di azoto?”. E in quanto a criticità, il consigliere ha parlato di un “tallone di Achille: la debolezza dell’autocertificazione sugli impianti industriali e gli scarsi controlli sulle emissioni delle imprese”.
Anche Monica Pecori (gruppo misto/Tpt), annunciando il voto negativo, ha parlato di “obiettivo moderato e non cautelativo per la salute”. Inoltre, secondo la consigliera le soluzioni proposte dal piano non sono sufficienti, nel quadro conoscitivo manca una analisi derivante dal traffico navale, non si parla minimamente di ammoniaca, emessa anche dalle centrali geotermiche.
Giacomo Giannarelli (M5s), annunciando l’astensione, ha espresso una serie di dubbi a partire dall’”inceneritore di Scarlino, che non va certo verso un’economia di tipo circolare”. Inoltre, “non si parla di compostaggio di comunità né di incentivi per le energie rinnovabili”. Il consigliere ha ringraziato per aver inserito nel piano il progetto per le banchine aeroportuali, in modo da fornire da terra l’energia necessaria alle navi ormeggiate a banchina.
Astensione anche per Elisa Montemagni (Lega) che ha sottolineato alcune discrepanze, una su tutte: l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale, che certo non incentiva i cittadini a usare tali mezzi e che contrasta con l’obiettivo contenuto nel piano di abbassare sostanzialmente i livelli di PM10. Secondo la consigliera, inoltre, è “fondamentale monitorare i vari step e dare informative periodiche su criticità o migliorie”.
Stessa espressione di voto anche per Maurizio Marchetti  (Forza Italia) secondo il quale “si parte da dati troppo datati e da rilevamenti Arpat che finiscono per risultare già vecchi”. Inoltre, il “provvedimento detta più limitazioni che proposte e poteva seguire un iter diverso: adozione, osservazioni e infine approvazione”.
Lucia De Robertis (Partito democratico) è intervenuta per presentare un ordine del giorno collegato al piano. In sintesi, per impegnare il presidente della Giunta a rappresentare, in seno alla conferenza delle Regioni l’adozione di una normativa statale che autorizzi le Regioni a “riattivare l’esenzione della tassa automobilistica in favore delle autovetture su cui viene istallato un sistema di alimentazione a Gpl o a metano, e anche in favore di quelle a propulsione ibrida con motore elettrico”.

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