Geal, nel 2019 invariata la tariffa dell’acqua foto

Acqua, tariffa invariata per il 2019 grazie al recupero di partite pregresse e alla razionalizzazione dei costi esterni e del personale. Questa la principale delle novità emerse dalla relazione sul bilancio 2017 da parte del gestore Geal, ospite della commissione partecipate presieduta da Claudio Cantini.
Una relazione approfondita, quella condotta dal presidente Giulio Sensi, coadiuvato dall’amministratore delegato Andrea De Caterini e, per la parte tecnica, da Andrea Gabrielli.
Si è parlato di investimenti e di tariffa, ma anche di regolamentazione del settore e di prospettive future, in un excursus che ha visto anche l’intervento politico dell’assessore, Francesco Raspini, sul tema della manutenzione e della realizzazione di nuove infrastrutture. Il concetto emerso è che, per gli investimenti, bisogna mettere in conto che per completare tutte le opere necessarie per il territorio, potrebbe non essere sufficiente la sola parte ricavata dalla tariffa ma si dovrebbe iniziare a pensare di poter ricorrere anche alla fiscalità generale. Un tema caldo, questo, emerso prepotentemente a livello nazionale dopo il crollo del ponte Morandi a Genova.

A prendere per primo la parola è Giulio Sensi, presidente Geal. Dopo un excursus storico sulla regolazione del settore dei gestori dell’acqua (“Un settore sempre più regolamentato nel corso degli anni”, ha ricordato”) si è passati ai dati del bilancio 2017. Un dato che parla di un risultato netto vicino ai 3 milioni di euro di utile. “Numeri e rendimenti importanti – ha detto Sensi – legati all’incremento dei ricavi garantiti, al recupero di partite pregresse e alla razionalizzazione dei costi esterni e del personale. Quello dell’ultimo anno di Geal è l’utile più grande degli ultimi anni ed è legato anche al provvedimento del precedente governo di diminuzione dell’Ires”. “Per il 2018 – ha proseguito il presidente la previsione al 30 giugno è di un utile di un milione di euro al netto delle imposte. Un dato inferiore a quello del 2017 ma superiore al previsto grazie ad un migliore ammortamento”.
Sulle tariffe l’andamento per il 2018 è noto: “La tariffa per l’anno in corso – ha ricordato ancora Sensi – è stata approvata il 12 luglio dall’Arera e sono state confermate le nostre ipotesi anche per i conguagli. La tariffa, che è basata su volumi venduti, investimenti, costi aggiuntivi e riconoscimento degli oneri di morosità dopo l’aumento anche sensibile registrato nel 2016 e nel 2017, superiore al 6 per cento vede nel 2018 una diminuzione del 3,53 per cento contro una previsione di aumento che era dell’1,64 e, a fronte della stessa previsione, una tariffa invariata per il 2019”. Sulla tariffa incideranno anche nuove previsioni normative: “Le tariffe terranno conto in futuro – spiega il presidente – anche del numero dei componenti del nucleo familiare, una novità che impatterà in maniera positiva sui nuclei più numerosi. A questo si aggiunge il sostegno alle famiglie previsto dal regolatore, sotto la duplice forma del bonus idrico nazionale e del bonus idrico locale. Strumenti, questi, che sono cumulabili e che, sul fronte locale, vedono un impegno di 75mila euro”.
Razionalizzazione anche dal punto di vista dell’organizzazione lavorativa: “Abbiamo aggiornato – dice ancora Sensi – la struttura dell’azienda e creato una sorta di dipartimenti. È stata poi istituita la figura del Cfo articolata in amministrazione e finanza, regolazione, Its e controllo di gestione. L’ufficio utenti è diventato customer care, con una nuova responsabile. Gli sportelli sono aperti tutti i giorni e anche il sabato mattina. Per il ‘benessere organizzativo’, all’interno degli uffici, sono stati organizzati una serie di incontri di coaching e sono state ridisegnate tutte le postazioni”. Al momento per Geal lavorano 71 persone oltre a due lavoratori interinali.
Tre le direttrici principali dal punto di vista degli investimenti: la realizzazione del nuovo collettore fognario Nozzano – Pontetetto, la manutenzione del digestore e dell’impianto di sollevamento in testa al depuratore e il collegamento strategico Salicchi-Orzali dell’acquedotto, l’intervento da tutti conosciuto come ‘chiusura del Brennero’. Quest’ultimo era un tubo che stava per compiere 100 anni ed era il momento di rinnovarlo e raddoppiarlo”.
Nel complesso per quanto riguarda le fognature dopo le estensioni previste e realizzate fra 2017 e 2018 di qui al termine della concessione nel 2025 tutte le energie saranno convogliate alla realizzazione del collettore Nozzano Pontetetto. Per l’acquedotto sono stati realizzati interventi importanti nella zona di Vecoli, a Monte San Quirico e, come detto, in via dei Salicchi.
“Ovviamente – è il commento di Sensi – non sono stati risolti tutti i problemi di infrastrutture ma sono stati fatti interventi importanti anche considerando che, per scelta, si sono concentrati tutti i lavori nei soli mesi estivi. Abbiamo fatto il massimo e anche di più per limitare il disagio dei cittadini, la dimostrazione è il fatto che, ad esempio, l’intervento a Sant’Alessio si è chiuso con una settimana di anticipo rispetto alle previsioni”.
Un ultimo dato è relativo al giudizio da parte degli utenti: “Secondo gli utenti come servizio siamo i migliori della Toscana, con un tasso di soddisfazione del 96 per cento”. “Efficienza d’altronde – aggiunge De Caterini – non è solo il risultato economico ma anche creare un sistema che funzioni e che produca vantaggio anche in termini sociali”.
Da De Caterini anche un’analisi sugli investimenti e sulle debolezze della rete, su sollecitazione del consigliere del Movimento Cinque Stelle Massimiliano Bindocci: “Abbiamo fatto molti investimenti – ha detto – e in molti casi investimenti efficaci dove mancava l’infrastrutturazione. La rete è molto vecchia in certi casi e, sul tema delle perdite dell’acquedotto, non è sempre vero che zero perdite corrisponda a meno costi. Se, cioè, la perdita non pregiudicca la qualità del servizio e l’efficienza della rete è più conveniente mantenerla che intervenire. Detto questo il regolatore stesso ci chiede di intervenire sulle perdite, ma su un sistema fatto di cinque livelli noi siamo collocati in serie B, quindi in una posizione non drammatica”.
Chiude, in un botta e risposta sempre con Bindocci, l’assessore Francesco Raspini, che introduce l’elemento politico all’interno della discussione: “La vicenda dell’acqua – ha detto – dimostra una cosa: è inevitabile che la tariffa preveda una quota per finanziare l’investimento, una cosa che non si poneva prima quando i pagava solo per la manutenzione. Ma a questo punto va capito se è sostenibile che tutto quello che è manutenzione della rete sia a carico della tariffa o se lo stato si deve fare carico della fiscalità generale”. “Va ricordato – prosegue Raspini – che anche a Lucca gli investimenti sono stati possibili perché lo stato ci ha messo le risorse. Dal punto di vista generale, ovviamente ciascuno secondo le proprie competenze e possibilità, non è impossibile fare delle valutazioni sul fatto se risorse del contribuente lucchese possano aumentare l’effetto leva della tariffa, che non può bastare per tutto e interventi possano così essere inseriti nel piano delle opere pubbliche. Si tratta di una prospettiva su cui interrogarci”.

 

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