Comics, calo introiti a causa dei temporary store foto

Lucca Comics and Games: crescono le ambizioni, ma – tra l’edizione 2016 ed il 2017 – si aggravano, parallelamente, i costi: forza lavoro, misure di sicurezza ed utilizzo delle infrastrutture comunali pesano per circa mezzo milione di euro in più. A spiegarlo – in Commissione controllo, oggi (20 settembre) – sono Emanuele Vietina (direttore generale di Lucca Crea) e Mario Pardini (presidente Lucca Crea), anche alla presenza degli assessori Francesco Raspini e Giovanni Lemucchi. 

L’altro nodo è quello relativo alle entrate: incassi analoghi, tra il 2016 ed il 2017, per la manifestazione principale della città, ma a parità di presenze si è registrato un calo del 12% nel numero dei biglietti venduti. Pesa, in questo senso, il fenomeno dei temporary store che proliferano nei giorni della manifestazione.
Ad oggi, comunque, sono 41mila e 500 i biglietti staccati (più 10% rispetto allo stesso periodo di un anno fa). Il fatturato annuo, invece, si attesta sui 6 milioni e mezzo di euro (più di 6 provenienti da Lucca Comics and Games, la restante parte dal Polo Fiere). Nel frattempo, la manifestazione si lega ancora di più al territorio: l’edizione 2018 incasserà la nuova sponsorizzazione di una grande azienda del territorio.
“Il ticketing ha un trend positivo oggi – spiega Vietinia – ma la verifica più importante la registreremo nelle ultime tre settimane, quando facciamo il 70% del fatturato totale. In questa fase ci concentriamo sul protagonismo e sulla promozione della città”. In questo senso, ecco che l’accento viene posto sul fatto che  Bonelli dedicherà un numero di Damphyr alla città, oltre al fatto che verrà creato un albo, intitolato Il santo venuto dall’Irlanda (San Frediano) che racconterà Lucca.
“L’anno scorso – prosegue Vietina – l’indotto fatto registrare in città da Lucca Comics and Games per la città è stato stimato in circa 80 milioni di euro. Lo slogan Made in Italy parte proprio da questo concetto e noi lo specifichiamo maggiormente, con il made in Lucca”.
Il programma culturale della manifestazione verrà annunciato il 10 ottobre a Milano, mentre l’11 ottobre a Lucca verranno illustrate le mostre.
Poi ci sono i numeri della rassegna 2017, che rappresentano anche lo strumento con cui Lucca Crea si presenta a alle aziende ed alle istituzioni internazionali.
Nel 2017 sono state 243.332 le presenze in ticketing, per un calo dei biglietti venduti – a parità di presenze – che racconta una flessione di circa il 12%. “Crediamo – commenta Vietina – che possa essere  imputabile alla parte atmosferica ed al fenomeno dei temporary store”. Sono state, invece, 797mila le presenze totali, mentre i visitatori unici si attestano a 441mila (di cui circa 23 mila provenienti dall’estero).
“Abbiamo – ricorda Pardini – presenze da circa 105 Province di tutta Italia. La ricaduta sulla città, sul lavoro e sulle attività scolastiche, è evidente. Le iniziative sul territorio – prosegue – sono importanti perché quello che facciamo per la città non si ferma ai 5 giorni della manifestazione. Cercheremo – le novità – di portare all’evento anche contributi governativi, per riuscire a crescere ancora. Inoltre, per questa edizione, riceveremo la sponsorizzazione di una grande azienda del territorio”. “Un po’ di sostegno – si aggancia Vietina –  sia da parte delle istituzioni locali che da parte di quelle nazionali, serve per aumentare la competitività a livello internazionale”.
Per Raspini “Lucca Crea si regge su due economie fondamentali. Parliamo dei biglietti e degli espositori che affittano gli spazi. A fronte dell’indotto che porta la manifestazione, dobbiamo sostenerla. Il tema, però, non è quello della mera sponsorizzazione, ma quello della proliferazione dei temporary store: gli espositori, contrattando con un privato, possono decidere di affittare un fondo a costo inferiore, intercettando tutti i visitatori. Questo diminuisce la forza contrattuale della manifestazione. Dobbiamo fare una riflessione strategica su questo punto, estremamente complesso. Il territorio dovrebbe rendersi conto di questo: per quello che già porta, la manifestazione – la metafora contadina – non può essere concepita soltanto come una mucca da mungere”.
Sul punto, Vietina precisa che “sento dire dagli ospiti che in quei giorni Lucca ha prezzi da Costa Smeralda. Dobbiamo dirlo alle categorie, perché i manager di multinazionali ci dicono che i prezzi degli alberghi sono oltre le loro soglie: questo vuol dire che decidono di non alloggiare vicino alla città e che, magari, vanno a stare a Pisa o nei dintorni. Questo è un altro elemento di rischio per la manifestazione”.
Logistica: gli spazi sono sostanzialmente analoghi a quelli dell’edizione 2017, così come il sistema di osservazione e controllo. Tutte le misure di sicurezza, comunque, verranno illustrate nel dettaglio nelle prossime settimane. “E’ un’altra sfida enorme – commenta Raspini – perché con il decreto Gabrielli gli organizzatori saranno responsabili non soltanto per chi fruisce dell’evento nei padiglioni, ma per i visitatori nel complesso. Dobbiamo dunque garantire nuclei di sicurezza diffusi in tutta la città: si tratta di una progettualità estremamente complessa”.
Capitolo Polo Fiere: “Abbiamo da poco ospitato i test dell’Unipi, poi abbiamo Collezionando ed il Vegan Fest – spiega ancora Pardini – ma non vogliamo essere soltanto un contenitore”.
Per Vietina “Lucca Comics and Games porta più di 6 milioni del fatturato, mentre il Polo Fiere il resto. L’obiettivo è quello di potenziare gli affitti: per farlo dobbiamo investire sulla parte infrastrutturale. In questo senso, è pronto circa mezzo milioni di lavori nei prossimi 3 anni, dai lavori di consolidamento al tetto ai servizi digitali. Dobbiamo creare nuove progettualità, sinergie e progetti per far crescere ulteriormente anche questa struttura”.

Paolo Lazzari

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