Sanità più trasparente con il passaggio al digitale

Più trasparenza, facilità di accesso alle informazioni, maggiore efficienza dei processi ed una sempre migliore sicurezza per i pazienti. Sono soltanto alcuni dei vantaggi della “buona pratica” originata dalla collaborazione tra USL Toscana nord ovest e Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, che – grazie ad un lavoro di squadra tra clinici, informatici e management aziendale – hanno sviluppato la cartella clinica elettronica C7, un progetto costruito da enti pubblici ed interamente su basi open source, in uso già da due anni nell’ospedale di Lucca, come in altre struture ospedaliere dell’azienda sanitaria. L’esperienza è stata presentata nel corso di un incontro che si è svolto ieri (28 settembre) all’ospedale San Luca, con l’organizzazione della Usl Toscana nord ovest e della scuola Imt Alti in occasione di Bright 2018 – La notte dei ricercatori.

L’appuntamento era dedicato al tema dei fattori umani nella transizione alla sanità digitale ed ha permesso di approfondire, con relatori di primo piano, le pratiche attuate dalle organizzazioni sanitarie per passare dai sistemi cartacei a quelli digitali nell’ambito della comunicazione interna ed esterna. Il nuovo modello di gestione digitale dell’assistenza permette infatti una migliore pianificazione e controllo delle attività sanitarie, seguendo il paziente in tutto il suo percorso, ad esempio dal pronto soccorso, alla sala operatoria fino alle degenze, la cui gestione è completamente informatizzata.
Michela Maielli, direttrice dell’ospedale San Luca ed Ennio Bilancini, vicedirettore della scuola Imt, hanno introdotto e moderato una serie di interventi che hanno spiegato le opportunità offerte dalle tecnologie digitali nella gestione delle attività sanitarie, sia sul piano della qualità e sicurezza clinica, che dell’efficienza economica.
Tra i relatori presenti a questo incontro: per l’azienda sanitaria la direttrice della rete ospedaliera aziendale Grazia Luchini, la direttrice infermieristica per Versilia e Massa Anna Reale, il direttore del dipartimento aziendale Deu Ferdinando Cellai, la coordinatrice infermieristica del Versilia Tiziana Nannelli e il direttore della struttura di Sicurezza del paziente Tommaso Bellandi; per la Fondazione Monasterio il direttore della struttura trasferimento tecnologico e qualità Maurizio Mangione e Mauro Micalizzi dello stesso settore.
Negli studi condotti sull’applicazione di C7 presentati da Bellandi e Nannelli è emerso un miglioramento dell’efficienza con una riduzione fino al 10 per cento dei tempi per la somministrazione di un farmaco nel passaggio dalla carta ai bit, che se proiettata sull’enorme numero di 1724380 somministrazioni gestite in digitale nei primi 8 mesi del 2018 danno un’idea dell’impatto della rivoluzione digitale. Alla discussione finale hanno partecipato anche il direttore della chirurgia dell’ospedale Versilia Marco Arganini, il direttore dello staff della direzione della Usl Toscana nord ovest Fulvio Bessi, il direttore del centro regionale gestione del rischio clinico e sicurezza del paziente Riccardo Tartaglia e la rappresentante dell’Accademia del cittadino Fabrizia Vornoli Leone. Gli esperti hanno espresso l’apprezzamento in particolare all’attenzione che C7 pone ai fattori umani, in quanto questo eccellente strumento di lavoro si sviluppa in modo dinamico in un rapporto di servizio tra informatici e sanitari, che con il supporto della direzione lavorano fianco a fianco per aggiornare lo strumento migliorandone l’ergonomia e l’affidabilità. La sfida per il futuro è coinvolgere i pazienti ed i familiari nella lettura dei dati e nella registrazione della propria esperienza di cura all’interno della documentazione sanitaria elettronica, per una comunicazione sempre più smart tra persone assistite e professionisti della salute.

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