Piazzale Verdi, verso la rinuncia al progetto

Sarà con tutta probabilità una data cruciale per il futuro dei progetti di riqualificazione della zona ovest della città quella dell’1 aprile. E’ stata infatti confermata per le 20,30 di martedì prossimo la convocazione del consiglio comunale richiesto dalle opposizioni sul progetto Piuss di piazzale Verdi.
Una data cruciale perché in quella sede l’amministrazione comunale dovrebbe presentare l’esito della consulenza legale richiesta sulla procedura seguita sul progetto Piuss e che ha portato ad affidare i lavori in via definitiva pur essendo il progetto cambiato rispetto a quello originario da 5,2 milioni di euro e ammesso al cofinanziamento della Regione. Tutto fa pensare che dalla sospensione si possa passare alla definitiva rinuncia al progetto, con la conseguente ricerca della strada migliore per pagare il meno possibile di danni all’azienda cui era stato affidato l’appalto.

Un tema spinoso e che con tutta probabilità animerà il dibattito di martedì sera. Che, oltre alla richiesta di discussione, prevede all’ordine del giorno anche una mozione del professor Piero Angelini di Governare Lucca: “Io non ho cambiato idea rispetto a due mesi fa – dice – e ben prima delle risultanze dell’inchiesta giudiziaria. Il progetto è sbagliato per la non conformità urbanistica fra quello originario e quello affidato in via definitiva. Da un progetto da 5,2 milioni di euro nel 2010, che prevedeva lo spostamento sulle mura del monumento ai caduti e una completa risistemazione della piazza, dopo l’accordo con la Soprintendenza le opere sono state notevolmente ridimensionate e quelle sono state messe a gara. Nella logica corretta il progetto così rinnovato sarebbe dovuto ripassare dalla giunta ma, seguendo un parere a mio giudizio errato, il Comune è voluto comunque andare avanti ed ha affidato i lavori a una coop di Bologna dicendo che poi il progetto in fase di realizzazione si sarebbe potuto rivedere per quantità e qualità. E invece la legge impedisce di rivedere il progetto nella sua fase esecutiva salvo eventi straordinari, che non ci sono stati, e comunque entro il limite del 10 per cento”. Ora, insomma, se si volesse tornare indietro sarebbe comunque una scelta onerosa, visto che in caso di recesso bisogna comunque pagare il 10 per cento delle opere non compiute come penale. “Considerando – dice Angelini – che in appalto ci sono lavori per 3,2 milioni, visto che gli altri due milioni sono in spese tecniche, progettazione, collaudi, apparecchiature da acquistare e altri professionisti il Comune dovrebbe sborsare a titolo di penale almeno 350mila euro. Penso che per evitare un altro appalto e un altro progetto, con i relativi costi, si deve e si può cercare una soluzione migliore e cercherò di inserire questa mia ipotesi nella mozione da discute nel consiglio dell’1 aprile”.
Nel frattempo si succedono le riunioni della maggioranza che appoggia la giunta Tambellini. La scelta definitiva sarà fatta alla vigilia dell’assise di Palazzo Santini, lunedì sera. In ballo ci sono soldi e decoro della città e un piazzale Verdi che entro la stagione estiva dovrebbe in qualche modo essere presentabile al gran numero di turisti che attraverserà la principale porta di ingresso della città. Ci sono tutti gli ingredienti perché il consiglio di martedì sia lungo e infuocato. Non resta che aspettare.

 

Enrico Pace

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