Mascherine e guanti, la protesta degli autisti Ctt Nord

Indosseranno, in segno di protesta, mascherine sul viso e guanti sterili, per difendersi dai batteri e evitare così malattie, e quindi tagli agli stipendi. E’ in programma per domani (26 maggio) la nuova mobilitazione nel trasporto pubblico locale. A dichiarare lo stato di agitazione sono i Cobas che puntano ancora una volta il dito contro Ctt Nord e in particolare contro l’imposizione di servizio del 4 marzo scorso e del 4 aprile. Al centro delle proteste degli autoferrotranvieri c’è una “on servirà a migliorare il servizio, creerà esuberi di personale in tutti i settori e ridurrà, così come già avvenuto, i diritti ed il salario dei lavoratori., aumenti di disagi e costi per i cittadini, aumento di lavoro con conseguente aumento del pericolo perché le attuali imposizioni di servizio, costringerebbero  i lavoratori a recarsi al lavoro anche malati per non vedersi ulteriormente diminuire il proprio stipendio. Privatizzazione, vendita di beni, riduzione del servizio, aumenti del costo dei biglietti, sono serviti solo a peggiorare e ad affossare ancora di più il Tpl. I tagli dei vari governi di ogni colore hanno fatto il resto”.

Intanto, per mercoledì (28 maggio) alle 18 è in programma all’Hotel Guinigi di Lucca una assemblea pubblica, contro la gara per l’affidamento in concessione dei servizi di trasporto pubblico locale nell’ambito territoriale della Regione Toscana. “Le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale condividono i disagi dei cittadini per un servizio scadente e destinato a peggiorare a causa di tagli alle risorse.  Il baratro è vicino – sottolineano i Cobas – e i mezzi di trasporto pubblico rischiano di fermarsi in maniera definitiva, basta alle gestioni aziendali scellerate: le gestioni delle aziende di trasporto hanno finora  dimostrato una incompetenza e una tracotante irriverenza verso i propri dipendenti, incolpati ingiustamente per ogni disservizio, che ha seriamente compromesso i bilanci e condotto una politica del personale ad personam e per nulla rispettosa dei protocolli delle relazioni industriali. Scelte politiche sbagliate – insistono lavoratori e sindacati -: gli enti locali, complici della gestione delle aziende di  trasporto, non hanno provveduto ad una riorganizzazione del trasporto pubblico locale  né fornito una adeguata pianificazione del sistema intermodale dei trasporti regionali  (ferro e gomma). Le continue scelte indirizzate alla privatizzazione dei servizi pubblici,  finalizzate al solo intento di fare cassa, compromettono il rispetto del loro carattere  sociale. Noi tutti pretendiamo un impegno concreto  una vera svolta politica, vogliamo una politica nuova pulita onesta che rilanci l’economia del nostri territori e riequilibri i conti pubblici. La risposta ai problemi del Tpl non può essere quella delle dismissioni, dell’affidamento ai privati, la riduzione del numero di aziende e la diminuzione delle risorse da parte dello Stato”.

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