Comitati in corteo: stop allo smantellamento della sanità foto

di Roberto Salotti
In testa al corteo un Apecar si trasforma in letto d’ospedale. Un manifestante si sdraia e salta su anche un’infermiera che indossa il camice e si dà da fare a misurare la pressione. Qualcun altro sistema al braccio del ‘paziente’ perfino una finta flebo. “Coraggio, che non hai nulla: ti rimandiamo subito a casa”, ironizzano altri in coro. E il corteo di stamani (20 giugno) in centro storico si trasforma anche in un teatrino dell’improvvisazione. Verrebbe quasi da sorridere, “se la situazione non fosse invece drammatica”, gridano al megafono gli organizzatori della manifestazione che si è svolta nelle stesse ore in cui, dall’altra parte della città, al San Luca, si festeggiava il primo anno di vita del monoblocco (Leggi).

In piazza è scesa la rete dei comitati lucchesi della sanità, il comitato Lucca Est Sergio Ghiselli e il coordinamento toscano Diritto alla Salute. Dietro queste sigle, rappresentanti anche del comitato sanità Valle del Serchio, del comitato Sanità Lucca, ma anche del collettivo autonomo studenti lucchesi e Torpedo. In tutto, secondo la questura, una settantina di persone. Armate di esasperazione, striscioni e cartelli.
All’appello fatto dagli organizzatori alla vigilia del corteo hanno aderito alcuni politici locali. Primo tra tutti il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, appena eletto consigliere regionale. “Stamani sono di lotta e di governo – ha detto -. Ho deciso di passare a salutare i cittadini in virtù soprattutto del rapporto che negli anni ci è stato in particolare con il comitato Lucca est per le questioni della regimazione delle acque”. Baccelli, che poi ha raggiunto il San Luca per la festa dell’ospedale, ha voluto in questo modo dimostrare la vicinanza alle istanze dei cittadini, poco prima che partisse il corteo da piazza Santa Maria: “Al di là delle varie posizioni sulla sanità – ha detto – a Lucca ci sono indubbiamente problemi da risolvere legati all’assistenza sul territorio, come previsto dal modello di ospedale per acuti. In un momento come questo in cui si parla di sanità di area vasta bisogna che la conferenza dei sindaci diventi un interlocutore politico forte”.
FOTO – I comitati della sanità in marcia (di Giuseppe Cortopassi)

Una questione sollevata anche dai comitati durante il corteo che ha attraversato via Fillungo e, passando da piazza San Michele, ha raggiunto piazza Cittadella. “Vogliamo che ci siano dati spazio e considerazione alla conferenza dei sindaci dell’Asl che si appresta ad eleggere il nuovo presidente – ha detto Alessandro Di Vito, del comitato Lucca per una sanità migliore -: vogliamo essere interlocutori perché sono i cittadini coloro che sono toccati veramente dalla riorganizzazione della sanità”.
“Per questo diciamo no al degrado – ha proseguito Di Vito – della sanità lucchese, che è andato peggiorando con il nuovo ospedale. Non è una manifestazione contro il presidente Rossi, ma sicuramente questa manifestazione non piacerà al governatore”. Poi alcuni dati: “I costi per la realizzazione dei nuovi ospedali? Siamo arrivati a 685 milioni di euro”.
Tra i politici intervenuti Marco Santi Guerrieri della Lega Nord, Piero Angelini, consigliere comunale di Governare Lucca, da sempre in prima linea nella battaglia contro il monoblocco a San Filippo, e la consigliera Cinque Stelle, Laura Giorgi. “Non sarei potuta non essere presente – dice -: alla base della disfatta della sanità c’è la commistione tra pubblico e privato. Quando si permette al privato e alle banche di avere voce in capitolo nella sanità, si arriva alla disfatta”. Concetti che la Giorgi ha ripetuto anche al termine del corteo, facendo appello al sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, a raccogliere le istanze dei cittadini e a portarle in discussione alla conferenza dei sindaci dell’Asl: “Non è possibile che in un ospedale si dimettano pazienti anche nel cuore della notte – ha detto la Giorgi -, segno che il sistema non ce la fa, per mancanza di risorse”.
Dai posti letto che secondo i comitati mancano al San Luca, fino all’assenza di una adeguata rete per i post acuti e la riabilitazione sul territorio, passando dalle questioni ancora aperte dell’eliporto e dei parcheggi gratuiti nell’area dell’ospedale. Sono questi i motivi che animano la protesta di stamani in centro storico, con uno sguardo alle Asl di area vasta e alla situazione più generale della sanità in provincia di Lucca e in Regione. “Il nostro obiettivo è quello di essere sempre più numerosi – ha spiegato nel corso del corteo ancora Alessandro Di Vito -: come comitati stiamo pensando ad una grande assemblea regionale sulla sanità pubblica da tenersi a Lucca e alla quale inviteremo anche i rappresentanti della Regione, perché essi ascoltino prima di parlare”.
A portare la propria voce e protesta al corteo anche il comitato sanità Valle del Serchio. “La riorganizzazione della sanità – spiega Eric Franchi del comitato – sta uccidendo i servizi nei due presidi ospedalieri della Valle. Per questo siamo presenti al corteo e aderiamo a questa protesta. La Regione deve tornare davvero a pensare il sistema sanità come ad una rete, non accorpando servizi ma garantendo i presidi sui territori”.
“Ci hanno sempre detto che al centro della sanità c’è il paziente – tuona invece Gianluca Mascagni, dell’Associazione Per Non Morire -: niente di più falso. La logica economica ha preso un valore aggiunto sulla sanità ed è questo che va scardinato”. “Siamo solo all’inizio di un percorso – ha detto Gabriella Bertagni del comitato Sanità Lucca – e per questo la protesta deve andare avanti o il San Luca rischia di trasformarsi in un piccolo pronto soccorso, senza altri servizi”.
Al termine del corteo, che per il resto si è svolto in un clima tranquillo, due opposti gruppi di estremisti sono stati invitati ad allontanarsi dalla polizia dopo qualche momento di tensione ma senza alcun incidente (Leggi).

Il video del corteo
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