Elettrodotto, Terna ricorre al presidente della Repubblica foto

di Roberto Salotti
Tutto sembra tornare in ballo. Terna ha giocato anche l’ultima carta per realizzare il nuovo elettrodotto nell’Oltreserchio. Con un ricorso al presidente della Repubblica, la società chiede la sospensione del piano paesaggistico regionale, i cui vincoli impediscono di innalzare i tralicci sulle colline. I comitati e i Comuni che nei mesi si sono schierati con essi hanno già incassato un successo con la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto, sullo stesso tema, le osservazioni di Terna contro il Pit regionale, ma ora il rischio di un altro iter sotto la lente della giustizia amministrativa ha mobilitato i cittadini.

In particolare il comitato Starc, sorto proprio contro l’ipotesi del nuovo elettrodotto, e che ora minaccia una nuova battaglia. In primo piano resta comunque anche la situazione di chi i tralicci li ha già sulla testa, nella zona di Maggiano e Farneta: il progetto del nuovo tracciato consentirebbe l’abbattimento di 15 chilometri di elettrodotto, ma per spostarli nella zona di Nozzano e Balbano.
La mobilitazione di quest’ultima parte dell’Oltreserchio è già scattata e venerdì mattina i rappresentanti del comitato incontreranno il sindaco Alessandro Tambellini, che è già informato dell’iniziativa di Terna. L’obiettivo è anche quello di coinvolgere il consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli, che è presidente della commissione ambiente e territorio e spingere la Regione a fare opposizione. I tempi sono stretti: Palazzo Panciatichi ha tempo 60 giorni dallo scorso 20 settembre – la data che reca il ricorso di Terna – per presentare memorie e controdeduzioni. Ma la Regione potrebbe proporre anche una traslazione del procedimento al Tar, ed è quello che si augurano anche i comitati, pronti ad allegare una valanga di ricorsi, con la complicità – si spera nell’Oltreserchio e non solo – delle cinque amministrazioni comunali coinvolte dal progetto di Terna, tra le province di Lucca e Pisa.
Una sorpresa sicuramente non attesa in Oltreserchio, dove si sperava che ormai il progetto dell’elettrodotto se non archiviato fosse sicuramente compromesso dai lacci introdotti dal piano paesaggistico, approvato nel maggio scorso, allo scadere della prima legislatura del governatore Enrico Rossi. Ora, invece, tutto sembra dover tornare in discussione. I contatti negli ultimi giorni sono stati frenetici. I cittadini hanno già avuto un colloquio con il sindaco di Vecchiano e con l’assessore competente di Massarosa, adesso puntano tutto sull’udienza concessa per venerdì dal sindaco Alessandro Tambellini. “Vogliamo che il Comune di Lucca e in particolare il primo cittadino – spiega il presidente del comitato Starc, Simone Lena – si faccia portavoce dei cittadini e riconvochi d’urgenza gli amministratori degli altri Comuni coinvolti, in modo da giungere ad un intendimento comune e ad una presa di posizione della Regione contro Terna, cui potranno poi aggiungersi le azioni dei comitati e delle associazioni”.
Le preoccupazione è tornata alta nell’Oltreserchio. Soltanto lunedì, dopo una richiesta di accesso agli atti, il comitato è venuto in possesso degli atti che confermano il ricorso di Terna. Un documento con il quale la società contesta la retroattività del piano paessaggistico e dove rimarca come il piano di riassetto delle reti – che prevede tra l’altro il nuovo elettrodotto in Lucchesia e la realizzazione della stazione di trasformazione a Vaiano – rechi la data del 2011. Quattro anni prima, cioé, del Pit.
E’ già al lavoro l’avvocatura di Starc, in particolare il legale Elena Cerri che dall’inizio cura gli interessi dei cittadini dell’Oltresrchio e dei territori interessati dal tracciato che dicono no allo scempio dell’elettrodotto. Ma il comitato si è rivolto anche ad un esperto della giustizia amministrativa: si tratta del professor Carmelo D’Antone, ordinario all’Università di Pisa. I consulenti dei cittadini stanno già esaminando le 184 pagine allegate al ricorso di Terna al presidente della Repubblica, pronti a sostenere l’azione amministrativa della Regione, prima, e dei Comuni, se lo vorranno, poi.
Di sicuro, la speranza nell’Oltreserchio è che le istituzioni si muovano ancora una volta all’unisono per salvaguardare uno dei territori più belli delle campagne lucchesi, che si intreccia con gli itinerari pucciniani e su cui anche il ministero dei beni culturali, sulla scorta delle deduzioni della sovrintendenza, è stato chiaro: niente tralicci, sì alla salvaguardia di un patrimonio.
E martedì sera tutti i passaggi fino ad oggi sono stati ripercorsi nel corso di un’assemblea dei cittadini che si è svolta al circolo di Balbano e alla quale hanno anche partecipato, come rappresentanti politici per ascoltare le preoccupazioni della gente, la consigliera comunale del Pd, Enrica Picchi, il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gabriele Bianchi, e Marco Santi Guerrieri, di Fratelli d’Italia. Da parte della politica piena disponibilità all’ascolto. In particolare la consigliera del Pd Enrica Picchi si è proposta come intermediaria dei cittadini con Stefano Baccelli e ha suggerito di richiedere al consigliere regionale una audizione in commissione ambiente della Regione, per rappresentare non solo le preoccupazioni ma anche le proposte del comitato. “E’ necessario – hanno spiegato alcuni rappresentanti di Starc – agire in fretta perché i tempi sono molto stretti”. Se il sindaco accorderà le richieste dei cittadini, convocando gli altri primi cittadini, Starc organizzerà un’assemblea pubblica da cui si cercherà di far scaturire un documento e una linea comune per procedere con le azioni necessarie per rispondere al ricorso di Terna. Ma le lancette dell’orologio continuano a scorrere inesorabili. Il legale di Starc Cirri si è già attivato con l’avvocatura regionale e una richiesta di incontro è pronta sia per l’assessore all’ambiente Federica Fratoni che per il governatore Enrico Rossi che – ricordano i cittadini – in campagna elettorale aveva promesso un incontro con la gente proprio sul tema dell’elettrodotto. Per i cittadini è arrivato il momento perché quel confronto si svolga senza altre esitazioni.

 

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