Dal comitato 257 firme contro la variante di Antraccoli

Un no netto al progetto di struttura polifunzionale nella traversa di via di Picciorana. E’ questa la posizione del comitato che si è formato ad Antraccoli dopo l’ok in consiglio comunale alla variante urbanistica che ne consentirebbe la realizzazione.
Il comitato questa mattina (21 aprile) ha incontrato a Palazzo Orsetti il sindaco Alessandro Tambellini cui ha consegnato 257 firme provenienti da residenti nella zona a verde nella quale dovrebbe insistere la nuova struttura. A spiegare i motivi della protesta il neopresidente del comitato, l’ex assessore comunale Lido Moschini, il vicepresidente Amedeo Santi e il membro del comitato Eugenio Santelli.

“Abbiamo protocollato – spiega Moschini – 257 firme che non sono strumentali perché provengono da tutti i residenti della zona dove insiste un parco giochi per bambini e che è l’unica area a verde nelle vicinanze. L’originale delle firme è stato consegnato al sindaco che ci ha ricevuto anche senza previo appuntamento”.
Sono tre i motivi che non convincono il comitato: “Innanzitutto – spiegano – l’adozione di questa variante non unisce il paese ma lo divide. Anche se chiariamo che non siamo affatto contrari al progetto in sé ma solo alla sua localizzazione. Seconda cosa: non c’è stata partecipazione. La Biribaola ha presentato un progetto di cui non è a conoscenza nemmeno il sindaco, che con chiarezza ci ha detto che non esiste ancora. Infine anche la commissione comunale ha votato contro e quindi in consiglio comunale c’è stata una notevole forzatura”.
“Ho invitato per questo il sindaco – prosegue Moschini – a fare visita al paese. Personalmente gli mostrerò altre aree già ad uso pubblico e sociale che potrebbero essere utilizzati per lo stesso scopo. La visita al primo cittadino, comunque, ha rafforzato il nostro pensiero del fatto che il sindaco non sia a conoscenza della situazione. In un certo senso il sindaco ci ha rassicurato al termine di un incontro sostanzialmente positivo. Detto questo noi non abbassiamo la guardia, anzi. Abbiamo uno studio legale che sta valutando l’iter per vedere se ci sono gli estremi per un esposto in procura: etica politica avrebbe voluto infatti che i consiglieri Pini e Cantini, direttamente interessati al progetto, non partecipassero ai lavori o quantomeno al voto. Inoltre uno studio tecnico sta preparando la documentazione per presentare le osservazioni alla variante. Nel frattempo vorremmo che fosse ripristinata a dovere l’area con il taglio dell’erba. Altrimenti il comitato autofinanzierà l’intervento”.
L’altro problema è quello della viabilità: “La zona individuata – spiega Eugenio Santelli, che è anche candidato alle prossime elezioni per Casapound – non è adatta perché intorno ad essa ci sono solo strade private e l’unica via di accesso è una traversa chiusa”. “Quella – rincara la dose Moschini – è una zona che appartiene a tutti e ci arrivano persone dall’Arancio, da Picciorana e addirittura da Capannori. E non è giusto che sia destinata a una sola associazione, tanto più che di recente sono stati installati i nuovi giochi per bambini e in zona ci sono 50 alberi di cui 8 piantati di recente. Pensiamo che non sia il posto adatto a costruire un immobile”.
L’appello di Moschini è anche alle associazioni ambientaliste: “Mi aspettavo un aiuto – spiega – da tutte queste associazioni e dalle persone che si dichiarano sensibili al tema per tutelare quel poco di verde che abbiamo. Chiedo a loro di cercarci e di contattarci”.
“La proposta – conferma Santelli – non ha unito ma ha diviso il paese come si è visto nell’assemblea pubblica. Laddove finora c’è sempre stata molta unità fra i paesani. La storia, d’altronde, racconta che inizialmente l’area individuata doveva essere vicina alla chiesa, poi è emersa questa nuova zona che non unisce ma divide. E anche Tambellini ci è sembrato all’oscuro di tanti aspetti, forse convinto da qualcuno che i paesani erano tutti d’accordo. Di sicuro qualcuno ha voluta accelerare la decisione, peraltro a ridosso delle elezioni, senza aspettare la nuova giunta, così da poter dare la possibilità ad una associazione di fare un progetto per i cittadini”.
L’iniziativa però, conclude Moschini, non ha motivazioni politiche: “Semmai – dice – la “marchetta” politica l’ha fatta la giunta. Noi, dopo aver incontrato il sindaco, siamo ora disponibili a incontrare tutti i candidati sindaco e cerchiamo di capirne le intenzioni per impedire che si porti avanti questo progetto che ci vede nettamente contrari”.

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