Fondazione Crl, 7 nuovi soci ma non c’è Lazzareschi

Non è stata una passeggiata. E d’altronde in ballo c’era e c’è il futuro della principale fondazione bancaria cittadina, del suo patrimonio, delle sue erogazioni per la città. L’assemblea dei soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, iniziata oggi pomeriggio alle 14,45, è durata a lungo e non solo per l’elezione dei nuovi soci chiamati a subentrare a quelli da sostituire ma soprattutto per discutere dell’ultimo bilancio dell’era Lattanzi ed esprimere un parere consultivo sullo stesso. L’occasione, quello della fine del “governo” Lattanzi, per una sorta di resa dei conti fra diverse anime della Fondazione. A ritrovare voce, in particolare, sono state quelle rimaste sopite negli ultimi anni, alcune di provenienza bancaria come il presidente del comitato territoriale della Cassa di Risparmio di Lucca, Alberto Varetti (allontanatosi al momento del voto assieme ad altri teoricamente contrari al bilancio) ed alcune componenti vicine ad Assindustria. Uno “scontro” impari, fra un gruppo organizzato, che ha in mano la guida della Fondazione ormai da due mandati ed uno, invece, che si è per ora limitato solo a una “testimonianza”, tanto che a stasera ancora non esiste un nome da contrapporre a quello di Marcello Bertocchini, attuale direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, per la guida dell’ente di San Micheletto per il dopo Lattanzi. Una nomina che vorrebbe dire una continuità piena rispetto all’operato degli ultimi anni.

A dimostrare questo quello che è accaduto nell’assemblea dei soci dove sono stati eletti sette dei nuovi soci, per la maggior parte vicini al presidente uscente Arturo Lattanzi. I posti disponibili erano in tutto nove, a seguito della decadenza di vecchi soci che avevano raggiunto il numero massimo di mandati consecutivi o perché deceduti. Dalla votazione, però, soltanto sette candidati hanno raggiunto il quorum minimo necessario per essere eletti, e cioè 37 voti, pari alla metà più uno dei presenti (compresi i delegati): Andrea Biagini, commercialista e revisore contabile (già membro del collegio dei revisori della Fondazione in scadenza), Massimo Del Debbio, imprenditore attivo nel settore immobiliare, Maria Lina Marcucci, imprenditrice e attualmente presidente della Fondazione Carnevale di Viareggio, Maria Carmela Mazzarella, ex dirigente della Provincia di Lucca e già membro del cda della Fondazione in scadenza, Giovanni Mei, commercialista e revisore contabile (già membro del collegio dei revisori della Fondazione in scadenza), Giuliano Pacini, imprenditore, chef del rinomato ristorante Buca di Sant’Antonio, Simone Soldati, pianista e attuale direttore artistico dell’Associazione musicale lucchese e del Festival Lucca Classica. Non passa, invece, e la notizia ha del clamoroso, l’amministratore delegato di Sofidel, Luigi Lazzareschi, rimasto escluso dalla nomina per tre voti.
All’inizio della riunione, erano intanto stati confermati all’unanimità, per acclamazione, il presidente dell’assemblea, notaio Luca Nannini, e il vicepresidente, dottor Alessandro Bianchini, che resteranno in carica per i prossimi quattro anni. L’assemblea dei soci ha poi espresso, sempre all’unanimità (dei presenti), il proprio parere favorevole, peraltro non vincolante, sul bilancio consuntivo 2016 della Fondazione Crl.
La mancata nomina di Lazzareschi nell’assemblea dei soci potrebbe rendere rovente il clima nell’appuntamento decisivo, quello di domani nell’organo di indirizzo, che dovrà votare non solo il bilancio dell’ente ma soprattutto il nuovo consiglio di amministrazione. Due gli scenari possibili, posto il fatto che il nuovo presidente potrebbe non contare sui voti della “fronda” (in particolare su quelli dell’ex direttore di Assindustria Vittorio Armani, possibile candidato in pectore alternativo a Bertocchini, di Marco Porciani, del notaio Gaetano Raspini e del professor Alberto Vannucci). Uno è che si vada allo scontro aperto e alla votazione a colpi di maggioranza, con l’uscente Lattanzi che tenterà di far eleggere, in continuità con il passato, presidente e vicepresidente dell’ente. Oppure che si tenti un accordo, dando maggiore spazio (e voce in capitolo) nel consiglio di amministrazione a voci diverse da quelle che hanno gestito la Fondazione negli ultimi anni. Ma al momento a prevalere sembrerebbe la prima tesi, salvo “sgambetti” o accordi dell’ultim’ora.
 Bilancio che domani, venerdì 28, sarà sottoposto all’approvazione dell’organo di indirizzo, che nominerà il nuovo consiglio d’amministrazione dell’ente di San Micheletto.

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