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Premio Capelli, Bugli: “Momento di riflessione per giornalismo”

“Oggi il premio Capelli compie un passo importante. Unisce infatti il ricordo di un giornalista che ha svolto un ruolo fondamentale nella nostra regione, alla discussione sui temi più attuali della professione giornalistica. Passato e futuro si incontrano in maniera virtuosa, grazie alla presenza, come docenti, di professionisti di grande valore”. Si è espresso così così l’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli, che ha aperto oggi (20 maggio) a palazzo Strozzi Sagrati l’ottava edizione del premio giornalistico Gabriele Capelli, che in questa occasione ha assunto la veste di un convegno sulle nuove prospettive della professione giornalistica.

L’iniziativa, intitolata Vi(t)e nuove del giornalismo, si è sviluppata attraverso quattro dialoghi tra professionisti su stato dei media e del giornalismo, nuovi e nuovissimi giornalismi, cronaca e social network, futuro delle redazioni giornalistiche. “Questo confronto a tutto tondo sul futuro di una professione che vive una fase di profondo cambiamento è certamente importante per i giornalisti ma sarebbe molto utile a tutti – ha sottolineato Bugli -. Molti temi di cui si discute oggi ci coinvolgono: penso all’utilizzo dei social network, con cui tutti quanti dobbiamo misurarci”. L’assessore ha anche introdotto un terreno importante di confronto e di stimoli nel rapporto tra giornalisti e amministrazioni pubbliche: quello dell’utilizzo dei dati aperti, degli open data: “Già oggi – ha ricordato – sono a disposizione una grandissima messe di open data su vari settori dell’amministrazione pubblica (basti pensare al nostro portale Open Toscana). E sempre di più credo che le amministrazioni debbano mettere a disposizione tutto il loro patrimonio informativo certamente per una questione di trasparenza, ma anche perché esso può essere alla base di un lavoro di indagine e di ricerca capace di fare da stimolo nella gestione della cosa pubblica. In Inghilterra un’inchiesta dei giornalisti del Guardian, avvenuta incrociando vari open data, ha permesso di mappare le zone a rischio degrado e criminalità di Londra, stimolando la politica a muoversi per dare risposte. Credo che questo sia un ambito in cui il giornalismo possa trovare spazi nuovi di ricerca, per lo più utili alla collettività”.

Il convegno è stato introdotto, a nome degli Amici del premio Capelli, da Susanna Cressati che ha spiegato i motivi del cambiamento introdotto quest’anno: “Il premio, nato nel 2004 per ricordare la figura professionale di Gabriele valorizzando il lavoro dei giovani giornalisti, negli anni si è misurato con i profondi cambiamenti della professione. Così quest’anno abbiamo pensato di trasformarlo in una grande occasione formativa. Credo che questa scelta sia coerente con il mandato iniziale: lo scopo era infatti quello di sostenere giovani professionisti nel loro percorso. Uno scopo che oggi perseguiamo attraverso una riflessione sul presente e sul futuro di questo lavoro, dalla quale spero scaturiranno idee , spunti preziosi per chi si avvicina e per chi è già dentro questa professione”.

I lavori del convegno si sono sviluppati per tutta la mattina dopo i saluti di Andrea Vannucci, assessore alle politiche giovanili e allo sport del Comune di Firenze, di Carlo Bartoli, presidente dell’ordine dei giornalisti della Toscana, di Sandro Bennucci, presidente Assostampa Toscana e di Erasmo D’Angelis, direttore dell’Unità, il giornale al quale Gabriele Capelli ha dedicato in larga parte il suo percorso professionale.

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