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La Toscana investe in tecnologia: la banda larga in 190 comuni

Mille chilometri di fibra ottica saranno posati in Toscana entro ottobre, ma serviranno solo duecento chilometri di scavi. Scavi piccoli, con impatto ridotto: un solco largo appena dieci centimetri e profondo quaranta. Il cavo attraverserà 1251 località e frazioni di 190 diversi comuni, si aggiungerà ai duemila che già esistono e grazie a nuove centraline e armadietti stradali porterà la banda larga in quasi tutte le case. Non si fermerà alla centrale ma sarà attivato il servizio, cosa che in passato non sempre è successo. Lo farà il gestore. Risultato: si potrà navigare almeno a 20 Mbps e, nella metà dei casi, si sarà già pronti per i 30 Mbps. Per il 99,7 per cento della popolazione.

E’ il piano per abbattere digital divide e connessioni lente che sta dietro all’ultimo bando di gara indetto da Regione e Ministero per lo sviluppo economico e che ha vinto Telecom Italia, presentato stamani nell’auditorium del Consiglio regionale in un incontro con sindaci e operatori. “In questi anni – ricorda l’assessore alla presidenza ai sistemi informativi della Toscana, Vittorio Bugli – abbiamo investito molto: 70 milioni, 30 per portare la fibra ottica e altri 40 per la banda larga. L’abbiamo fatto sulle infrastrutture e per ridurre il digital divide. Ora ci manca l’ultimo miglio e l’ultima spallata per abbattere una volta per tutti il digital divide”
Il bando, emesso dal Mise attraverso Infratel Italia, la società pubblica del Gruppo Invitalia incaricata di attuare il Piano Nazionale Banda Larga Italia, approvato dalla Commissione europea, prevede un investimento complessivo di 33,8 milioni di euro. La metà ce lo mette il pubblico: 17,3 milioni (7,4 della Regione), il resto (16,5 milioni) è finanziato da Telecom Italia.
Se ad oggi in Toscana le aree urbane sono coperte quasi al 100% da un’adeguata connessione a banda larga ed in alcuni casi con velocità di connessione fino a 20 Mbit/s, in molte aree a scarsa densità abitativa, specialmente quelle rurali e marginali, le reti a banda larga non sono presenti oppure l’infrastruttura è insufficiente a garantire un livello accettabile e uniforme di copertura. Questo perché i fornitori dei servizi di rete non ritengono redditizio investire
“La Toscana – ricorda l’assessore – ha già investito. Stiamo completando il collegamento in fibra ottica di 239 centrali telefoniche. Lo faremo entro la fine del 2015”. Centodiciassette sono quelle già connesse, solo 60 sono quelle già attivate.
Solo il 5 per cento della popolazione oggi è privo di Adsl, lenta o veloce che sia. Pochi, nei numeri. “Ma queste zone non possono più aspettare – conclude Bugli – e dobbiamo superare velocemente questo gap, basso in termini percentuali ma essenziale per chi ci vive e ci opera. Il bando vinto da Telecom, nel quale si impegna Telecom stessa a realizzare l’intervento entro il 31 ottobre del 2015, è un risultato molto importante con il quale si chiude il progetto di copertura del territorio con la banda larga. Il risultato di tutto ciò sarà che verranno adeguate e attivate circa 380 centrali, che consentiranno così di abilitare oltre 95.000 linee telefoniche”.
Non solo il piano di Infratel e Telecom illustrato stamani a Firenze. Sul fronte della banda larga si aggiungono due novità tutte toscane. La prima nel segno della semplificazione, la seconda della trasparenza e della partecipazione.
“Diamoci una mano – dice l’assessore alla presidenza e ai sistemi informativi della Toscana, Vittorio Bugli – Perché i lavori siano completati entro ottobre dobbiamo assolutamente evitare stop burocratici”. Da qui la proposta di adottare uno strumento innovativo che può risultare decisivo, un accordo di programma con tutti gli enti comuni interessati dalla richiesta di permessi ed autorizzazioni per ridurre al minimo i tempi. “Adotteremo il provvedimento oggi in giunta – annuncia l’assessore – Con questo strumento di fatto metteremo tutti intorno a un tavolo, da Telecom ai Comuni, dalle Province e Unioni di Comuni ad Anas, Rfi e Autostrade. Lo faremo con il coordinamento della Regione in modo da poter presentare i progetti e acquisire pareri, prescrizioni e osservazioni tutti insieme, per l’immediata cantierabilità degli interventi”. Aiuterà in tal senso anche il catasto delle reti, di recente lanciato dalla Regione: una database accessibile da tutti e che tutti obbligatoriamente dovranno aggiornare.
Sul fronte della trasparenza la Regione si affida invece al multipiattaforma Open Toscana inaugurata lo scorso settembre. “Un piano di questa natura deve essere noto a tutti come è evidente, ma deve essere anche controllato” dice l’assessore Bugli. Tradotto: piena trasparenza e diteci su funziona e se i tempi saranno rispettati, ognuno si prenderà le proprie resposabilità. “Per questo – spiega – metteremo a disposizione sulla piattaforma OpenToscana, in forma georeferenziata, un aggiornamento in tempo reale dell’andamento dei lavori con la possibilità, oltre che di controllare, di poter commentare ed interloquire da parte di tutti”.
Ma la Toscana già guarda anche oltre. “Parallelamente al piano sulla banda larga – conclude Bugli – stiamo già partendo con la banda ultra-larga. Circa 100 milioni saranno investiti nei prossimi sette anni per la banda ultra-larga con i fondi europei del Por 2014-2020: quattordici sono stati anticipati con fondi regionali e saranno presto messi a gara insieme al Ministero per lo sviluppo economico”. Ministero che fornisce anche ulteriori dettagli: in Toscana, è stato spiegato nel corso dell’incontro di stamani, serviranno 860 milioni per portare la banda a 30 Mbs e per la metà delle utenze a 100 Mbs. Accanto ai fondi pubblici è necessario dunque il cofinanziamento dei privati.
Rossi: “Un investimento strategico”. “Per la Toscana la banda larga è un investimento strategico”. Lo sottolinea il presidente della Toscana Enrico Rossi a proposito del bando cofinanziato da Ministero e Regione e vinto da Telecom, illustrato stamani ai sindaci dall’assessore Bugli.
“Avevamo preso un impegno – spiega Rossi -, al di là anche delle strette competenze della Regione. Adesso con questo intervento completiamo la copertura del territorio regionale. La Toscana sarà così ancora più competitiva e attraente non solo per il turismo ma anche per le imprese e per tutti i cittadini che avranno a disposizione una infrastruttura moderna, veloce e utile”.
“L’innovazione tecnologica – prosegue il presidente – rappresenta una leva fondamentale, in grado di generare a cascata nuove opportunità e nuovi investimenti. Connessioni più veloci e diffuse sono un valore aggiunto per le imprese che decidono di investire o svilupparsi sul nostro territorio, aiutano le imprese nei loro affari ma sono anche l’autostrada su cui far viaggiare tutti quei servizi e strumenti di cui una pubblica amministrazione si deve dotare per accorciare le distanze con i cittadini e render loro la vita più semplice”.
“L’innovazione tecnologica – commenta il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – sta molto a cuore a Uncem perché crediamo sia elemento essenziale e concreto motore di sviluppo per i territori lontani dalle grandi città e che a volte solo attraverso internet riescono ad ‘affacciarsi’ al mondo. L’innovazione di servizi, processi e la realizzazione delle infrastrutture tecnologiche in banda larga sono fondamentali per guardare al futuro e mettere a disposizione di cittadini ed imprese dei territori montani gli strumenti necessari per la competitività a livello globale. In questo senso si sviluppa la mission di UNCEM per l’innovazione: ribadire a tutti i livelli la pari dignità della montagna dal punto di vista delle infrastrutture tecnologiche abilitanti rispetto alle aree fortemente urbanizzate. Anche di questo si parlerà al Congresso regionale di domani”.

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