Poste, i Comuni valutano il ricorso al Tar contro i tagli

Se Poste vuole tagliare i servizi riducendoli a giorni alterni nei Comuni collinari e montani della Mediavalle e di parte del territorio della Garfagnana sul versante apuano, i sindaci non sono disposti ad accettare questa situazione. Ad intervenire, dopo una riunione che si è svolta ieri tra tutti gli amministratori locali interessati dal progetto di Poste ‘a giorni alterni’ sono in primo luogo il presidente dell’Unione dei Comuni della Mediavalle, Andrea Bonfanti, e il sindaco di Borgo a Mozzano, Patrizio Andreuccetti.

Bonfanti spiega subito: “La nostra impressione politica, come rappresentanti dei cittadini, è che se servizio è, non può diventare un disservizio perché Poste deve tagliare. Per questo abbiamo attivato tutti i livelli politici e situazionali per fermare questa decisione dell’Ad di Poste. Come emerso nei vari incontri, tra cui la riunione degli scorsi giorni tra noi sindaci, stiamo valutando anche se vi siano gli estremi e soprattutto la sussistenza giuridica di impugnare questa decisione davanti al Tar. Una decisione che deve essere ponderata con attenzione per capire se vi sia margine, sopratutto alla luce della legge recentemente approvata dal Parlamento che tutela i servizi dei piccoli comuni, una legge dove appunto si ribadisce che ai territori dei piccoli Comuni devono essere garantiti i servizi. Non escludiamo quindi anche di ricorrere a strumenti giuridici non appena la questione sarà vagliata anche dai legali”. E in effetti il ragionamento del sindaco Bonfanti richiama a un punto fondamentale che già in passato ha visto vincere i Comuni contro Poste. Ovvero due anni fa, con l’appoggio anche dell’Uncem, i sindaci dei piccoli Comuni toscani ingaggiarono una battaglia legale per scongiurare la chiusura degli uffici postali nelle realtà più periferiche e fu proprio il Tar a dirimere la questione dicendo che gli uffici dovevano rimanere aperti. Premesso anche la necessità di razionalizzare la propria organizzazione, Poste italiane prova a rimettere mano al servizio erogato nelle comunità dei piccoli municipi. Il punto però è proprio nelle parole di Bonfanti: “se servizio è, non può diventare un disservizio”, affermazione rafforzata anche dalla nuova legge a tutela dei servizi nelle piccole realtà. “La nostra non vuole essere – precisa Bonfanti – una presa di posizione drastica, capiamo che ci sono anche delle esigenze di Poste dal punto di vista aziendale, noi siamo anche disponibili a cercare di aiutare gli uffici a rimanere aperti ad esempio, ma è un’idea mia da verificare con gli altri sindaci, magari affidando il servizio di tesoreria comunale agli uffici postali per cercare di rendere più remunerativi quegli sportelli. La nostra posizione quindi è di trovare una soluzione, che però non può essere il servizio a giorni alterni e la perdita di 50 posti di lavoro. In questa battaglia comunque stiamo cercando di coinvolgere anche Uncem e Anci in attesa del primo passo nel confronto con Poste che sarà l’audizione dell’Ad in commissione con i nostri parlamentari di zona”. Andreuccetti, sindaco di Borgo a Mozzano, dopo la riunione ha ribadito: “Considero l’eventualità che la posta venga consegnata a giorni alterni profondamente sbagliata. Lo dissi più di un anno fa in una riunione in provincia, lo abbiamo ribadito come sindaci della Mediavalle in una recente riunione congiuntamente ai sindacati. In zone come le nostre la posta è un servizio essenziale, ancor di più per le persone anziane. Dobbiamo essere tutti in prima linea affinché questa eventualità sia scongiurata”.

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