Libellula: “Pirogassificatore produrrà rischi per salute”

I cittadini di Fornaci di Barga riuniti nel comitato La Libellula tornano ad alzare la voce sull’ipotesi di pirogassificatore alla Kme. Lo fanno alla vigilia dell’assemblea pubblica di lunedì prossimo (22 gennaio) alla quale oltre agli esperti del settore sono invitati anche i lavoratori dell’azienda.
“Auspichiamo possa essere l’occasione per renderci conto della potenziale pericolosità di questo tipo di impianto, attraverso dati scientifici e statistici – si spiega – l’organizzazione e l’invito alla serata, in linea con la nostra campagna divulgativa, è il modo con cui la Libellula esprime solidarietà verso i lavoratori”.

Da qui parte una serie di constatazioni nelle quali il comitato pur chiarendo di non aver assunto posizioni contro i lavoratori passa all’attacco di azienda e sindacati.
“Esprimiamo innanzitutto, anche per la delicatezza della questione occupazionale, il massimo rispetto e la piena solidarietà ai lavoratori, nei confronti dei quali non siamo assolutamente in contrapposizione; questo però non può prescindere dalla tutela della salute e dell’ambiente”, spiega la Libellula.
Poi c’è la questione dei costi dell’energia. “E’ stato dichiarato – si osserva – che per rendere competitiva la fabbrica, ovviamente sotto il profilo dei costi energetici, sia necessaria l’auto produzione di energia elettrica mediante il pirogassificatore; il concetto della mancata competitività sui costi energetici rispetto ai concorrenti europei, Germania in primis, è stato più volte ribadito dall’azienda e anche dai sindacati ma risulta ad oggi smentito in seguito allo sconto in bolletta arrivato con la nuova disciplina per le aziende energivore in vigore dal 1 gennaio, che raddoppia l’attuale sistema di agevolazioni”.
La protesta del comitato, si spiega, è la naturale conseguenza di una serie di movimenti che già in passato si erano schierati a difesa della qualità dell’aria. “Veniamo accusati di ipocrisia per quanto riguarda la situazione della qualità dell’aria negli anni passati della quale non ci saremmo mai preoccupati – si spiega in una nota – ricordiamo che nel 1999 il movimento allora chiamato tavolo per l’ambiente Valle del Serchio fu il primo a protestare per la rimozione della centralina di rilevamento in piazza IV novembre tolta nonostante le norme allora vigenti; in generale abbiamo sempre richiesto e continuiamo a chiedere da anni alle autorità competenti una rilevazione continua dei dati sulla qualità dell’aria e un aggiornamento regolare degli studi epidemiologici, come quello del 2011 del professor Biggeri, realizzato proprio sulla spinta delle richieste dei comitati del territorio. E’ del tutto anacronistico dire che in cento anni KMe ha fuso milioni di tonnellate di rame senza che mai ci fossero proteste ecologiste, è ovvio che le conoscenze scientifiche in materia ambientale/epidemiologica e la conseguente normativa sono cambiate in maniera enorme negli ultimi cento anni, basti pensare a quello che è successo con l’amianto, materiale largamente utilizzato in edilizia e in altri settori fino agli anni ’80 e poi dichiarato fuorilegge nel 1992 quando venne accertata la sua tossicità. Dire che non ci furono azioni di protesta simili a questa in occasione di altri progetti come il Bricchettaggio ci lascia basiti perché molte opere sono state evitate proprio con l’azione preventiva della protesta popolare (si pensi ai casi degli impianti Lucart e Alce); è normale che dopo tanti anni in cui si tenta di riempire la valle di questi impianti, nelle persone si sia sviluppata una diffidenza via via crescente finalizzata alla prevenzione e non alla cura; la Libellula da parte sua intende proiettare la propria azione oltre la questione pirogassificatore Kme per una tutela ambientale e sanitaria ponderata e a lungo termine di tutta la Valle del Serchio, evitando che in futuro si debbano ripetere lotte in cui dover ripartire da zero; a tal proposito i piani strutturali intercomunali, attualmente in formazione, sono uno strumento fondamentale per riconoscere l’orografia della valle, l’inversione termica e la mancanza di ventilazione come criticità assodate che precludono la realizzazione di nuovi impianti con emissioni inquinanti in tutto il territorio. Si definiscono addirittura tiepide le prese di posizioni dei sindacati, quando invece Cisl e Uil hanno aderito acriticamente al progetto Kme; qualche riserva è stata presentata solo da Fiom che chiede in sostanza investimenti aggiuntivi al pirogassificatore che non rendano lo stabilimento totalmente dipendente da questo, ma senza opporsi di fatto a una sua eventuale realizzazione; quanto al sindaco, essendo per legge il responsabile della salute dei cittadini, il minimo che ci si possa aspettare è che abbia una posizione cauta in materia. Certo abbiamo letto che l’azienda assicura che le emissioni globali dell’impianto diminuiranno: ma, in assenza di dati certi e del progetto concreto, è normale domandarsi come questo sia possibile dato che il piano a grandi linee prevede un contestuale forte aumento della produzione di rame, e quindi delle emissioni da fonderia, che si andrebbero ad associare a quelle dell’incenerimento dei rifiuti e al traffico pesante aggiuntivo; in attesa di maggiori chiarimenti da parte di Kme, qualche dubbio sembra più che legittimo”.

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