Valfreddana, nel degrado la via vicinale tra Monsagrati e S. Martino

E’ nel degrado il sentiero pedonale che collega le frazioni di Monsagrati e San Martino in Freddana. E’ la denuncia del comitato la Valfreddana delle idee che chiede interventi per la via vicinale, lunga circa 600 metri, che da sempre è stata utilizzata da chiunque intendesse spostarsi da uno all’altro dei due paesi percorrendo una via alternativa alla strada provinciale, e in particolar modo è storicamente utilizzata dalle scolaresche della scuola media di San Martino in Freddana per raggiungere l’unica palestra utilizzabile per le lezioni di educazione fisica, che si trova appunto a Monsagrati.

“Il naturale deterioramento, dovuto alla mancata manutenzione – aggiunge il comitato -, è peggiorato alcuni anni fa, quando il gestore del servizio idrico, Gaia Spa, ha deciso in totale autonomia e incurante del disagio causato agli utenti del sentiero, di posizionare su questo sentiero due tubi di polietilene di grosso diametro, destinati a collegare i depositi dell’acquedotto della valle, tale opera, giustificata e tollerata al tempo per rimediare ad un momento di emergenza idrica, fu dichiarata comunque provvisoria, ma come spesso accade, ciò che è provvisorio diventa facilmente definitivo, tanto che i tubi che portano l’acqua potabile destinata alle famiglie della zona sono ancora a cielo aperto, esposti alla luce del sole e al rischio di danneggiamenti. L’amministrazione comunale di Pescaglia e la stessa Gaia, sono state più volte sollecitate riguardo alla sistemazione di questo sentiero, e ogni volta hanno dichiarato la propria disponibilità in tal senso, anche con comunicati diffusi a mezzo stampa, ma purtroppo ad oggi, la situazione rimane invariata. La richiesta che il comitatoha più volte rivolto al Comune di Pescaglia, è che questo sentiero, in occasione dell’interramento dei famosi tubi di Gaia, venga riqualificato in modo da poter essere utilizzato, non solo dai pedoni, ma anche da soggetti con difficoltà motorie, quindi carrozzelle oppure passeggini per bimbi. L’auspicio è che si possa realizzare anche un percorso ciclabile, indispensabile per spostarsi in sicurezza senza essere obbligati a percorrere la pericolosa via Provinciale 1, che al momento non ha alternative adeguate. Si tratterebbe in fondo di meno di un chilometro di viabilità, che presumibilmente potrebbe essere finanziata ricorrendo a contributi destinati alla realizzazione di infrastrutture per la cosiddetta mobilità lenta di cui molto si parla a livello regionale, statale ed europeo, e potrebbe essere un ottimo punto di partenza per la realizzazione di un sogno comune a tante associazioni della Valfreddana, ovvero una pista ciclopedonale che colleghi le località della Valle alla città, progetto su cui il comitato insieme ad altri soggetti sta lavorando da tempo”.

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