Bagni, appello per non cambiare il nome dello storico albergo Corona foto

Un pezzo di storia di Bagni di Lucca sta per “cambiare pagina”. L’albergo Corona di Ponte a Serraglio, dopo i lavori di ristrutturazione all’edificio, ha cambiato il nome in Hotel Nazionale. Il Professor Marcello Cherubini, presidente della Fondazione Culturale Michel de Montaigne, e Bruno Micheletti, direttore della sezione di Bagni di Lucca dell’Istituto Storico Lucchese, lanciano l’appello per mantenere la storica denominazione dell’albergo, o almeno lasciarla come sottotitolo.

“Quando in un paese a vocazione turistica si vede dar inizio a lavori di ripristino – l’appello di Marcello Cherubini e Bruno Micheletti -, di ampliamento e di sistemazione di esercizi alberghieri per metterli in linea con le più moderne esigenze del turista internazionale, non si può che apprezzare la buona volontà di chi ha intrapreso l’iniziativa. E proprio per questo ci siamo compiaciuti nel vedere iniziati i lavori all’albergo Corona di Ponte a Serraglio. L’albergo è certamente fra i più storici del nostro territorio. Risale ai primi del diciannovesimo secolo e non è escluso che i primi proprietari lo abbiamo voluto chiamare così a ricordo di un “chiuso Corona” di cui si ha memoria nella storia del complesso termale dei Bagni Caldi, un tempo detto Bagno di Corsena. Infatti con il termine chiuso erano indicate le abitazioni di proprietà della Repubblica lucchese adibite a ricovero per i poveri bisognosi di cure termali. Si ha sicura notizia che nel 1454 i chiusi erano in numero di dodici e ciascuno aveva un proprio nome: Angelo, Sparviero, Colomba, Campana, Cappello, Porco, Luna, Sole, Coppa, Pesce, Stella e Corona. Gli illustri forestieri che hanno soggiornato nel tempo in questo albergo sono stati innumerevoli ed è impossibile, in questa sede, ricordarli tutti. Citiamo il grande compositore lucchese Giacomo Puccini che vi soggiornò più volte, ma certamente nel 1898 perchè in quella occasione lasciò al proprietario, Faustino Barsi, un’autocaricatura sul fondo di una scodella e sembra che durante il suo soggiorno componesse e dedicasse alla signora Irma, moglie del proprietario, un breve valzer. In epoca più recente l’albergo Corona fu, dal 1959 al 1969, dimora stabile di Mister Ian Greenlees, che poi acquistò Casa Mansi al Bagno alla Villa, dove visse gli ultimi anni della sua vita. Ian Greenlees fu un importante protagonista della storia dell’Italia appena liberata dai tedeschi, fu direttore dell’Istituto Britannico di Firenze e volle che la sua ricchissima biblioteca diventasse di proprietà del Comune di Bagni di Lucca che oggi la custodisce alla chiesa Inglese in un apposito fondo librario a lui intitolato. Ma perchè abbiamo voluto ricordare un po’ di storia di questo Albergo? Perchè non riteniamo storicamente accettabile il suo cambio di denominazione in Hotel Nazionale, denominazione anonima e per niente attinente al passato di Bagni di Lucca che fu, almeno per tutto il diciannovesimo secolo, centro turistico di grande richiamo e non è azzardato dire, uno dei centri di villeggiatura più ricercati d’Europa. Non riteniamo soprattutto accettabile il fatto che i nuovi gestori abbiamo deciso di eliminare dalla facciata la scritta albergo Corona la quale avrebbe ricordato ai paesani e ai turisti un piccolo spaccato della storia passata. I cultori di storia locale potrebbero osservare che anche nel passato gli alberghi cambiavano sovente nome quando passavano da un proprietario ad un altro. E potrebbero fare l’esempio dell’attuale Hotel Regina che fu prima Hotel Pelicano, poi Hotel Cherubini, quindi Regina Vittoria. Ma non è la stessa cosa. Quando gli alberghi cambiavano di nome la storia di Bagni di Lucca era in fieri e forse il cambio di denominazione poteva avere anche uno scopo di richiamo. Oggi non più. E’ vero che bisogna proiettarsi verso il futuro, ma non cancellando una pagina di storia. In conclusione mentre ancora ci congratuliamo con il proprietario per l’encomiabile (e onerosa) iniziativa di ristrutturazione – concludono -, lo invitiamo a mantenere la storica denominazione del suo Albergo e se poi, insisterà nel volerla cambiare, apponga almeno come sottotitolo un doveroso (già Albergo Corona)”.

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