Ok a mozione antifascista, scintille in Consiglio

Una mozione di solidarietà al sindaco per lo striscione di Forza Nuova davanti a casa del sindaco e contro ogni forma di fascismo. A presentarla in aula i consiglieri di Sinistra con Tambellini e in totale undici consiglieri di maggioranza. A presentare la mozione il capogruppo Daniele Bianucci: “La mozione – dice – nasce da una situazione che si è creata nella nostra città quando di fronte all’abitazione privata del sindaco è stato appeso uno striscione inneggiante a Mussolini e al fascismo. Una provocazione di Forza Nuova rivendicata ‘contro i buonisti dello ius soli’. Un fatto che poi si è ripetuto in altre zone nel paese come è successo a Como, così come alla redazione romana della Repubblica”. “La nostra città – spiega Bianucci – ripugna ogni atteggiamento squadrista e fascista nella città che è di Don Aldo Mei e Fratel Arturo Paoli. Una mozione che contiene piena solidarietà al sindaco e alla sua famiglia e impegna l’amministrazione comunale e la giunta a promuovere occasioni di conoscenza su pace, non violenza, antifascismo e impegno contro ogni dittatura. Si aggiunge, inoltre, la richiesta di un impegno all’amministrazione comunale di affidare casi analoghi a un legale di fiducia per far emergere eventuali reati connessi, come l’apologia di fascismo”. Al testo originario si aggiunge anche un emendamento: “Con l’emendamento – spiega Bianucci – chiedo la possibilità di introdurre un regolamento che permetta l’utilizzo di locali pubblici solo a chi sottoscrive una dichiarazione di adesione ai valori della Costituzione e di non adesione a ideali razzisti, violenti, omofobi, eccetera”. In particolare si chiede che d’ora in avanti gli spazi pubblici siano accordati solo ai sottoscrittori di dichiarazioni di riconoscimento nei valori costituzionali della Resistenza e ripudio di fascismo e nazismo e di non adesione, manifestazione o promulgazione di ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio o di intolleranza religiosa.

Nel dibattito interviene per prima Simona Testaferrata (Forza Italia): “Questa mozione – spiega – è la dimostrazione della crisi del Pd. Il collante della sinistra è quello, ovvero evocare il ritorno delle forze della reazione. E’ successo al ballottaggio delle elezioni comunali, succede così alle porte delle elezioni nazionali. Con un duplice obiettivo: invocare la repressione contro l’avversario politico e mettere insieme i delusi. Perché invece di sventolare lo spettro dell’antifascismo non si parla di strategie per immigrazione, di economia, e di soluzioni per i cittadini? Ci trovate d’accordo però nell’esprimere senza se e senza ma solidarietà al sindaco Tambellini. Ma la solidarietà va anche, per esempio, all’arma dei Carabinieri per la bomba di rivendicazione anarchica a Roma. Chiediamo per questo che al testo della mozione, oltre che parlare nelle scuole dell’antifascismo, si parli anche di tutte le forme di dittatura ed anche di anticomunismo. Per questo presentaremo un emendamento in questo senso”.
Atteso l’intervento del rappresentante di Casapound, Fabio Barsanti: “Questa mozione – dice – parta da prima questione che è falsa, ovvero il pericolo fascista nel paese, che non esiste. Il tutto con il fine di far passare in secondo piano i problemi del Pd. Si è cominciato su questa linea attraverso sistematiche menzogne durante la campagna elettorale. Le menzogne sono le seguenti: i saluti romani di Casapound e l’accordo fra centrodestra e Casapound. Addirittura dei consiglieri regionali vennero in campagna elettorale per far vedere un video delirante, penoso, in cui si parlava di accordo fra Casapound e centrodestra. A questo sono seguiti messaggi agli elettori su pericolo dell’avanzata antifascista, del rischio delle peggiori destre, della bella politica contro la brutta politica, fra Lucca buona e Lucca cattiva”. “Lo striscione di Forza Nuova – prosegue Barsanti – l’ho condannato a mezzo stampa, ma non in quanto intimidazione e aggressione ma perché stupido e idiota, messo da un movimento che a Lucca non è anche presente e non ha visibilità. Il blitz in Veneto è anch’essa un’azione che non condivido, ma è comunque un intervento pacifico. Ho presente altri interventi ben più violenti, come quelli ai concerto di Cristicchi, alla presentazione dei libri di Pansa. A questo si aggiunge la spiata sulla bandiera del secondo Reich nella camera di un carabinieri di Firenze. Ma secondo me in questa mozione si sbaglia l’oggetto, visto che il problema è l’antifascismo militante, come dimostra il caso della Casina Rossa. Già questo metterebbe la pietra tombale sulla mozione, visto che coloro che hanno occupato e devastato i locali sono gli stessi che pianificano gli scontri nel G7 o quelli di quando viene Renzi a Lucca”. “Invece – conclude Barsanti – qui si parla di concedere un patentino, con la firma di un documento che io non firmerei mai, nello stesso momento in cui concedono spazi pubblici a chi fa queste cose. E si presentano poi questi documenti ridicoli”.
Anche Lucca Civica, attraverso Gabriele Olivati condivide i contenuti della mozione: “Condivido l’iniziativa di Bianucci e l’emendamento – dice – La considero un’occasione in un momento di mancanza di una politica condivisa. I valori dell’antifascismo non sono di parte. In una democrazia normale i valori della fiducia nella democrazia sino patrimonio comune della destra e della sinistra. In Francia, ad esempio, i gollisti sono fermamente antifascisti. E basta cadere ancora nella retorica della contrapposizione dell’antifascismo all’anticomunismo. Non sono la stessa cosa. Sono comunque d’accordo che bisogna fare opera di conoscenza di tutte le dittature. Basta alla retorica anche degli antifascisti militanti: per me chi compie un atto illegale non fa niente di politico, di antifascista e di giusto. Lasciamo agire polizia e magistratura che fanno egregiamente il loro lavoro”.
Remo Santini (SiAmo Lucca) prende le distanze dalla mozione, cogliendo l’occasione per ritornare al clima della campagna elettorale: “Ritengo che come al solito – dice – il tema sia posto in maniera strumentale. La violenza è sempre da condannare e in qualsiasi forma: fisica, verbale, psicologica e subdola. Strumentalizzando la memoria della violenza si commette una violenza. E’ stato un cavallo di battaglia del centrosinistra quello della mistificazione, mentre dall’altra parte c’è stata la stizzita reazione di chi porta la memoria dell’epoca fascista, un’epoca impossibile da riportare per il mutato contesto politico e sociale. Ma per fortuna fra pochi mesi, dopo la ‘loro’ marcia su Roma, che ha portato dal 2015 ad oggi governi non votati dai cittadinim Pd e centrosinistra riceveranno il trattamento che meritano”. “Mentre un approccio laico ai fatti della storia può rappresentare un arricchimento culturale – prosegue Santini – la narrazione faziosa dei fatti può essere una istigazione alla reazione. Divide et impera non può essere il fil rouge di chi governa e di questa amministrazione. Evocare il fascismo 2.0 rischia di portare a una degenerazione delle ideologie. E’ ora quindi di dire basta alla strumentalizzazione del fascismo come vera e propria ideologia del potere”. “E non si scambino – precisa Santini – le parole di SiAmo Lucca in una difesa del fascismo. Siamo distanti da quella ideologia, su un altro pianeta, non la condividiamo affatto. Ma chi si riempie la bocca dell’allarme fascismo spesso ha gli stessi comportamenti addossati agli altri. Come è successo nella recente campagna elettorale. Quello è stato fascismo rosso, gli stessi metodi che condannate ogni tre per due. negli altri”. “Entrame le mozioni – conclude – sono sbagliate, anche se in parte condivisibili. Anche noi condanniamo lo striscione, ma allo stesso tempo l’episodio alla Casina Rossa. Anche noi riteniamo che non debbano essere concessi locali a questa gente. Ma c’è un errore in entrambe le mozioni: ognuna delle due analizza solo una parte del fenomeno. In una si condanna l’estremismo di sinistra, in altro quello di destra. Noi che siamo civici pensiamo che le mozioni hanno il limite degli ultimi mesi: mettere gli uni contro gli altri. Proponiamo il ritiro delle due mozioni e di lavorarne ad una congiunta”.
Daniele Bianucci nella replica sgombera il campo da un equivoco: “Anche da noi – dice – arriva la massima condanna dei fatti della Casina Rossa, come di tutti gli atti che sono fuori dalla legalità. Ma la mozione non richiede niente di più a nessuno, se non il rispetto delle leggi. Quanto alle polemiche del passato saremo contenti se Santini confermasse che i nostri timori erano infondati, votando la nostra mozione e non votando con Barsanti”.
Polemico non sui contenuti ma sulle forme il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci: “Prima si è parlato dei temi del cristianesimo di 1000 anni fa, ora di temi di 100 anni fa. L’antifascismo io lo masticavo prima di sapere cosa era il fascismo. Se il problema è la solidarietà a Tambellini non la vedo, la solidarietà va a chi a quei mentecatti che hanno messo lo striscione per cui la scuola ha fallito, che è gente che sta male. Il sindaco mi sembra che stia bene, non sia impaurito e spaventato. La questione dell’occasione di conoscenza e sensibilizzazione può essere condivisibile ma per fare una cosa tutti insieme bisogna parlarne prima. Mentre anche questa è una cosa fatta per dividere. Bisogna provare a condividere prima, è un modo di fare le cose per metterci il cappello sopra”.
A Gianni Giannini (Pd) che fa un lungo excursus sui fascismi del Novecento e non solo in Europa, nonché sull’avanzata dei movimenti di destra in Europa, fa eco il capogruppo Renato Bonturi:  Non credo – dice – che serva a nessuno un uso strumentale alla campagna elettorale di turno, né che si debba tutto ricondrre a un indistinto panorama ideale. Io penso che su antifascismo e Costituzione tutti dobbiamo essere d’accordo. Poi  che problemi di sicurezza legati a gruppi di estrema destra ci siano e ci siano stati in città è innegabile. Quindi invece di buttarla in caciara e dire tutto e il contrario di tutto, vorrei che tutti fossimo responsabilizzati rispetto al nostro ruolo”.
Prima del voto finale, che vede i 18 voti favorevoli della maggioranza (al testo e all’emendamento) e il voto contrario di Barsanti, spazio ad alcune precisazioni dei consiglieri. Barsanti conferma: “Non mi riconosco nei valori della Resistenza e dell’antifascismo, che sono cosa diversa alla Costituzione, che riconosco e dove la parola antifascismo noncompare mai. Ma qui di archeologico e di nostalgico c’è la maggioranza, che mette sul tavolo un provvedimento illiberale. Noi accettiamo il confronto democratico ed elettorale e riteniamo che la democrazia sia da difendere. Ma, semmai, va difesa dal Pd”.
Critica sulla mozione e sulla discussione Donatella Buonriposi: “Se facciamo consigli comunali su questi argomenti i cittadini non ci capiranno – dice – Questa sera non abbiamo concluso un bel niente”. Massagli (Lucca Civica) sottolinea la natura profondamente antifascista della Costituzione, per contestare l’affermazione dell’esponente di Casapound. Conclude Bindocci (M5S): “La questione non sono le affermazioni di principio – dice – ma cosa facciamo per risolvere i problemi, perché l’alternativa è la violenza o un ritorno nostalgico”.

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