LeU a Tambellini: “Il nostro progetto è già per l’unità”

L’appello all’unità del centrosinistra del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, è destinato a cadere nel vuoto. O almeno non nel senso in cui lo ha inteso il primo cittadino, ovvero attraverso un’alleanza fra la sinistra e il Pd in vista delle prossime elezioni politiche. A respingerlo al mittente, con le stesse motivazioni politiche che hanno poi condotto alla scissione del Pd sono i delegati lucchesi all’assemblea nazionale di ‘Liberi e uguali’, Luca Baccelli, Cecilia Carmassi, Pierluigi Cristofani, Vito D’Anza, Sara Panattoni.
“Ci siamo impegnati con convinzione – spiegano – per la rielezione di Alessandro Tambellini perché siamo convinti che sia il sindaco migliore per la nostra città. Continuiamo a sostenerlo e con noi lo hanno fatto molte elettrici e molti elettori di sinistra con lealtà e coerenza. Condividiamo le ragioni dell’incontro fra la tradizione della sinistra e il cattolicesimo progressista. Ci sentiamo impegnati per contrastare il disagio sociale, per riqualificare le periferie, per rendere la nostra città ancora più bella e vivibile, perché nessuno rimanga indietro. A livello nazionale questo significa la riduzione del precariato, il rilancio della scuola e della ricerca, il rafforzamento della democrazia costituzionale, politiche sociali e sanitarie realmente in grado di garantire qualità della vita alle persone, lavorare per l’integrazione e la coesione anziché mettere gli uni contro gli altri”.

“Purtroppo in questi anni – è il commento degli esponenti di LeU – abbiamo visto politiche e riforme che spesso andavano nella direzione opposta e abbiamo visto troppe promesse non mantenute per puro calcolo elettorale, come nel caso della cittadinanza ai figli degli immigrati cresciuti frequentando le nostre scuole. Intanto la disuguaglianza è ulteriormente aumentata: 7 italiani possiedono una ricchezza pari a quella del 30 per cento della popolazione, mentre con la crisi le fasce più deboli hanno perso il 24 per cento del loro reddito e il ceto medio si è impoverito. Siamo d’accordo con Alessandro: l’Italia “non ha bisogno di macerie politiche e istituzionali […] ma di costruttori di prospettive”. Il progetto di Liberi e Uguali è appunto questo: ricostruire una forza politica di sinistra per dare una speranza alle tante persone che vivono un presente di disagio e temono il futuro. Non abbandonarle a chi le invita a prendersela con quelli che stanno ancora peggio”.
“Il nostro impegno è certamente per costruire unità – conclude la nota – per unire tutte le donne e gli uomini che non vogliono rassegnarsi all’esistente, che pensano che correggere la rotta non solo sia possibile ma addirittura l’unica possibilità per tornare a interpretare le attese di elettori ed elettrici sempre più sfiduciati che richiedono a tutti noi coraggio e coerenza nel ridurre le disuguaglianze e perseguire uno sviluppo sostenibile”.

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