Fdi a caccia di voti ‘contro i politici di mestiere’ foto

Un voto libero da condizionamenti per dire no ai ‘politici di mestiere’ Stefano Baccelli e Andrea Marcucci. Ha un obiettivo dichiarato la campagna elettorale di Fratelli d’Italia a Lucca ed è il Partito Democratico, che in provincia schiera due dei suoi big. Riccardo Zucconi, candidato nel collegio uninominale della Camera e Giovanni Donzelli, candidato al proporzionale della Camera, con Marina Staccioli, presente nella lista proporzionale al Senato hanno scelto il pieno centro di Lucca, il caffè Turandot in piazza San Michele, per dare il via alla campagna elettorale per il partito di Giorgia Meloni.

Agguerriti, con idee nette sul tema della sicurezza, dell’occupazione, dei lavori pubblici, i candidati, affiancati dalla moglie di Zucconi, Antonella Pesetti e dal segretario comunale, Marco Chiari e alla presenza di iscritti e simpatizzanti del partito, hanno subito alzato l’asticella degli obiettivi: vincere il collegio uninominale di Lucca alla Camera e portare in parlamento due rappresentanti della provincia. Obiettivo ambizioso ma per il quale il partito è pronto a lavorare a testa bassa per le prossime 4 settimane in vista del voto.
Le difficoltà non mancano, spiega Zucconi, perché si vota con un sistema elettorale nuovo e il collegio uninominale “non comprende la Versilia storia e i territori di Montecarlo e Altopascio. In questo scenario – spiega – ogni coalizione ha dovuto scegliere per l’uninominale un solo candidato per collegio e Fratelli d’Italia correrà con un proprio candidato proprio a Lucca e al collegio senatoriale di Prato”. La forza della candidatura è quella di un imprenditore “che non vive di politica” ma che ha una lunga militanza alle spalle, dalla Dc a Fratelli d’Italia, di cui è segretario provinciale da quattro anni, passando per Forza Italia. Una sorta di uomo simbolo della coalizione e garanzia di coesione per la campagna elettorale: “I rapporti di coalizione – dice Zucconi – sono ottimi. Conosco Mallegni da molti anni e per questo faremo una campagna tutti insieme. La mia candidatura, d’altronde, non nasce dalla necessità o dall’esigenza di fare carriera politica. Ho un lavoro e vorrei portare in parlamento la mia esperienza imprenditoriale e quella politica degli ultimi quattro anni di segretario provinciale di Fdi in cui ho avuto occasione di conoscere l’intero territorio provinciale. Mi agevola, peraltro, il fatto che Fratelli d’Italia abbia un programma secco e deciso e che tutti coloro che lavorano per il partito a livello territoriale abbiano le idee chiare su tutti i temi del programma”.
Tocca al capogruppo in consiglio regionale Giovanni Donzelli aprire al tema più caldo, quello della sicurezza e dell’immigrazione: “Quella del 4 marzo – dice – è una sfida importante a livello nazionale ma anche locale e ci permetterà con la vittoria di risolvere una serie di questioni. A partire dall’accoglienza dei migranti nella tendopoli delle Tagliate e dal campo Rom affianco al campo Coni. Quando abbiamo fatto il sopralluogo alla tendopoli della Croce Rossa alle Tagliate abbiamo trovato una situazione incredibile. Condizioni non umane per chi ci sta dentro e il tutto a due passi dalla città. Eppure quella struttura costa esattamente come i migranti negli alberghi a tre o quattro stelle. La dimostrazione, questa, che i soldi vanno spesi bene. Motivo per cui abbiamo fatto approvare, come Fratelli d’Italia, la legge taglia-business, di cui però mancano i decreti attuativi. Grazie a questa legge chi si occupa di immigrati deve spiegare come spende i soldi. E a prescindere da questo la tendopoli delle Tagliate va smantellata e abbandonata”.
Parla di necessità di affrontare le questioni a livello comprensoriale e di area vasta il segretario Zucconi: “Pensiamo alla sanità – dice – Ormai è evidente che la situazione fa acqua da tutte le parti ma si tratta di una tematica per cui serve avere uno sguardo più vasto. E in questo senso quella del parlamento è una situazione privilegiata per intervenire. Io, infatti, voglio rappresentare le istanze del territorio su temi importanti per la città e la provincia. In questi anni c’è stato un immobilismo di fondo sulle strutture non utilizzate, prime fra tutte l’ex Manifattura e Campo di Marte, e sulle infrastrutture viarie. Eppure si fanno in continuazione annuni di finanziamenti Cipe che poi finiscono nel dimenticatoio. La politica, in questo senso, non può essere solo burocrazia, ma colloquio costante con il territorio”. Un altro tema chiave è quello del sociale: “Non vogliamo lasciare indietro nessuno – tuona Zucconi – Siamo, d’altronde, il partito più connotato in questo senso in parlamento. Il fatto che un invalido totale, al netto di accompagnamento, prenda una pensione di poco più di 282 euro al mese è la fotografia di una situazione che non sostiene i più bisognosi. E intanto il disagio aumenta mentre lo stato fa una politica di accoglienza indiscriminata, senza consenso, a fronte di notevoli disagi dei suoi cittadini”. Infine il lavoro: “Bisogna facilitare – dice – chi fa impresa e l’occupazione sarà una conseguenza. Occorre favorire le start up e riuscire a coinvolgere i giovani ma per far questo occorre venire incontro a chi dà lavoro, dalla tassazione, alla burocrazia, alle sinergie su industria, cultura e turismo”.
Il tema centrale, però, oltre ai programmi rimane quello della sfida nel collegio, soprattutto contro i due rappresentanti dem, Baccelli e Marcucci. Donzelli qui va giù duro: “Credo che sia importante dire agli elettori – dice – che, non essendoci preferenze, il voto è segreto e né Marcucci né Baccelli potranno sapere in alcun modo chi li ha votati. Gli elettori per la prima volta sono liberi e possono respingere ogni tipo di pressione. La forza di Marcucci, d’altronde, non è la sompatia o la stima ma la preoccupazine per il sistema di potere che ha creato. Con questa legge, insomma, il forte radicamento di potere e di scambi politici, anche leciti e trasparenti, per carità, si sgretola”.
Ancora più duro il segretario comunale, Marco Chiari che per l’occasione ripropone uno slogan dal sapore di guerra fredda: “Vota tranquillo, Dio ti vede, Marcucci no”. “Se si deve valutare la competenza di questi amministratori – dice – è zero meno. Stiamo in realtà parlando di burocati della politica che hanno fatto tutto meno che il bene della provincia: nessuna nuova strada, nessun aumento di infrastrutture sul territorio. Per questo abbiamo invece bisogno di imprenditori che lavorino sul territorio, come Zucconi e Mallegni, che conoscono il territorio e sanno investirci”. “Tutti noi siamo valutati per quello che facciamo sul lavoro – conclude Zucconi – e per questo ci permettiamo di valutare gli altri. Se qualcuno ha avuto incarichi provinciali bisogna vedere cosa ha fatto e, in Lucchesia su viabilità, salite e ambiente non si può certo dare un attestato di capacità amministrativa a queste persone. Pensiamo alle scuole: l’alberghiero di Viareggio crolla, non si sono laboratori per imparare un mestiere e le carenze infrastrutturali sono tante. Per me, insomma, le capacità amministrative sono ben altre rispetto a quelle dimostrate in questi anni”.
Ce n’è anche per il Movimento Cinque Stelle: “Noi – dice Zucconi – siamo un partito libero. Ci confrontiamo nei congressi, abbiamo i nostri iscritti e sulla base delle preferenze veniamo nominati ed eletti. Il Movimento Cinque Stelle, invece, ha dato due esempi negativi: non essere partecipato per niente e le grandi carenze amministrative. Che poco da stare tranquilli se si vede, ad esempio, l’esperienza amministrativa di Roma”.
Impossibile, dopo questi strali, pensare che Fratelli d’Italia in caso di mancanza di una maggioranza ben definita, possa votare governi di larghe intese. Da Zucconi e Donzelli arriva un no secco all’ipotesi: “Gli inciuci – dice – non piacciono e non portano a nulla. Dietro alle larghe intese si nascondono solo le sistemazioni a livello di poltrone e noi non ci stiamo. Io, dal canto mio, sento il vincolo di mandato in due sensi: se vado a Roma rappresenterò i miei cittadini e il mio territorio e non cambierò mai casacca nell’arco della legislatura”. In questo senso i candidati al parlamento per Fratelli d’Italia firmeranno un impegno morale il prossimo 18 di febbraio a Roma: “Tutti i candidati – dice Donzelli – firmeranno un impegno a non appoggiare governi diversi da quelli della volontà popolare. Noi, nel frattempo, lavoriamo per conquistare una maggioranza piena, come già dicono i sondaggi, e pensiamo di arrivarci serenamente. In questo senso il miglior voto è proprio quello a Fratelli d’Italia che dà garanzie di solidità della maggioranza e contro ogni possibile ribaltone”.
L’ultimo appello è contro l’astensionismo: “Chi si astiene – sostiene Zucconi – fa un piacere solo ai politicanti e alle lobby, cui non importa se è andato a votare il 50 o il 60 per cento degli aventi diritto”.

Enrico Pace

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