Marra (3Generazioni): “Serve lavoro, non assistenzialismo”

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“Serve il lavoro, non l’assistenza”. E’ questa l’analisi di Felice Marra, presidente di 3Generazioni che interviene sul bonus per i disoccupati. “In questi giorni – afferma – si assiste ad un assalto dei centri impiego di Lucca e di altre città italiane per le misure di assistenza alla disoccupazione. In particolare a Lucca sono arrivate in soli tre giorni 650 richieste da parte di disoccupati per l’assegno di 500 euro tanto che le risorse sono esaurite comportando lo stop alle prenotazioni. Se la misura di assistenza è giusta e doverosa per le persone che si trovano in difficoltà – aggiunge -, preme anche rilevare però che tale situazione di disoccupazione è conseguenza di una politica fallimentare che non è stata in grado di generare lavoro. Si è parlato di continue riforme della Costituzione, si è speso tempo e risorse per il referendum costituzionale dimenticandosi di applicare il più importanti degli articoli della nostra Costituzione e cioè che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e che è compito della Repubblica Italiana rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale per la dignità dei cittadini”.

“La  dignità di un uomo e di una donna si raggiunge con il lavoro e non con l’assistenza – sostiene Marra – . Un sistema che funziona deve certamente intervenire con misure di assistenza ma deve anche essere un ascensore sociale che prende su chi è in difficoltà e lo porta su. E’ questo ruolo di ascensore sociale che è mancato in Italia lasciando milioni di persone in difficoltà. Questo per porre in attenzione che non possiamo subire in Italia uno scivolamento verso la cultura sbagliata dell’assistenzialismo ma serve uno scatto d’orgoglio affinché si possano mettere in campo misure serie e concrete per il lavoro e la piena occupazione che è divenuta la prima priorità dell’Italia. I nostri giovani non vogliono essere considerati degli ammortizzatori sociali, non vogliono essere aiutati da un sistema sbagliato che prima li mette in difficoltà. I nostri giovani vogliono un campo di opportunità per potersi misurare e contribuire al progresso della nazione. Le nuove politiche da mettere in campi devono andare in questa direzione non abbassandosi alla deriva assistenzialista cui stiano assistendo ma puntando a far trionfare l’uomo, la sua creatività, la sua determinazione ed il suo lavoro. Perché se trionfa il valore di un uomo e di una donna, trionale il progresso e l’economia reale. Occorre ricordarci dei grandi insegnamenti del grande economista Alfred Marshall che aveva chiaramente sostenuto che la sorte di ogni economia non sono i numeri e le tabelle, non è la finanza speculativa, ma sono i comportamenti ed i valori di ogni uomo e di ogni donna. Su questo valore ci giochiamo il nostro futuro. Prima il lavoro dunque, prima la dignità di ogni essere umano”.

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