Bulli, Gd: “Uno psicologo per alunni e docenti”

Introdurre una figura professionale all’interno delle scuole che possa fornire supporto psicologico sia agli alunni che agli insegnanti nelle situazioni difficili. È questa la proposta rilanciata oggi (24 aprile) dal gruppo dei Giovani democratici della Valle del Serchio all’indomani dei fatti di bullismo dell’istituto Carrara.

“Non vogliamo esprimere un giudizio sui fatti accaduti negli ultimi giorni nelle scuole italiane. – si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo – ma preferiamo rilanciare un’idea di cui abbiamo discusso quasi un anno fa. È giusto e opportuno parlare apertamente di bullismo e, più in generale, delle problematiche che emergono all’interno delle scuole, per avere una maggiore conoscenza del problema e di come possa essere affrontato ma ci teniamo a rilanciare un tema a noi molto caro. Gli studenti hanno bisogno, in questa fase che è forse la più complicata della vita, di aprirsi con qualcuno che gli garantisca riservatezza e professionalità nel trattare i loro problemi. Stiamo pensando, ad esempio, ad uno psicologo esperto nel campo dell’adolescenza, non perché gli studenti di oggi abbiano gravi problemi psicologici ma perché l’età che vivono è un’età complicata”.
“Anche lo studente piu timido – proseguono i giovani Dem – quello che si agita quando deve fare un compito in classe, quello che è frustrato perché non riesce a prendere la sufficienza, quello che non si trova bene con i compagni, potrebbero trovare giovamento per le loro insicurezze parlandone con una figura professionale esperta. Qualcuno che accompagni il processo di formazione, una figura di raccordo tra ragazzi e docenti, che conosca e sappia capire da un lato l’adolescente, che lo ascolti, che lo guidi e che, dall’altro lato, sappia supportare il docente nel suo ruolo di educatore, in una fase di transizione tra infanzia e età adulta che alcuni ragazzi vivono più problematicamente di altri”.
“È giusto a nostro avviso – conclude il gruppo – condannare questi gravissimi episodi, ricordando che la scuola è un’istituzione e gli insegnanti sono pubblici ufficiali, oltre che educatori, ma dall’altro lato riteniamo che si debba rivalutare il ruolo della scuola come luogo di confronto, di dialogo, di collaborazione tra famiglie, alunni e docenti; come luogo di crescita interiore e maturazione, tramite interventi che sappiano non solo punire, ma anche aiutare”.

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