Santini: “Sociale, Comune raddoppia spesa e mancano gli accreditamenti”

“Il Comune di Lucca impiega ingentissime somme del settore Sociale per assistenza a minori e giovani stranieri e italiani, garantendo loro un posto negli istituti come prevede la legge, ma l’anno scorso la cifra spesa è raddoppiata rispetto al 2015 e 2016: e soprattutto in base ad un accesso agli atti che abbiamo effettuato, non sembrano esistere accreditamenti delle strutture come invece previsto dalle norme di legge e dalle indicazioni dell’Anac. Si opera quindi nella massima discrezionalità di funzionari e dirigenti, e non si capisce perché debbano esistere differenze di rette delle varie strutture ed i relativi servizi che offrono, differenze su cui appare evidente che non c’è un controllo”. Lo sostiene in una nota Remo Santini, ex candidato sindaco e leader delle liste civiche SìAmoLucca e Lucca in Movimento. “L’impegno di spesa del Comune di Lucca per l’assistenza ai minori è stato di 2 milioni e 320mila euro nel 2017, mentre nel primo semestre 2018 siamo già arrivati a quota 1 milione e 145mila euro, cifre davvero considerevoli – aggiunge Santini – . Non si capisce chi e con quale criterio decide le strutture adatte, se non esiste un albo predefinito e visibile, con i dettagli delle prestazioni che vengono erogate. Altrove gli enti locali si comportano in maniera diversa: risulta infatti che lo stesso servizio, per il quale va precisato c’è un obbligo di legge, da altre amministrazioni viene comunque fatto attraverso un avviso pubblico/manifestazione di interesse e stipulate delle convenzioni con associazioni o organismi preposti e accreditati. Perchè a Lucca ciò non avviene?”.

Santini prosegue evidenziando che “Se, come sembra dal nostro accesso agli atti non esistono convenzioni, o accordi contrattuali o descrizione dei servizi offerti, quale tipo di atto intercorre tra Comune e struttura che di volta in volta viene individuata e da quale atto discende conseguentemente la liquidazione della retta? Infine, trattandosi di importi notevoli per ogni annualità, non è prevista alcuna eventuale “compartecipazione” da parte delle famiglie che in alcuni casi potrebbero avere risorse economiche?”. Conclude Santini: “La non esistenza di accreditamenti, tariffe certe e un mancato controllo sui servizi che vengono offerti dalle strutture, che chiaramente determinano il prezzo che il Comune paga, unite all’assoluta discrezionalità nel modo di agire, potrebbero configurare azioni vietate dalla legge e dall’Anac, a cui denunceremo il fatto, e si potrebbero anche ipotizzare un danno erariale tale da configurare una denuncia anche presso la Corte dei Conti”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.