Odg contro la violenza politica, sì ma non c’è unanimità

Non trova un’adesione bipartisan in consiglio comunale un ordine del giorno, inizialmente condiviso, di condanna ai fatti di Torino, quando, durante una manifestazione studentesca, sono stati dati alle fiamme due pupazzi con le sembianze dei vicepremier Di Maio e Salvini.
La richiesta di discutere del tema all’ordine del giorno è arrivata dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci che, con l’occasione, ha lanciato alla maggioranza l’appello di confrontarsi sui temi e non solo sulle posizioni ideologiche nella continua dinamica maggioranza-opposizione in perenne contrapposizione. Il capogruppo del Pd, Renato Bonturi, ha accolto la possibilità di realizzare una mozione condivisa, pur invitando le opposizioni a non inserire all’ordine del giorno, tramite la conferenza dei capigruppo, argomenti dell’ultimo momento, se non in casi di effettiva urgenza, per permettere una migliore calendarizzazione dei consigli comunali.

Alla fine un testo condiviso viene concordato da tutte le forze politiche, in cui si accoglie anche l’indicazione dello stesso Bonturi a stigmatizzare in generale un clima di scontro politico che trascende in toni violenti, provocatori e di attacco personale. Ma è durante il dibattito che l’apparente ‘pace’ fra le forze politiche si rompe. Tutti si dichiarano favorevoli al testo ma non mancano i distinguo, a partire da quello di Fabio Barsanti di Casapound, che afferma di “votare il testo, nonostante nel documento siano stati inseriti i consueti riferimenti voluti dalla sinistra contro xenofobia, razzismo e sessismo” e dopo aver sottolineato che “il 90 per cento degli episodi di violenza sono riferibili ad ambienti di sinistra”. Una affermazione ritenuta una provocazione dai consiglieri di Lucca Civica che, anche dopo le accuse alla maggioranza da parte di Remo Santini (SiAmo Lucca e Lucca in Movimento), dichiarano a quel punto di non voler partecipare al voto, per bocca del capogruppo Claudio Cantini.
Alcuni tentativi di mediazione, di Bindocci del Movimento Cinque Stelle e un paio di sospensioni, richieste dallo stesso Bindocci e da Bianucci di Sinistra per Tambellini e l’intervento del sindaco Tambellini non riescono ad appianare le divergenze e al voto, oltre a Lucca Civica, non partecipa neanche il presidente del Consiglio, Francesco Battistini. Amareggiato il proponente, Massimiliano Bindocci, dopo uno scontro con lo stesso Battistini: “Doveva essere un ordine del giorno contro la violenza – conclude – è diventato una palestra delle offese. Forse la maggioranza non ha la maturità per affrontare certi argomenti”.
Il testo, alla fine, ottiene 22 voti favorevoli (maggioranza e opposizione presenti, senza Lucca Civica e il presidente del Consiglio) e un’astensione.

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