Comics e ‘felpati’, scintille in Consiglio

Un augurio al popolo dei Comics è arrivato stasera (30 ottobre), alla vigilia della manifestazione, anche dal consiglio comunale di Lucca. A portarlo è stato il presidente dell’assise Francesco Battistini, in apertura di seduta. Ma l’augurio per l’inizio della manifestazione ha sortito comunque la polemica, innescata dal consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, che ha stigmatizzato la situazione del pagamento dei ‘felpati’, i ragazzi dello staff dei Comics: “Un augurio va fatto – ha detto – anche a coloro che quest’anno lavoreranno per i Comics per 3,50 euro all’ora e per cui l’amministrazione non ha mosso un dito”. La replica arriva dal consigliere di Lucca Civica, Gabriele Olivati, che ha definito fuori luogo l’intervento di Bindocci, ricevendone, come replica, una sonora pernacchia dal rappresentante dell’opposizione. “Pensavo – ha commentato Battistini – di dare qui un messaggio di felicità. Ho sbagliato, perché manca la sensibilità”.

Bindocci, dopo l’intervento in aula, rincara la dose. “Clamoroso – commenta – il silenzio della amministrazione sulla questione felpati, grave poi che anche i consiglieri di maggioranza accettino passivamente la scelta di Crea di consentire un appalto che preveda poche euro orarie, il livello F che è il più diffuso prevede 797 euro mensili che diviso per le 173 ore convenzionali previste dal contratto specifico fa poco più di 4 euro e mezzo orarie lorde. Stasera in Consiglio Comunale dopo il ringraziamento alle migliaia di visitatori dei Comics fatto correttamente dal presidente – chiarisce il consigliere comunale M5S – ho infatti voluto fare un ringraziamento alle centinai di ragazzi cosiddetti felpati ed esprimere loro solidarietà, perché che sono davvero poco pagati pur facendo diverse attività fondamentali per il servizio. Di tutta risposta da qualche consigliere di maggioranza mi sono visto attaccare personalmente – sostiene Bindocci – e dopo ho sentito dire che siccome i felpati lo fanno per passione, forse per quest’anno va bene così, e che magari si provveda in futuro.  Dispiace che in certe forze di sinistra manchi ormai completamente la cultura del rispetto del lavoro, però sono anche convinto che nessuno di loro e nemmeno di chi ha fatto questo appalto in Crea lavora per 4,6 euro orari. Va detto che il contratto applicato a questi lavoratori come ha scritto correttamente la Crea è firmato da Cgil Filcams e Cisl Fisascat e dalla Ugl (non dalla Uil), e questo può spiegare la timidezza con cui alcuni sindacalisti locali mi sono sembrati in grande imbarazzo, ma al di là delle questioni sindacali è sconvolgente che mentre nelle partecipate si danno premi e indennità al personale, magari con la tutela degli stessi sindacalisti che non hanno fatto l’incontro con Crea, a chi lavora in appalto si danno paghe da fame. Il Comune – aggiunge Bindocci – deve intervenire e trovare una soluzione per evitare che chi lavora in questo appalto sia pagato davvero così poco. Dispiace molto il fatto di essermi trovato solo nel battermi per questo problema, ma non mi spaventa battermi contro le ingiustizie. Spero faccia riflettere i cittadini. Ritornando al merito nell’appalto andava previsto secondo me in modo preciso il contratto nazionale da adottare (terziario, logistica o multiservizi) per garantire un trattamento adeguato, invece come si vede leggendo gli stessi allegati al bando la scelta è stata quella di pagare poco le ore lavorate. Per quest’anno volendo si potrebbe ipotizzare – conclude Bindocci – visto il lavoro particolare, una indennità di buonuscita sotto varie forme, nel rispetto delle regole e delle norme (liberalità, buoni pasto, welfare ecc) che consenta di rendere dignitoso il trattamento complessivo, Crea convochi la ditta in appalto e trovi una soluzione. Non si può tollerare che una grande kermesse si fondi dal punto di vista lavorativo su gente pagata in questo modo è la legittimità formale non va confusa con la giustizia sostanziale”.

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