Bindocci: Consiglio sanità, grave atteggiamento maggioranza

“La mancata partecipazione al Consiglio Comunale è una scelta che infrange le regole dello Statuto del Comune di Lucca, ed i valori costituzionali antifascisti del rispetto delle minoranze e delle assemblee elettive. Credo si tratti di un gesto di una gravità inaudita”. E’ questa la posizione di Massimiliano Bindocci, consigliere comunale M5S, in merito all’annunciata decisione dei gruppi di maggioranza di non partecipare, e quindi di far mancare il numero legale, al consiglio comunale straordinario e aperto sulla sanità, richiesto dall’opposizione e fissato per martedì (18 dicembre) prossimo. Bindocci, dopo essersi lanciato in un duro attacco, annuncia l’intenzione di rivolgersi alla prefettura.

“La legge – osserva Bindocci – prevede il diritto delle minoranze di far convocare e di tenere entro 20 giorni un consiglio comunale se lo chiede la minoranza qualificata di un quinto dei consiglieri comunali, proprio come forma di garanzie delle minoranze. Il Consiglio è stato regolarmente convocato per Martedì prossimo, ma la maggioranza ed il sindaco hanno fatto capire che non parteciperanno. La richiesta di un consiglio comunale sulla sanità nasce dai cittadini lucchesi – afferma il consigliere M5S – esasperati da questa Asl in Toscana con la benedizione di Rossi ed a Lucca evidentemente del Tambellini, ha creato quel mostro di ospedale, con liste di attesa a ed un sistema che smantella la Sanità pubblica a vantaggio dei privati e dei più abbienti. Capisco l’imbarazzo della maggioranza, ma disertare un consiglio del genere che aveva avuto diverse richieste di partecipazione tra cittadini, associazioni, sindacalisti, operatori e politici è veramente vergognoso. Inoltre secondo la scelta di non partecipare infrange lo statuto del Comune di Lucca che all’articolo 25 recita precisamente che il consigliere ha il dovere di partecipare, e sia il testo unico degli enti locali che lo statuto prevedono per la assenza ingiustificata addirittura reiterata delle sanzioni. Ma dove sta per il sindaco, e la sua maggioranza di renziani e similari, il rispetto le regole? Il rispetto delle minoranze e dei loro limitati diritti? L’ascolto dei cittadini? La libertà democratica di dissentire? Stavolta l’antifascismo non viene citato. Tali episodi di poco rispetto delle dialettiche di aula rappresentativa (non presentarsi ad un Consiglio regolarmente convocato per non farlo svolgere) fanno venire davvero in mente – attacca Bindocci – certe politiche tipiche della destra reazionaria che non avevano molto a cuore i parlamenti e le minoranze. Questo anche perché un regolamento del consiglio comunale bizantino interpretato o scritto ad arte, vorrebbe che se manca la maggioranza del Consiglio, il consiglio non si tiene. Perché non viene fatta mai la seconda convocazione. Su questi comportamenti esistono diversi pareri del ministero dell’interno e quindi per questi motivi come consigliere del Movimento 5 Stelle ho scritto alla Prefettura chiedendo un intervento immediato. Per la sanità, ma anche per la democrazia e per la libertà”.

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