Permessi falsi e migranti, Fattori: “Solo una Toscana solidale può difendersi da chi lucra sulla clandestinità”

“Un mercato sommerso che lucra sulla clandestinità e sulle speranze di una vita migliore di centinaia di esseri umani. In campagna elettorale fanno notizia gli appelli alla pancia dell’elettorato, di chi come la Lega è stata promotrice di un quadro legislativo, la Bossi-Fini, ancora in vigore con buona pace del Pd e del Governo. Noi ci rivolgiamo invece all’umanità e alla testa di chi in Toscana crede ancora che l’uguaglianza, la solidarietà e l’accoglienza siano gli antidoti democratici alle infiltrazioni e connivenze criminali come quella scoperta oggi che vedrebbe coinvolti anche professionisti del territorio pratese”. Così il candidato alla presidenza della Regione Toscana, Tommaso Fattori interviene sul blitz di oggi che ha portato all’accertamento di oltre 200 casi di attestazioni false, condotto dalla Guradia di Finanza di Prato.

“Vendita di residenze false, false aziende allo scopo di produrre documenti da vendere agli immigrati, false buste paga, false attestazioni di ospitalità: un mercato dell’illecito che si alimenta dei bisogni e dei diritti di chi diritti non ne ha perché vissuto come elemento estraneo al sistema, da espellere prima ancora che da accogliere e comprendere”. “Il modello europeo verso i migranti che muoiono per oltrepassare le frontiere, per sfuggire alla guerra e alla povertà, è quello dell’indifferenza. Noi di Sì Toscana a Sinistra – prosegue Fattori – sappiamo che i fenomeni migratori sono strutturali e non emergenziali, con radici storiche precise e elementi di destabilizzazione politica ed economica nei quali l’Occidente e non solo ha precise responsabilità. Per questo vogliamo costruire una Toscana diversa, capace di programmare un sistema permanente di accoglienza che superi quello nazionale con politiche concrete di inclusione che favoriscano l’inserimento sociale e lavorativo. Sì a un sistema che valorizzi le differenze e favorisca la conoscenza reciproca, consapevoli che il razzismo si nutre d’ignoranza. Sì, la nostra convinzione è anche che una Regione aperta come la Toscana debba garantire il diritto di voto alle cittadine e ai cittadini stranieri alle elezioni amministrative e regionali”.

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