Tambellini esulta: “Ho vinto per la Lucca buona” foto

di Roberto Salotti
E’ emozionato, ma anche stanco, provato da una campagna elettorale “dai toni sopra le righe”, impostata “sullo scontro frontale e fine a se stesso”. La tensione dell’attesa esplode poi in un lunghissimo abbraccio quando arriva in piazza San Michele: la folla trascina Alessandro Tambellini, riconfermato sindaco di Lucca. E’ l’una di notte quando si affaccia davanti allo stuolo di sostenitori che lo accoglie al canto di Bella ciao, al grido: “Alessandro, Alessandro”. “E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta”, sussurra abbracciando i primi che gli vanno incontro a braccia spalancate, in una Lucca che si sveglierà con ancora lui alla guida ma con una squadra e una grinta nuovi: “Ho vinto per la Lucca bella, per quella Lucca buona che crede in se stessa e nel suo valore”, continua a dire alle decine e decine di mani e braccia che vorrebbero abbracciarlo o farsi un selfie con il sindaco fresco di nuova ‘investitura’. 

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Tra la folla lo rincorre anche la figlia, gli spunta alle spalle e gli appoggia una mano sulla schiena per attirare la sua attenzione. Non basta: “Papi”, gli grida un paio di volte. Allora Tambellini si volta e la solleva in alto tenendola fra le braccia. Tra la gente, qualcuno gli porge una rosa rossa e lui camminando ricorda il consigliere comunale del Pd Bertolucci, scomparso prematuramente nel corso dell’ultima consiliatura: “L’unica cosa di cui mi rammarico è che non possa essere qui Alessandro Bertolucci, lui, con la sua grande anima, il suo spirito, la sua passione: non è riuscito a vedere questo risultato: è stato un grande consigliere comunale ed è stato soprattutto una grande persona”.
Trascinato dalla folla, Tambellini tiene il suo primo discorso nella sala degli specchi, a Palazzo Orsetti: ma prima di entrare fa una analisi del risultato, senza nascondere la consapevolezza di una vittoria ottenuta “sul filo del rasoio”. Ma quei 361 voti e pochi più “sono voti di consenso”, dice. “E sono voti importanti”. “Noi abbiamo impostato la campagna elettorale nell’ascolto e anche nel confronto fra idee contrapposte – afferma – è quello che non hanno fatto i nostri oppositori, che invece hanno improntato tutto quanto sullo scontro”. Una stilettata che da lontano Tambellini lancia a Remo Santini, lo sfidante sconfitto che tuttavia non si dà ancora per vinto e annuncia di valutare la richiesta di un riconteggio delle schede.
Ma intanto, Tambellini, in attesa della ufficialità della sua riconferma, si gode la vittoria. “Una vittoria – dice – che vale al di là della nostra città. Basta guardarsi intorno per vedere ovunque l’ascesa della destra. Sappiamo che se Berlusconi scende in campo è perché sente l’aria. Ma a Lucca è andata diversamente – osserva Tambellini -: è stata riconfermata l’amministrazione che ha lavorato in questi cinque anni e che ha saputo interpretare, ritengo, la parte tradizionalmente più bella della nostra città. Noi abbiamo saputo esprimere gli ideali di pace, solidarietà e giustizia, valori in cui i lucchesi hanno ancora una volta dimostrato di credere. In questo ma anche nella bellezza. Qua in questa sala degli spacchi c’è l’oro che brilla ma questa sera anche l’oro dell’animo dei lucchesi ha brillato. Sono molto felice per ciò che è avvenuto, è un segno che diamo a Lucca, alla Toscana e all’Italia”.
L’agenda del sindaco è già fitta, perché tante sono le cose da avviare, tante quelle da portare avanti. “I problemi ci sono e non siamo tanto sciocchi da non vederli. E’ il nostro modo di risolverli che ci distingue dagli altri, non abbiamo bisogno dello scontro e della forza, ma dell’incontro e del confronto e del valore degli altri”.
La priorità sarà quella di riallacciare un filo con il territorio che, negli ultimi anni, se non rotto sicuramente si è deteriorato. Basterebbe il dato dell’affluenza, appena al 45,28% a dimostrarlo, ma il sindaco si dice convinto che quel ‘gap’, quella distanza tra ‘territorio’ e amministrazione possa essere colmata.
“Dobbiamo riprendere da subito – ha detto il primo cittadino appena riconfermato – il contatto con i territori, ed è quello che faremo. Abbiamo rimesso la barca in pari, ma non basta: adesso vogliamo intessere contatti strettissimi con tutta la cittadinanza, più e meglio di come abbiamo fatto”.
Infine, Tambellini si  toglie qualche sassolino indirizzato al centrodestra: “Mi è dispiaciuto che durante questa campagna elettorale si sia voluta far passare da taluni e da certa stampa questa città come la peggiore delle città, come una città di infimo ordine. Si è detto di tutto e il contrario di tutto, a sproposito. Questa è una città che ha una dignità, è una città che può diventare una città ideale e noi vogliamo dare al riguardo il nostro massimo contributo”.

Hanno contribuito
Jasmine Cinquini
e Paolo Lazzari

Le prime parole del sindaco

Il discorso a Palazzo Orsetti

Le parole di Stefano Baccelli

Le dichiarazioni di Andrea Marcucci

Parla il segretario territoriale del Pd, Patrizio Andreuccetti

Il commento di Enrico Cecchetti

Il capogruppo uscente del Pd, Francesco Battistini

Il neoconsigliere Pd, Gabriele Bove

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