Sinistra, da lista a gruppo: giunta, avremo peso

Maggiore attenzione per le marginalità e tanta voglia di rimettersi subito al lavoro, come soggetto politico, per intersecare nuovamente i fili del dialogo con i quartieri e le frazioni lucchesi. E’ il progetto di Sinistra con Tambellini che, oggi, per bocca dei rappresentanti Paolo Barsocchi, Pilade Ciardetti ed Enrico Cecchetti (ex assessore) muta ufficialmente forma, abbandonando la pelle della lista elettorale per vestire i panni del gruppo politico. Nessuna imposizione al sindaco Tambellini per quanto concerne la composizione della nuova giunta, ma messaggi chiari sì, relativi alla bontà del lavoro svolto ed alle deleghe ed a possibili nuovi assessorati, con quello al lavoro in prima fila.

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“Siamo soddisfatti per il risultato conseguito, che porta 3 nostri rappresentanti in Consiglio comunale – l’incipit di Cecchetti – anche se, certo, il dato sull’astensionismo è stato allarmante. Sinistra con Tambellini ha dato un contributo significativo, dopo un lavoro di pochi mesi. Adesso vogliamo da subito guardare avanti, interessandoci da subito soggetti più deboli, trasformandoci in soggetto politico locale. Costruiamo un’associazione politica per radicarci sul territorio comunale, diventando così strumento di iniziativa sui temi sui quali ci siamo già caratterizzati. Ripartiamo dallo slogan ‘Rovesciare la piramide’ e dai temi del lavoro, povertà, ingiustizie, attenzione ai quartieri”. Quest’ultima, confessano, merita di essere una questione maggiormente sviluppata rispetto a quanto fatto negli ultimi 5 anni. Poi ci sono le priorità, tre per la precisione: “Nel nuovo mandato della giunta riteniamo opportuno che vengano garantite le prerogative del sindaco, che venga riconosciuta pari dignità a tutti i soggetti della coalizione e che emergano, dall’assegnazione delle deleghe, alcune priorità: impegno per il lavoro, lotta alle nuove povertà, pari opportunità”, prosegue Cecchetti.
Altro punto cardine, nell’idea di Sinistra con Tambellini, è la separazione dei ruoli. Ognuno, insomma, deve fare il suo: giunta, sindaco, gruppi consiliari. “Non proporremo una rosa di nomi – afferma l’assessore uscente al bilancio – ma è chiaro che il sindaco dovrà tenere conto del contributo dato dai singoli gruppi di coalizione. Se chiamerà soggetti esterni? Può farlo, noi non glielo impediremo”. Intanto, per il 20 luglio prossimo è fissato un incontro per l’analisi pubblica del voto, mentre ai primi del mese si svolgerà l’assemblea del nuovo soggetto politico.
Di sicuro, tornando sulla composizione della giunta, si insiste sull’ipotesi di un assessore al lavoro, con deleghe che concernono la parità dei diritti e la cura delle marginalità. “Tambellini farà le sue scelte in libertà – commenta Barsocchi – anche se, ovviamente, dovrà tenere conto di quelli che sono stati i risultati elettorali”. Ciardetti, invece, aggiunge che il recupero del dialogo con i quartieri sarà fondamentale: “Vengo dall’esperienza della Caritas, che è esperienza di inclusione. Dobbiamo instaurare un rapporto che duri per tutti e 5 gli anni”.
Poi la discussione si sposta sulle code, infuocate, di una campagna elettorale pesante nei toni e nei modi. “Ci hanno attaccato sul bilancio – ricorda Cecchetti – ma non dicono che il consuntivo, nel 2012, fu approvato il 6 settembre. Oggi il nostro consuntivo è pronto, approvato in giunta, con tutti i pareri favorevoli del caso. Ora, però, vorremmo tornare ad occuparci seriamente di politica, spingendo su temi importanti, come la necessità di una delega alla Cooperazione internazionale e migrazione, perché si torni a parlare delle cause”.
Riguardo alla telefonata di Marco Remaschi a Remo Santini, il cui contenuto è già stato pubblicato oggi dai media, in attesa della conferenza di oggi pomeriggio nessuno si sbilancia. “Se queste notizie saranno confermate – si afferma – non ci farà certo piacere. Però aspettiamo di conoscere tutta la storia prima di dare valutazioni frettolose”.

 

Paolo Lazzari

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