Concessione ventennale o chiusura, Comune al bivio su Villa S. Maria

Concessione ventennale o chiusura con il trasferimento dei pazienti nelle Rsa Pia Casa e Villa Santa Maria e ricollocazione del personale nelle altre strutture e servizi sociali: il Comune di Lucca è al bivio sul futuro di villa Santa Maria e al consiglio comunale aperto di giovedì sera (16 novembre), chiesto dalle opposizioni, il sindaco Alessandro Tambellini, incalzato a parlare dopo l’intervento dell’assessore al sociale Lucia Del Chiaro che ha provocato anche le proteste del personale e dei sindacati presenti ad assistere alla seduta, non ha girato intorno alla questione. Spiegando che la volontà è quella di mantenere i servizi “ma la partita presenta forti rischi, sia che si vada a gara” sia che si continui con le proroghe nell’affidamento in appalto a Kcs. L’ultima – la quattordicesima di fila – scadrà per l’appunto il 31 dicembre prossimo e ora c’è da prendere una decisione.

Un punto fermo, si augurano lavoratori e sindacati, arriverà forse già nel primo incontro con le sigle fissato per stamani (17 novembre) e al quale parteciperà l’assessore Del Chiaro: “Ci prenderemo il tempo necessario per fare la scelta migliore”, ha detto nel suo intervento, scatenando però brusii e proteste dal fondo dell’aula di Palazzo Santini, a seduta inoltrata, caratterizzata dallo scontro aperto, dal rimpallo di accuse e recriminazioni. Un clima stigmatizzato non solo dalla maggioranza con il capogruppo Pd, Renato Bonturi, che ha invitato ad abbassare i toni ma soprattutto, dalle file dei gruppi di minoranza, dal presidente di Forza Italia Marco Martinelli che ha invitato a far cessare il derby di accuse, appellandosi alla maggioranza affinché condividesse l’ordine del giorno presentato dal consigliere di Casapound Fabio Barsanti, primo firmatario della richiesta di consiglio straordinario. Tentativo di mediazione rivelatosi vano, perché la maggioranza ha proposto un ordine del giorno votandoselo da solo, perché le opposizioni che nel frattempo avevano chiesto di sospendere il consiglio, sono a quel punto uscite dall’aula.
E’ stata, comunque, una seduta in cui hanno avuto “voce” anche gli operatori villa Santa Maria – cinquanta in tutto i dipendenti. E tutti in fibrillazione. Temono del loro futuro, come ha spiegato per loro Claudia Gemignani, dipendente e rappresentante della Rsu Uil, e chiedono all’amministrazione di fare chiarezza su quale soluzione si intenda adottare per la Rsa comunale. “Nessun posto di lavoro deve essere perso – ha detto Gemignani, leggendo un documento sottoscritto dalle operatrici di Villa Santa Maria -: riteniamo siano del tutto legittime le preoccupazioni degli operatori, in particolare ciò che ci preme chiarire in prima istanza è la soluzione che l’amministrazione intende intraprendere nei confronti della struttura a cui sono legati i destini di 50 famiglie. Se s intraprende la strada della concessione – ha aggiunto – dovranno essere rivisti i parametri della gara in modo tale da non produrre gli stessi nefasti effetti occupazionali che si sono verificati sulle altre due strutture: non è chiaro quali potrebbero essere le prerogative lavorative degli operatori in caso della chiusura della struttura. Qualsiasi soluzione deve passare necessariamente attraverso la ricollocazione di tutto il personale”.
“C’è da fare assolutamente chiarezza sul futuro di villa Santa Maria – ha detto Giovanni Bernicchi della Fisascat Cisl – e c’è da portare a compimento un accordo per l’assorbimento degli esuberi che si sono determinati nella concessione della Pia Casa e della Rsa Monte San Quirico”.
IL SINDACO: “Villa S. Maria, due le possibilità”. “I problemi sul tema delle case di riposo ci sono – non ha negato il sindaco Alessandro Tambellini -, ma vanno offerte prospettive per il futuro, in modo che l’anziano continui a rimanere autosufficiente. Soltanto quando non lo è più si deve provvedere in altro modo. Delle scelte fatte fin qui ci prendiamo la piena responsabilità – ha aggiunto -, si può poi dare ad intendere tutto ma noi ci muoviamo su dei principi di realtà e sulle possibilità che abbiamo. Le prospettive sono alcune, non sono infinite: la gara su villa Santa Maria ha delle incognite notevoli. Perché se fra mesi, fatta la gara, non ci fosse nessuno che si presenta sarà difficile andare avanti. A quel punto l’intera partita sarebbe ancora più complessa. I Comuni si trovano in difficoltà a compiere gare di questo genere, perché oggi si mette a gara un rischio d’impresa a tutti i livelli. Le gare fatte hanno comportato, ne siamo consapevoli, degli esuberi, ma non eravamo più in grado di mantenere gli standard precedenti. Se si fa la gara ci sono rischi e se la gara andasse deserta avremmo perso l’intero contesto delle possibilità e dovremmo andare avanti con le proroghe. E sappiamo che non si può continuare a farlo. Si può anche immaginare che le nostre attuali case di riposo possano essere in uguale condizioni rischio pur in concessione assegnata se il soggetto assegnatario non riuscisse a chiudere i bilanci. Il contesto in cui c’è da muoversi è questo, dunque non si può favoleggiare”.
Dopo questo preambolo, il sindaco è sceso più nello specifico a parlare della situazione di villa Santa Maria: “Si può dunque andare a gara con una concessione ventennale per villa Santa Maria perché ci sono importanti lavori da compiere alla struttura, ma sarà ugualmente rischiosa. L’altra soluzione è quella di spostare gli ospiti nelle altre due Rsa e cercare la migliore collocazione per gli anziani e per i dipendenti impiegati. Potranno esserci nuovi esuberi, non possiamo negarlo. Per quello che riguarda il bacino di quelli già esistenti, sappiamo che alcuni sono stati assorbiti altri lo saranno per altri servizi”.
DEL CHIARO: “Al lavoro per la scelta migliore”. Una situazione dunque molto complessa da gestire. Di cui si sta occupando personalmente l’assessore Del Chiaro, che ha dichiarato il massimo impegno per arrivare alla “soluzione migliore”: “Se ogni cosa necessita di analisi, studio, comprensione – ha osservato Del Chiaro -, il settore sociale, e all’interno del sociale il tema degli anziani non autosufficienti, rappresenta senz’ombra di dubbio un tema complesso, articolato e di estrema delicatezza. Un tema che ha bisogno di rispetto perché tratta di persone, e in particolare delle fasce più deboli, un tema che ha bisogno di attenzione e cura e che non ha invece bisogno di frasi fatte, parole d’ordine, slogan, strumentalizzazioni. Per questo ritengo che il tempo ‘perso’, e metto volutamente le virgolette, per analizzare il tema non sia mai tale, ritengo che ci sia bisogno di capire, comprendere e spiegare, magari con uno sforzo di chiarezza in più da parte di chi spiega e uno di attenzione in più da parte di chi ascolta. In questi mesi ci siamo trovati ad affrontare un tema di difficile gestione, che sta richiedendo tempo per essere analizzato, e sono consapevole che, nell’attesa, è della carne e dei pensieri della gente che si tratta, della carne e dei pensieri di anziani, delle loro famiglie, dei lavoratori e delle loro famiglie. Queste due categorie, gli anziani, e i lavoratori, sono coloro che, nella nostra azione politica, devono ricevere maggiore considerazione”.
Poi l’assessore è entrata più nello specifico. “La situazione attuale – sottolinea – vede due delle tre Rsa affidate a un privato sociale, Proges, su concessione, e una terza a un altro privato sociale, Kcs, su appalto. Il bando di gara d’appalto per la concessione di 2 delle 3 case di riposo comunali è stato pubblicato il 13 novembre 2015 e la relativa concessione è del 1 dicembre 2016. Il presupposto della gara era l’insostenibilità economica, per il Comune, della gestione diretta delle Rsa. Proges è la cooperativa che si è aggiudicata la concessione per le Case di riposo Pia Casa e Monte S.Quirico. A seguito della concessione è risultato un bacino di esuberi, poiché il numero dei lavoratori presenti nelle due strutture era superiore ai parametri minimi regionali  stabiliti dal regolamento 15 R/2008. Questo bacino di esuberi, inizialmente di  20 persone, è ad oggi di 16 operatori. E’ stato firmato in Prefettura un protocollo d’intesa fra sindacati, Comune, Centro per l’impiego, Kcs (cooperativa che tutt’ora gestisce Villa Santa Maria) e Proges, che impegna le parti nella riqualificazione professionale del personale in esubero  e nella sua eventuale assunzione in caso di necessità. Le procedure per la concessione di Villa Santa Maria sono state rinviate a causa dei necessari ingenti lavori di ristrutturazione che avrebbero negativamente condizionato la partecipazione alla gara.   La creazione di un bando di gara che possa rendere appetibile a un privato la concessione di questa Rsa prevederebbe ancora oggi gravi profili di incertezza. La legge regionale, con applicazione dal primo gennaio 2017, ha modificato il ruolo che i Comuni devono svolgere: da fornitori di servizi/creatori di posti letto a erogatori di quote sociali che il cittadino può spendere dove preferisce. Questo ci obbliga a serie riflessioni sul ruolo che un’amministrazione deve avere nei confronti della propria popolazione anziana non autosufficiente. Il vero obiettivo è aumentare il numero di persone anziane che si trovano in difficoltà che possano essere aiutate dal Comune attraverso la creazione di un numero di quote sociali sempre maggiore, a fronte di una popolazione anziana non autosufficiente in costante aumento sul territorio comunale. La gestione della terza Casa di riposo esclusa dalle gare di due anni fa pesa, ogni mese, in modo eccessivo, se si considera il numero di persone assistite rispetto al bisogno di assistenza di chi in una Rsa ancora non è entrato, o per mancanza di fondi o perché ha una famiglia che se ne prende cura, e che quindi avrebbe il sacrosanto diritto di essere sostenuta. Le domande che ci devono guidare quindi adesso sono due: come rendere il sistema sociale più equo, eliminando spese ingiustificabili? Come salvaguardare i posti di lavoro limitando al massimo i disagi che scaturiranno nel prossimo futuro? Ci rendiamo conto che il tempo stringe e che per chi è interessato da una di queste due domande si tratta di tempo prezioso e fonte di preoccupazione e angoscia, ma proprio per questo motivo, proprio per trovare le strade migliori, concertate con sindacati e lavoratori, concordate con la comunità interessata, da tempo ho fissato un incontro con i sindacati per il 17 novembre, vale a dire domani, per le questioni relative a Villa Santa Maria, e al contempo intendo portare avanti il tavolo già aperto per gli esuberi relativi alle altre due Case di riposo. Anche per questo motivo avrei preferito posticipare la data di questo consiglio comunale. Riteniamo infatti strada maestra la collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, strada maestra il criterio dell’equità e della giustizia sociale, strada maestra il non vendere fumo o facili frasi ad effetto, ma studiare il problema a capo chino, cercare le soluzioni più razionali e meno dolorose. Se da un lato quindi capisco il pressare del tempo e la ricerca di una risposta/soluzione al problema, dall’altro vi dico qui stasera che abbiamo intenzione, per il rispetto che dobbiamo al problema stesso e alle categorie che questa tematica rappresenta, prendere il tempo necessario per comprendere quale possa essere il percorso più efficace per arrivare alla soluzione, tenendo ben presente che l’oggetto della tutela sono gli anziani dell’intero territorio comunale e i lavoratori del settore”.
L’ordine del giorno delle opposizioni. L’ordine del giorno delle minoranze presentato dal consigliere di Casapound Fabio Barsanti è stato respinto (solo 10 voti favorevoli). Il documento ha ricapitolato la situazione, dal punto di vista delle opposizioni, sulla gestione delle Rsa date in concessione, esprimendo preoccupazione per il futuro di Villa Santa Maria. E chiedendo le opportune garanzie. Tuttavia, dopo il chiarimento del sindaco sulle prospettive, le opposizioni hanno proposto di sospendere il consiglio comunale per un successivo aggiornamento sul destino della Rsa ma la richiesta è stata respinta dalla maggioranza che per contro ha presentato un proprio ordine del giorno.
“C’è un problema grave di tagli e esuberi per la Pia Casa e Rsa Monte San Quirico – si leggeva nell’odg delle minoranze – mentre il bando per la concessione di Villa Santa Maria non è stato ancora effettuato. Da quando le Rsa sono state affidati a nuovi gestori ci sono stati effetti negativi sia sui livelli occupazionali che sul fronte dei servizi”.
In particolare, l’odg delle minoranze chiedeva per Villa Santa Maria risposte chiare sul futuro degli ospiti e dei dipendenti e in particolare impegnava la giunta a dare garanzie occupazionali e di ricollocazione di tutto il personale e a prendersi un formale impegno in caso di appalto nel garantire gli stessi parametri e in caso di concessione che sia compatibile con i tempi dei lavori che la struttura necessità.
Per le altre due Rsa è stato chiesto di dare uguali garanzie e dare seguito all’accordo sulla gestione del bacino esuberi per evitare l’emorragia di posti di lavoro.
MARTINELLI (Fi): “Stop rimpalli per un obiettivo comune”. A sostegno del documento l’intervento del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli, che ha invitato tutti a cessare il clima di scontro aperto per un obiettivo che fosse il più ampiamente condiviso: “Non è giusto nei confronti delle persone che vivono sulla propria pelle questa situazione creare un clima di contrapposizione netta su una partita tanto importante – ha detto Martinelli -. Purtroppo da parte della maggioranza ho ascoltato interventi che non sono andati nella direzione di dare risposte chiare e concrete a chi da tempo chiede maggiore disponibilità al dialogo. Non sono state fornite assolutamente soluzioni nel dibattito di stasera. E’ vero che l’ordine del giorno delle opposizioni non sarà risolutivo – afferma – ma è chiaro che può essere un punto di partenza, come è stato quello di portare qua in consiglio comunale un argomento di grande importanza come questo. Invito i colleghi della maggioranza a venire incontro ad un ordine del giorno che prova a incanalare un percorso e definire un binario che dia delle speranze e delle certezze a chi sente solo delle parole da tempo”. Un tentativo di mediazione vano, visto che la maggioranza ha presentato un odg alternativo. Motivo per il quale, ha annunciato Martinelli, le minoranze hanno lasciato l’aula al momento del voto.
L’ordine del giorno della maggioranza. I gruppi consiliari di maggioranza hanno tirato dritto producendo e votando un loro ordine del giorno (approvato con 19 voti favorevoli), con cui, ricapitolando l’azione dell’amministrazione comunale sul fronte delle Rsa, hanno impegnato sindaco e giunta, per quanto riguarda le Rsa Pia Casa e Monte San Quirico a continuare le attività previste dalla convenzione siglata in prefettura con le parti per il ricollocamento degli esuberi e per quanto riguarda la gara per la concessione di lavori e servizi per villa Santa Maria ad aprire in tempi brevi “un tavolo di confronto con i sindacati sindacati per valutare le soluzioni possibili” impegnando anche l’esecutivo comunale ad una “valutazione complessiva” dei bisogni e dei servizi necessari per i cittadini residenti non autosufficienti.
Il dibattito. A introdurre la discussione, senza risparmiare critiche all’amministrazione, è stato il consigliere comunale di  Casapound, primo firmatario della richiesta del Consiglio straordinario: “Gli anziani non dovrebbero mai scontare i tagli al sociale – ha detto Fabio Barsanti – vogliamo che l’amministrazione comunale si assuma le proprie responsabilità, perché riteniamo la gestione delle case di riposo pessima. La qualità del servizio alla Pia Casa e a Monte San Quirico è notevolmente peggiorata”.
“L’amministrazione continua a nascondere le cose – ha detto invece Remo Santini, leader di SiAmo Lucca -: convocando all’indomani di questo consiglio le rappresentanze sindacali dopo quattro mesi di attesa, come se il problema fosse la nostra richiesta di consiglio comunale. E’ passato del tempo ma la concessione ha provocato danni e tagli: ci si affida al caso per attivare dei controlli o aspettiamo che accada qualcosa? Gli anziani non sono soltanto dei numeri. Chiediamo che il Consiglio comunale si impegni a dare garanzie agli anziani e ai dipendenti delle Rsa, perché sono passati 4 mesi da quando è stato chiesto loro un incontro”.
“Il problema è generale e deve essere veritiero – sottolinea Daniele Bianucci di Sinistra con Tambellini -: incolpare la giunta e l’amministrazione della situazione è cosa facile ma non veritiera. Gli esuberi prodotti dalla gara d’appalto non dipendono da scelte dell’amministrazione, se non dall’adeguamento agli standard regionali che sono poi quelli di tutto il paese”.
La consigliera Serena Borselli di Lucca in Movimento ha espresso preoccupazione nei confronti del futuro dei lavoratori: “Deve esser fatta luce sul futuro dei lavoratori e sulle condizioni di vita dei degenti che debbono essere decorose. Per quello che riguarda la Pia Casa risulta che ci siano ospiti a bassa intensità di cura ma non è così. Al piano superiore della struttura ci sono malati psichiatrici che non hanno più l’assistenza che avevano prima”.
Cristina Petretti, consigliera comunale del Pd delegata alla sanità ha spiegato come “il ricovero in Rsa deve essere fatto quando non ci sono gli strumenti per l’assistenza a domicilio -ha spiegato -. Il consiglio di questa sera può essere l’occasione per riorganizzare complessivamente il sistema dell’assistenza agli anziani, incrementando ad esempio le quote sociali formando titoli di acquisto spendibili per l’abbattimento delle liste di attesa o incentivando l’assistenza domiciliare. Si tratta di decisioni che vanno condivise e concertate che richiedono tempo”.
Il consigliere di Casapound Fabio Barsanti ha preso di nuovo la parola per spiegare che la richiesta della convocazione è stata fatta il 27 ottobre, “ma la richiesta di incontro sindacale mi è arrivata il 31 ottobre scorso”.
L’assessore Lucia Del Chiaro ha spiegato che “la richiesta di convocazione dell’incontro con i sindacati è stata trasmessa per email il 31 ottobre scorso”.
Massimiliano Bindocci, consigliere comunale del M5S, va all’attacco: “Quando la proroga di un appalto scade – dice – bisogna fare la nuova gara e questa è la prima colpa dell’amministrazione comunale su Villa Santa Maria, per la quale sono state fatte 14 proroghe. Ora nelle due case di riposo date in concessione sono state ridotte le ore del personale e molti degenti sono stati trasferiti a casa, perché non si riesce più ad assisterli”.
La consigliera comunale di Lei Lucca, Donatella Buonriposi, chiarisce subito: “Ci troviamo di fronte a dei problemi seri – afferma -, ci troviamo di fronte a lavoratori che non hanno certezze e a gare che spesso vengono rinviate, ma spesso ciò deriva anche dai timori dei sindacati. Gli anziani oggi ricoprono un ruolo essenziale nella nostra società, perché nelle famiglie sono coloro che tirano avanti la baracca. Continua a mancare una visione di prospettiva: se ciò va avanti tra cinque anni saremo allo stesso punto. Le case di riposo non sono la risposta ai problemi degli anziani: queste strutture devono accogliere soltanto situazioni estreme ed eccezionali. Gli operatori li vogliamo vedere all’interno delle famiglie. E’ importante che si creino le condizioni perché vi siano situazioni di lavoro e una qualità della vita all’interno delle famiglie stesse”.
Giovanni Minniti, consigliere comunale della Lega Nord, è convinto: “E’ chiaro che esistono delle criticità nella gestione delle case di riposo, affidate a cooperative che spesso non riescono a garantire adeguati standard qualitativi – ha detto -, nonostante l’esosa retta che si aggira attorno ai 63 euro al giorno per ospite. Il costo della retta a carico delle strutture deve essere ridotta sensibilmente e questa amministrazione deve intervenire destinando le risorse che vengono distribuite a stranieri che non hanno nessun legame con la nostra comunità. Anche i dipendenti temono, sottolineando le criticità nella gara per Monte San Quirico e Pia Casa, per la quale era stata assicurata la continuità e il mantenimento del posto di lavoro, mentre una ventina di ex lavoratori della Kcs hanno perso la loro occupazione. E’ facile avere timore per la gara di villa Santa Maria per la quale saranno necessari anche importanti lavori. Durante i lavori dove andranno le persone ricoverate? Saranno ricoverati in altre strutture, magari private? Esiste un piano per evitare questi disagi anche alle famiglie? E’ inoltre dovere inderogabile del Comune aumentare le risorse per il sociale e controlli sulla qualità dei servizi”. Nicola Buchignani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, incalza: “Gli anziani e i lavoratori meritano di più – osserva -: le tre Rsa di cui parliamo erano fino a qualche anno fa il fiore all’occhiello di tutta la provincia di Lucca. Prevedere bandi al massimo ribasso sull’assistenza agli anziani è scandaloso: il bando per villa Santa Maria era sbagliato e ora si procede con continue proroghe. Si deve capire che abbiamo a che fare con persone che pagano e che nella loro vita hanno pagato con le tasse per passare una vecchiaia dignitosa”.
“L’intervento dell’assessore è stato disarmante – chiosa Bindocci del Movimento Cinque Stelle -: non è stato detto niente sulle soluzioni ed è vergognoso. Dovreste dimettervi perché non siete capaci di governare Lucca. L’assessore si dovrebbe scusare con gli anziani e i lavoratori”.
Il capogruppo del Pd, Renato Bonturi, cerca di smorzare i toni: “Sono dispiaciuto per il profilo che ha preso questa discussione. Ero in consiglio comunale quando votammo la delibera per la concessione, un passaggio che ha portato ad un bacino di esuberi e che dobbiamo portare a termine. Ero qui a prendere una decisione difficile perché si doveva garantire una continuità a quelle strutture. Chi amministra – ha aggiunto – ha dei vincoli di bilancio ben precisi. Quel bando era necessario e consentirà di mantenere le strutture, non si può guardare soltanto all’oggi. La stessa cosa valga per Villa Santa Maria. L’assessore si è gettata anima e corpo su questo tema. La quota assorbita dalla voce delle case di riposo è enorme”.
“L’obiettivo di questa sera era – ha osservato il consigliere Barsanti – avere delle risposte precise. Abbiamo ascoltato discorsi generici, ma rimangono le garanzie firmate sulla carta e non rispettate sul mantenimento dei posti di lavoro. Qui si parla di cose concrete: riassorbire il personale in esubero”.
Il consigliere di Siamo Lucca, Remo Santini, si scaglia contro l’assessore: “La sua relazione è assolutamente deludente. Noi le abbiamo visitate le case di riposo, forse siete stati voi a non farlo visti i risultati. E’ la maggioranza ad essere colpevole sul tema delle case di riposo – ha aggiunto -: sarebbe necessario che anche il sindaco intervenisse su questo tema”.

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