Civitali al Carrara, studenti: “Documenti su agibilità o non entriamo” foto

“Se lunedì non ci verrà mostrata la documentazione sull’agibilità dell’Itc Carrara, per quanto ci riguarda, gli studenti non entreranno a scuola e faremo un sit-in di protesta”. E’ il monito che si leva dalla Consulta provinciale per la scuola (rappresentativa di circa 400mila studenti, ndr), i cui rappresentanti – oggi (14 settembre) – hanno effettuato un sopralluogo nell’istituto lucchese deputato ad ospitare, da quest’anno, anche gli studenti del Civitali. Un confronto di un’ora circa, quello con il dirigente scolastico del Carrara (Cesare Lazzari) e con il vicepreside del Civitali (Fulceri), che ha vissuto anche qualche momento di tensione durante il sopralluogo, alla presenza di Dario Baldassarri (presidente della Consulta provinciale), dei due rappresentanti di istituto del Carrara (Tommaso Nievi e Nicola Lena), di Anna Cirillo (Consulta di Pistoia) e del collaboratore Antonino Madonia.

Il nodo, dunque, è rappresentato dalla mancanza della documentazione tecnica in ordine ad agibilità, certificati antincendio ed antisismici. “Ci hanno assicurato – spiega Baldassarri – che arriverà tutto per lunedì. Noi abbiamo fatto notare come la situazione sia paradossale: il dirigente scolastico (Cesare Lazzari, ndr) ci ha detto di aver fatto richiesta alla provincia nello scorso febbraio, senza ottenere risposta. Per noi avrebbe dovuto recarsi alla Procura della Repubblica, perché un’ente pubblico ha l’obbligo di fornire gli atti: è la documentazione tecnica a fornire rassicurazioni, i dirigenti scolastici non possono assumersi la responsabilità. Se lunedì vedremo gli atti bene: altrimenti per noi la scuola resta chiusa. Faremo anche un sit-in di protesta, per rendere giustizia alle famiglie ed ai ragazzi”.
Una documentazione, quella oggetto di contesa, che il Carrara non ha avuto in suo possesso fino ad oggi e che ora, complici le ultime vicende, diventa indispensabile. “Adesso – prosegue Baldassarri – Provincia e Regione si accorgono di una situazione grave in tutte le scuole della Toscana. E’ anche una questione di etica: servivano investimenti 30 anni fa, ma nessuno li ha fatti. Gli enti pubblici dovrebbero mettere le famiglie in condizione di scegliere,senza assumersi con arroganza la responsabilità di aprire una scuola. Mi chiedo – l’affondo – perché la Provincia di Lucca, che è vittima, non racconti le cose come stanno. Solo così la questione può assurgere a livello nazionale. Sappiamo – incalza – che con la legge Del Rio le Province hanno le mani legate, ma ci chiediamo se i soldi spesi non potessero essere investiti meglio”. Il riferimento, per nulla casuale, va alle unità prefabbricate predisposte nel giardino del Carrara e nel parcheggio del Campo di Marte (queste ultime, agibili entro il 1 ottobre, ndr). “L’alternativa – argomentano i componenti della Consulta – esisteva. Invece di spendere tanto per dei prefabbricati che non avranno futuro, si poteva recuperare uno dei tanti edifici dismessi della città: in un colpo solo, la Provincia avrebbe restituito un patrimonio a Lucca ed avrebbe dato agli studenti una scuola sicura e dignitosa”.
Nel frattempo, proseguono i lavori: “Siamo contenti di constatare che le vie di esodo sono state messe in sicurezza – conclude Baldassarri – ed entro lunedì i prefabbricati adiacenti al Carrara saranno pronti. Ma se non ci saranno i documenti per l’agibilità, serviranno soluzioni rapide: non possiamo permettere che gli studenti perdano un anno, ma nemmeno vogliamo che entrino in una scuola poco sicura”.

Paolo Lazzari

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