Elettrodotto, Comuni uniti contro il ricorso di Terna foto

di Roberto Salotti
Ora tocca alla Regione. I Comuni, e con essi i comitati interessati, sono pronti a fare la loro parte e sostenere, carte alla mano, gli atti per opporsi a Terna ma è Firenze a doversi opporre al ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro i vincoli del piano paesaggistico approvato nel maggio scorso e che rendono impossibile la realizzazione del nuovo elettrodotto nell’Oltreserchio, che, secondo le intenzioni, andrebbe a sostituire quello che pende già sulle teste della gente tra Maggiano e Farneta. L’unica strada perché questo avvenga è che la Regione faccia opposizione al ricorso, chiedendo la traslazione del procedimento al Tar. Altrimenti, con le sole controdeduzioni il rischio è che, in assenza di due gradi di giudizio (e quindi di dibattimento e contraddittorio) la decisione del Consiglio di Stato – come prevede la procedura amministrativa in casi del genere – sarà irrevocabile, perché sarà impossibile opporre ricorso.

“La Regione Toscana è la prima vittima di questa azione di Terna – ha detto il presidente della commissione ambiente e territorio del consiglio regionale, Stefano Baccelli -, ed è contro il piano paesaggistico che ha il merito di aver reso impossibile il nuovo elettrodotto che Terna si scaglia. Questa è la prima considerazione da fare, nel ribadire la piena fiducia nel fatto che la Regione e la sua avvocatura stanno già lavorando al caso. In merito ho presentato una interrogazione urgente, sottoscritta anche da forze dell’opposizione, per conoscere come intende agire la giunta. Entro 48 ore arriveranno le risposte, forse già con la convocazione del consiglio di questo martedì. Se ciò non dovesse bastare, insisterò con delle mozioni e con tutti gli atti amministrativi possibili. Devo dire, comunque, parlando anche da ex presidente della Provincia, che impianti di questa natura, che trovano una così ampia opposizione sul territorio non sono mai stati realizzati”.
Sono parole che il consigliere regionale del Pd ha pronunciato stasera (19 ottobre) nel corso dell’assemblea pubblica convocata al centro sportivo di Nozzano dal comitato Starc, sorto contro l’ipotesi del nuovo elettrodotto. Una riunione a cui hanno partecipato un centinaio di cittadini, insieme ai rappresentanti dei cinque comuni interessati (Massarosa e Camaiore hanno inviato una nota a sostegno dell’azione dei comitati affinché la Regione compia gli atti necessari per opporsi al ricorso straordinario) e un parterre di consiglieri comunali, consiglieri provinciali e regionali di ogni colore politico.
Ora i tempi stringono. Come ha chiarito in apertura il professor Carmelo D’Antone, docente ordinario dell’Università di Pisa, la Regione ha 60 giorni di tempo per opporsi dal 16 settembre scorso, data in cui il provvedimento di Terna è stato notificato. Se non lo farà, le potranno essere chieste controdeduzioni ma l’iter passerà al Consiglio di Stato senza dibattimento e soprattutto senza secondo grado di giudizio. Una decisione quella di Terna che sorprende gli amministratori, anche se l’esperto non ha dubbi sul fatto che si tratti di una carta “politica” giocata in extremis dalla società contro i paletti che si è trovata sul suo percorso con l’approvazione del piano paesaggistico regionale. Se la Regione darà una risposta e farà ricorso, con il provvedimento al Tar potranno dire la loro sia i Comuni interessati dal progetto che i comitati.
“Il Comune di Lucca – ha detto l’assessore all’ambiente, Francesco Raspini – è fermamente contrario a questo progetto e fino a quando e come potrà dirà no. Lo faremo costituendoci al Tar se il ricorso verrà traslato in sede giurisdizionale, su questo non c’è alcun dubbio. Siamo comunque consapevoli – ha aggiunto – che ci sono anche altri problemi da affrontare e che c’è l’elettrodotto che rischia di essere realizzato e quello che pende già sulle teste dei cittadini a Maggiano. Trovo scandaloso che si metta nelle mani del sindaco di Lucca la decisione su quale elettrodotto realizzare. I dati di Arpat indicano le emissioni di quello esistente entro i limiti di legge, che però sono ancora a 10 microtesla a differenza degli elettrodotti nuovi a 3 microtesla. Questa azione deve servire anche a spingere il legislatore a fare ordine e chiarezza e a risolvere anche questa annosa questione”.
Il sostengo alla campagna in Regione sembra che non mancherà. Lo assicura il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gabriele Bianchi, che informa del fatto che è pronto una mozione ad hoc nel caso in cui l’interrogazione Baccelli alla giunta non abbia il seguito sperato. Ma a Nozzano era presente anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, insieme a Marina Staccioli. “Non ci piace tutto di questo piano paesaggistico – ha detto – ma gli articoli che rendono impossibile questo elettrodotto li abbiamo ritenuti giusti. E’ per questo che ci attendiamo una risposta ferma dalla Regione”.
E’ dello stesso avviso il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Lucca, Marco Martinelli: “Come Forza Italia in consiglio regionale – ha detto – abbiamo evidenziato molte criticità del Pit, ma in questo aspetto deve essere assolutamente difeso. Auspico che gli enti, in modo compatto, proseguano in questa battaglia al fianco dei cittadini”.
Roventi, come sempre, le critiche a Terna. Legambiente di Lucca, con il presidente Michele Urbano, in particolare, ha sostenuto l’infondatezza del ricorso di Terna. Le preoccupazione riguarda anzitutto il fatto che la società, nel ricorso, chiede la sospensiva e l’annullamento del piano paesaggistico regionale, laddove le impedisce di realizzare il progetto presentato nel 2011. “Ma in quel progetto – spiega Urbano – si parlava di una stazione di trasformazione a Filettole e non a Balbano come si è detto”. Uno dei punti su cui, probabilmente, ci sarà da discutere se il ricorso verrà traslato al Tar.

 

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