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Rossi all’Anci: “Lo Stato ci ha dato poteri da esercitare”

Negli ultimi cinque anni le competenze della Regione sono aumentate a seguito di leggi dello Stato. Noi stiamo semplicemente esercitando i poteri che ci sono stati attribuiti. Questo è il primo, fondamentale obbligo di chi ha una responsabilità politica”. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha aperto così la conferenza stampa convocata oggi a Palazzo Strozzi Sacrati per rispondere alle critiche di “centralismo” della Regione rispetto ai comuni emerse durante l’assemblea regionale dell’Anci in particolare da parte del presidente nonché sindaco di Prato Matteo Biffoni. Rossi ha ricordato come a seguito della legge di decentramento, la cosiddetta ‘Del Rio’, siano state attribuite alle Regioni le competenze delle Province in materia di formazione, agricoltura, caccia, pesca, assorbendo anche il personale (oltre mille dipendenti) ad esse dedicato, di come siano diventate di competenza regionale la difesa del suolo, la viabilità regionale, e siano aumentate le responsabilità sull’ambiente, in quest’ultimo caso a seguito di una sentenza della Corte costituzionale.

“E non è finita – ha sottolineato Rossi – perché sono in arrivo nuove competenze in materia di lavoro”. “Le regioni sono diventate un ‘mezzo stato’ – ha chiosato il presidente – e questo per leggi dello Stato che abbiamo condiviso completamente in alcune parti, e meno in altre, ma che abbiamo applicato perché questa è la prima responsabilità di chi governa. Tra l’altro questo impianto è stato confermato anche dall’esito del referendum del 4 dicembre”. “Non mi risulta che, a seguito di questi cambiamenti, ci siano stati arretramenti nei servizi, tutt’altro: in alcuni casi l’omogeneità regionale ha consentito da subito di avere dei miglioramenti”. Il presidente ha sintetizzato anche con alcuni numeri la relazione Regione-Comuni: “Dal 2010 a oggi il bilancio regionale è diminuito passando da 2.250 milioni di euro agli attuali 1.350; ma a fronte di questi tagli è rimasta una forte quota di trasferimenti ai comuni. Complessivamente siamo a quasi 300 milioni di euro di risorse non vincolate. Una quota importante che dimostra la massima attenzione regionale verso i comuni: quelle risorse potremmo destinarle anche ad altro, magari a diminuire la tassazione regionale col risultato magari, di far salire l’indice di gradimento del presidente. Ma non è questo ciò che abbiamo fatto né ciò che abbiamo intenzione di fare”.

Rossi ha lasciato poi che sullo specifico delle singole tematiche sollevate dal presidente Anci rispondessero gli assessori competenti: Vincenzo Ceccarelli sulla riforma della casa e del Tpl, Marco Remaschi sulle politiche forestali, Federica Fratoni sulla gestione dei rifiuti, Vittorio Bugli sugli effetti della legge Del Rio, riservandosi solo una valutazione d’assieme: “La riforma-casa ci consentirà un risparmio che potrà essere reinvestito a beneficio dei cittadini, nell’ambiente l’ambito regionale potrà farci fare un salto di qualità, così come è avvenuto sulla gestione dell’acqua: lì, insieme ai sindaci, abbiamo potuto governare la
partita della siccità meglio di quanto avvenuto in varie altre regioni. Ancora sui rifiuti, l’ambito regionale può consentire di razionalizzare, spendere meno e avere meno impianti. Il che non è sicuramente poco”. Nell’ottica infine di una relazione stretta e collaborativa. Chiudendo il suo intervento Rossi si è voluto rivolgere direttamente all’Anci. ” La ‘palla’ alzata da Biffoni ci aiuta a fare chiarezza e a dare impulso al lavoro regionale. D’altra parte il dialogo e la ricerca di continue intese con i comuni è parte della nostra storia e della nostra tradizione”.

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