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Cibo, i toscani non badano a spese: ecco i dati della ricerca

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Attenti alla qualità del cibo, legati alla tradizione, con sempre più frequenti incursioni verso le nuove tendenze alimentari. Sono i toscani, la cui spesa sta evolvendo sempre più velocemente negli ultimi anni, alla ricerca di un equilibrio fra gusto e salute. Lo afferma l’indagine Nuovi toscani e nuovi stili alimentari di Ref.Ricerche, commissionata da Unicoop Firenze su un campione di 2mila toscani e presentata questa mattina al Teatro della Pergola, nel corso dell’iniziativa La Toscana e Noi.

Innanzitutto la ricerca ha illustrato il contesto toscano. In Toscana l’economia riparte dai consumi, che tornano ai livelli di 10 anni fa. Nel 2017 il recupero del potere di acquisto dei toscani aumenta di 1,8 punti percentuali, mentre il tasso di disoccupazione scende dal 9,5% del 2016 all’8,3% e la propensione al risparmio delle famiglie registra un decremento dall’8,7% al 7,6%. Per quanto riguarda i trend del consumo alimentare, italiani e toscani nel 2017 mangiano meno rispetto al passato. Cala di 350 grammi il consumo giornaliero negli ultimi 15 anni, del 15% quello di carboidrati negli ultimi 50 anni e oggi la spesa alimentare rappresenta solo il 17,5% dei consumi, rispetto al 40% di 40 anni fa.
I toscani però si confermano consumatori consapevoli: in prodotti alimentari spendono 170 euro in più l’anno rispetto alla media italiana, in media 6mila euro all’anno a famiglia. Segno che quello che si mette in tavola occupa un posto alto nella lista delle priorità dei cittadini toscani. Il modello toscano vede un consumo frequente di carne, pasta, frutta e verdura. Lo schema di riferimento è comunque quello della piramide alimentare toscana, che racchiude le indicazioni elaborate dall’Ars (Agenzia regionale di sanità) insieme alla Regione Toscana e da un qualificato comitato scientifico di ricercatori di università e istituti toscani. Il 74% dei cittadini toscani dichiara di seguirlo, percentuale che sale al 78% fra i soci Unicoop Firenze.
Salute e benessere irrompono nel carrello dei toscani: si fanno avanti i “carrelli emergenti”, che rappresentano il 24% del totale e sono quelli dei consumatori più aperti all’innovazione. Se l’etnico cresce ad un ritmo più lento della media nazionale, il carrello della salute cresce del 7,8% negli ultimi 12 mesi. La tendenza salutista dei toscani trova un riscontro nella classifica dei prodotti che si stanno conquistando il podio dei più amati e di quelli che invece perdono consenso. Fra i primi ci sono frutta secca senza guscio, pesce a filetti, birre alcoliche bionde, pizza pronta e latte ad alta digeribilità. Rientrano nella seconda categoria: uova di gallina in batteria, olio di semi da frittura, tavolette di cioccolato, zucchero raffinato e caffè macinato.
Nel complesso in Toscana si registra una crescita a due cifre di ortofrutta e prodotti dietetici, più alta della media italiana e, in linea con il resto del paese, del gluten free. Aumenta anche il consumo di carni bianche e riso, mentre diminuisce quello di pasta e pane.
Questo perché i toscani stanno tracciando la propria strada verso un connubio fra salute, dieta mediterranea, che oltre il 50% dei toscani afferma di seguire, e gusto. Non è un caso se, alla domanda “Quali dei seguenti aspetti influenzano maggiormente le tue scelte di consumo alimentare?”, la maggior parte degli intervistati risponde il classico rapporto tra qualità e prezzo, seguito da gusto e piacere, ma staccato a breve distanza da salute e benessere, origine, provenienza e freschezza, segno di una evoluzione dei comportamenti di acquisto. La scelta cade infatti in prima battuta su prodotti tipici, biologici, Dop e Igp, mentre in seconda battuta se la giocano i prodotti che vincono per praticità, come cibo da asporto e piatti pronti o semi pronti.
Oltre alla tipologia degli alimenti, i toscani sono particolarmente selettivi sull’origine dei prodotti: per quasi 2 intervistati su 3 sapere da dove vengono i prodotti è molto importante, per il 93% è fondamentale che siano made in Italy. La scelta del prodotto locale è motivata da ragioni di salute e gusto ma soprattutto dalla volontà dei toscani di sostenere il proprio territorio quando vanno a fare la spesa. Olio, frutta e verdura sono i prodotti su cui i toscani sono meno inclini a scegliere prodotti che arrivano da fuori regione, seguiti da formaggi e latticini e carni bianche. A livello di predisposizione al cambiamento, l’88% dei toscani afferma che ha cambiato abitudini alimentari o le cambierà, a fronte del 12% di toscani conservatori, che restano fermi sulle proprie scelte. E per chi ha messo in conto il cambiamento nel prossimo futuro, c’è da immaginarsi una svolta verso il benessere e la salute, considerato che nei prossimi cinque anni quasi un toscano su due promette che mangerà più frutta e verdura.

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