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Il consiglio regionale dice no ai tagli alle Poste

Le proteste di sindaci e cittadini in molte aree della Toscana, sulla riduzione dei servizi offerti da Poste italiane annunciati per le prossime settimane, hanno portato alcuni consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Giacomo Bugliani (Pd), a presentare una mozione – approvata dall’aula di palazzo del Pegaso – che impegna la Giunta ad attivarsi quanto prima. Nei confronti di Poste italiane, assieme ad Anci Toscana (che lo scorso 23 novembre ha inviato una lettera alle Poste), per riprendere il confronto sulla riorganizzazione dei servizi postali, valutando l’impatto sui territori, con particolare attenzione alle aree più marginali e ai piccoli comuni. Come sottolineato da Bugliani nel presentare l’atto, secondo quanto comunicato alla stampa dalle organizzazioni sindacali, l’azienda avrebbe intenzione di togliere oltre 50 zone di recapito in Toscana, interessando complessivamente un’area di 165mila abitanti e mettendo a rischio oltre 50 posti di lavoro. Il presidente ha inoltre ricordato la legge sui piccoli comuni, che prevede la possibilità per comuni e frazioni di istituire centri multifunzionali per l’erogazione delle prestazioni; e il programma regionale di sviluppo, che riconosce la necessità di sostenere le economie locali.

Nel dibattito sono intervenuti Gabriele Bianchi (M5S), Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra) e Marco Casucci (Ln), che hanno parlato di mozione di buon senso e opportuna, che mira ad affermare il servizio pubblico e universale di poste italiane. Da qui il voto favorevole dei gruppi Movimento 5 stelle e Sì Toscana a sinistra, con astensione di Lega nord. “Ci asteniamo perché occorre passare dalle parole ai fatti”, ha sottolineato Casucci.

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