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Villa confiscata al boss a Forte, ok bipartisan alla mozione in Regione per capirne la destinazione

La giunta regionale chiederà al sindaco di Forte dei Marmi quali sono le intenzioni del Comune sull’utilizzo della villa confiscata nel 1996 al boss mafioso Gioacchino Matranga, membro di cosa nostra, ed eventualmente se è disponibile a favorirne un utilizzo pubblico. L’impegno in tal senso è contenuto in una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio. Il testo, proposto inizialmente da Elisa Montemagni (capogruppo Lega Nord), è stato successivamente da lei stessa emendato nella parte espositiva insieme a Valentina Vadi (Pd).

Sempre all’unanimità è stata approvata dall’aula una mozione di analogo tenore, firmata da Gabriele Bianchi (M5S), nella quale si è impegnata la giunta a “porre in essere stringenti azioni, mirate finalmente al concreto ed efficace utilizzo a fini sociali del bene considerato”.
Bianchi ha ricordato che nel 1998 la villa, con circa 2mila 650 metri quadri di terreno, fu assegnata al Comune di Forte dei Marmi per farci la sede di un’associazione sportiva locale. L’amministrazione comunale chiese poi nel 2003 di utilizzarla, con relativo cambio di destinazione, ad alloggi popolari. Del piano relativo si è tornati a parlare nel 2015, mentre l’edificio ed il terreno sono attualmente in stato di abbandono. Elisa Montemagni ha ricordato che nei mesi scorsi l’associazione Fior di Corleone ha eseguito in zona un sopralluogo per un campus nella prossima estate, chiedendo poi lumi all’amministrazione comunale.
Annunciando il voto favorevole sui due atti, Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra) ha ricordato l’ordine del giorno approvato dall’aula lo scorso anno chiedendosi quali effetti abbia avuto.

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