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Ente terre regionali, ok al bilancio 2018

Via libera in aula al bilancio economico di previsione 2018 e sul piano degli investimenti 2018-2020 di Ente terre regionali toscane. Il bilancio preventivo 2018 presenta un valore della produzione di 3milioni e 555mila euro con costi di produzione per 3milioni e 381mila, un bilancio che chiuderà in pareggio. Sono stati dati in gestione a terzi, tramite bando, l’oliveto, il frantoio e la cantina con 50 ettari di vigneto e ci si è concentrati sulla gestione delle aziende regionali di Cesa e Alberese, del parco stalloni e della fecondazione artificiale delle razze equine, del banco del germoplasma. E’ stata attivata la banca del germoplasma di mare presso le scuderie di San Rossore e realizzato l’app ‘agro diversità’ toscana per valorizzare il patrimonio di razze locali. Il progetto ‘centomila orti di Toscana’ è stato portato quasi a compimento.

Per il censimento delle terre incolte, l’Ente ha messo a disposizione dei Comuni alcuni tecnici, ma persistono difficoltà: solo 9 Comuni hanno al momento completato il censimento. Buoni risultati sono stati, invece, ottenuti con i terreni della Regione Toscana: sono stati messi a bando 5mila ettari e attivati 80 concessionari di cui il 50 per cento giovani. Sul piano degli investimenti: per il triennio 2018/2020, sono previsti 90mila euro per recinzioni e 260mila per macchinari e attrezzature agricole.
Il consigliere regionale Roberto Salvini ha motivato il voto contrario del gruppo Lega nord parlando di una delle attività più importanti attribuite all’Ente, quello della Banca della Terra. “Ha il compito – ha detto il consigliere – di individuare e fare un censimento delle terre incolte e affidarle in conto lavorazione a quei giovani che hanno partecipato a bandi e hanno ricevuto incentivi per iniziare questa attività. La Regione Toscana ha investito 100milioni; questi terreni non vengono concessi perché i Comuni non fanno i censimenti”.
“Il punto debole di Ente Terre – ha detto il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori  – è la Banca della Terra con la sua attività di censimento e assegnazione dei terreni incolti. Il censimento delle terre private è indietro, bisognerebbe capire cosa non sta funzionando e provare ad intervenire. L’ente si è limitato ad assegnare solo terreni di provenienza pubblica”.
“Dobbiamo rivedere a 360 gradi questo Ente importantissimo per la nostra Regione  – ha detto Gabriele Bianchi (M5S) – e capire cosa non abbia funzionato”.

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