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‘iCuore’, al via progetto per una Toscana più cardioprotetta

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“I dati parlano chiaro: ad oggi in Toscana su una popolazione di poco più di 3 milioni e mezzo di persone, gli arresti cardiaci sono stati nel 2017 oltre 3mila, di cui quelli portati in ospedale in vita sono circa il 23 per cento”. Così l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, che stamani ha aperto i lavori dello start up meeting del progetto regionale iCuore, nella tenuta di San Rossore a Pisa.

“I tempi di intervento delle strutture del 118 – spiega ancora Saccardi – 15 minuti per una realtà orograficamente complessa come quella Toscana, sono allineati a valori di alta qualità e inferiori alla media nazionale fissata dai Lea in 18 minuti. Nonostante questo ottimo livello, stiamo investendo in organizzazione al fine di migliorarli, ma questo sappiamo che non sarà mai sufficiente al fine di garantire un esito positivo a questi eventi di arresto cardiaco”. 
“La strategia regionale – ha detto ancora l’assessore – punta alla cardio protezione del territorio, investendo in due direzioni fra loro collegate, la formazione dei cittadini al fine di creare le condizioni di facile intervento da parte di personale non sanitario nei casi di arresto cardiaco, la diffusione e geo-localizzazione degli apparati di defibrillazione semiautomatici. Il binomio persone formate e disponibilità dei defibrillatori è elemento fondamentale per poter garantire, sotto la regia del 118, interventi rapidi e capaci di ridurre i danni da arresto cardiacoVogliamo aumentare in modo sensibile il livello di cardio protezione della Toscana e questo potremo farlo solo attraverso una piena collaborazione con tutti i soggetti”. 
iCuore rappresenta un modello organizzativo di coinvolgimento dei cittadini negli interventi del 118 in caso di arresto cardiaco improvviso, aumentando la probabilità di sopravvivenza attraverso l’utilizzo dei defibrillatori. Attraverso una piattaforma digitale integrata, iCuore consente di gestire il processo di accreditamento dei soggetti che svolgono la formazione (Provider), l’organizzazione dell’offerta formativa, l’esecuzione dei corsi per cittadini e sanitari, il rilascio degli attestati e la creazione di una banca dati degli esecutori sia laici che sanitari. All’interno dello stesso sistema viene gestito il ciclo di vita degli apparati di defibrillazione (Dae) dalla loro distribuzione sul territorio alla gestione e utilizzo in caso di evento. La Regione, con la legge regionale 68 del 2015, ha introdotto l’obbligo dei defibrillatori in tutti gli impianti sportivi e la compresenza di personale abilitato al loro utilizzo e ha varato il regolamento 38/r del 22 giugno 2016 in attuazione della legge. Inoltre è stata promossa su tutto il territorio la formazione di personale non sanitario attraverso l’accreditamento di soggetti formatori. Ad oggi le persone formate sono oltre 50mila ed i soggetti formatori privati accreditati sono 69. Si sta procedendo a iniziative tese alla diffusione dei defibrillatori, alla loro geo referenziazione e gestione del loro ciclo di vita dalla installazione al loro utilizzo, consentendo di tenere sotto controllo la loro reale disponibilità. iCuore rappresenta per la Regione la strada per migliorare il livello di cardio protezione della Toscana, nella convinzione che più persone formate, più disponibilità dei defibrillatori sul territorio voglia dire maggiore possibilità di sopravvivenza e qualità nella vita delle persone oggetto di arresto cardiaco. Quella di oggi a San Rossore è stata una prima iniziativa di avvio del progetto, ulteriori iniziative saranno promosse e avviate per diffondere una nuova cultura di intervento precoce in casi di arresto cardiaco. Saranno oggetto di intervento i settori prioritari della scuola, dello sport e dei gestori dei luoghi ad alta affluenza di pubblico. Nella consapevolezza che in grande maggioranza gli arresti cardiaci avvengono nelle abitazioni, la Regione promuoverà campagne di sensibilizzazioni mirate. Il Comune di Firenze e la città metropolitana hanno aderito alla iniziativa regionale iCuore, mettendo a disposizione risorse e competenze, come esempio di collaborazione istituzionale al servizio della salute dei cittadini.

 

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