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Liste d’attesa in sanità, presto sistema pubblico per monitorare i tempi

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La giunta regionale, con il supporto dell’agenzia regionale di Sanità, dovrà dotarsi di un sistema di rendicontazione pubblica sui tempi di attesa per ciascuna prestazione in tutte le aziende sanitarie, garantendone l’accessibilità ai cittadini, in modo da favorire forme di controllo diffuso.

Lo ha deciso il Consiglio regionale, approvando una mozione del gruppo Si-Toscana a sinistra, illustrata in aula da Tommaso Fattori. Respinta una mozione sullo stesso tema presentata dal gruppo Lega, che ricordava come, grazie a un proprio emendamento, i cittadini italiani residenti in Toscana avevano la possibilità di effettuare visite e esami fuori dei normali orari lavorativi, almeno una domenica al mese e due sere a settimana. “Chiediamo l’applicazione di quanto previsto dalla legge regionale – ha affermato Elisa Montemagni, prima firmataria – e una relazione della Giunta sul tema nella prima seduta utile del Consiglio”.
“La parte rilevante che richiama questa mozione è stata fatta, ad esempio l’accordo con le organizzazioni dei professionisti per l’uso dei macchinari oltre l’orario normale – ha osservato Enrico Sostegni (Pd) – Per questo invito i presentatori al ritiro del testo, tardivo e superato. Non ha senso”.
“La mozione della Lega è molto opportuna, perché c’è un’inadempienza” ha osservato Andrea Quartini (M5S), rilevando che non c’è trasparenza su questo tema. Quartini ha ricordato che, fra i parametri di valutazione dell’operato dei direttori generali delle aziende sanitarie c’è la riduzione delle liste di attesa, ma da anni l’indicatore non viene preso in considerazione. A suo parere l’introduzione della libera professione intramoenia e l’orario aggiuntivo sono utili ad abbattere le liste di attesa, ma mettendo a rischio la qualità dei servizi. Per questo ha dichiarato di votarle entrambe.
Il voto favorevole su entrambe è stato annunciato anche da Monica Pecori (Gruppo misto/Toscana per tutti). A suo parere una relazione della Giunta su questo tema alla ripresa dei lavori sarebbe estremamente utile. Anche Pecori ha espresso perplessità sul personale che dovrà garantire la copertura dei servizi con l’orario aggiuntivo.

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