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Cannabis terapeutica, Bugliani chiede aumento produzione

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Stamani (8 novembre), a Palazzo del Pegaso, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, presidente della commissione affari istituzionali dell’assemblea toscana, ha introdotto la questione dell’uso terapeutico della cannabis in occasione della presentazione dell’attività dell’associazione sindacale autonoma coltivatori, lavoratori e lavorazioni canapa (Asacc).

“L’uso terapeutico della cannabis risponde alle esigenze di molti cittadini. È una tematica di assoluto rilievo, che deve essere presa in carico dal sistema sanitario proprio per la funzione specifica che può avere. Bisogna capire come si possa implementare la produzione e fare in modo che questa avvenga soprattutto all’interno del nostro paese. Non mi pare che dover acquisire la cannabis terapeutica all’estero sia una soluzione accettabile dalle nostre istituzioni. Mi impegno – prosegue Brugnani – a promuovere un atto di indirizzo, affinché si vada verso un incremento della produzione e il fabbisogno del nostro paese venga soddisfatto. Dovrà essere un richiamo forte, di sensibilizzazione, perché si trovino le forme per incrementare, usiamo pure il termine nazionalizzare, la produzione nel nostro paese. L’auspicio – aggiunge – è che questa iniziativa possa trovare il più ampio consenso tra tutte le forze politiche”.
Bugliani ricorda anche che: “In Toscana si concentra la produzione di cannabis a fini terapeutici del nostro paese: abbiamo a Firenze una struttura deputata. La produzione potrebbe essere addirittura raddoppiata e comunque attualmente non soddisfa le esigenze che arrivano dai cittadini”.
L’Asacc si è costituita a Massa nel mese di aprile, non persegue fini di lucro, ma di tutela dei lavoratori operanti nel settore aperto dalle nuove normative e dei liberi cittadini che coltivano e utilizzano derivati della canapa secondo quanto previsto della legislazione ora in vigore. Alla conferenza stampa sono intervenuti per Asacc, la coordinatrice nazionale Anna Maria Mosti, il presidente Lorenzo Cancogni e il vicepresidente Danilo Cusimano. L’associazione rinnova la raccomandazione a non rivolgersi al mercato nero e annuncia la decisione di offrire tutela legale gratuita agli associati che possano subire processi penali per aver coltivato in casa la materia prima non reperibile in altro modo.

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