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Approvato l’elenco degli incubatori di impresa accreditati

Approvato dalla Regione l’elenco dei soggetti accreditati come incubatori di impresa e start up house toscani, in seguito all’avviso emanato lo scorso aprile. L’elenco è stato pubblicato sull’edizione del Burt di mercoledi scorso (14 novembre). Le domande ricevute per il 2018 sono in tutto ventisei: ventitre ammesse e tre scartate. I soggetti accreditati nella provincia lucchese sono: il Polo tecnologico lucchese, come incubatore di diritto pubblico, Startup&Go Srl di Badia Pozzeveri, come Start up privato, il Polo tecnologico di Capannori, come incubatore di diritto pubblico, il Comune di Massarosa, come startup di diritto pubblico, e il Comune di Coreglia, provvisoriamente come startup di diritto pubblico.

Incubatori d’impresa e start up house sono realtà, pubbliche e private, che accelerano e favoriscono lo sviluppo di nuove imprese mettendo loro a disposizione tutta una serie di servizi di supporto. Rappresentano il punto di contatto tra il mondo della ricerca e le aziende, promuovono la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e le accompagnano nella fase delicata dell’avvio. Le imprese che si insediano in queste realtà accreditate, potranno contare su tutti i servizi immobiliari di base, di accompagnamento e tutoraggio compresi nel catalogo dei servizi avanzati e qualificati per le imprese toscane.Gli incubatori e le start up house accreditati, andranno a costituire una rete regionale, che sarà promossa presso le imprese proprio per far conoscere loro la tipologia di servizi prestati e indicati nel catalogo. La presentazione delle domande, una volta entrata a regime la procedura, potrà avvenire ogni successivo anno dal 1 giugno al 15 settembre e, sempre nello stesso arco di tempo di ogni anno successivo all’iscrizione, gli iscritti dovranno dare conferma o aggiornare i dati per poter mantenere l’accreditamento ottenuto. Inoltre, sempre entro il 15 settembre di ciascun anno, le strutture dovranno fornire l’elenco aggiornato delle imprese incubate.
“La Toscana nel 2015 – commenta Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle attività produttive – era la prima regione in Italia per le spin off, ovvero per quelle imprese nate per iniziativa di ricercatori, professori o neo laureati all’interno di progetti di ricerca accademici, ma era solo sesta per le start up, capaci invece di incidere con più forza sullo sviluppo dei sistemi economici. Lo sforzo della giunta è dunque teso a farle crescere, per essere più competitivi. La Toscana vuole essere competitiva a livello internazionale non grazie alla manodopera a basso costo, ma grazie alla competenza e alla capacità di saper innovare. Con incubatori e start up house vogliamo fare questo, appunto, facilitare lo scambio di buone prassi, far attività di scouting, dare supporto a chi ha un’idea imprenditoriale”.

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