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Orizzonti Circolari, altri 15 ambasciatori del Parco Nazionale dell’Appennino

Si è appena conclusa la quinta edizione di Orizzonti Circolari – Ambasciatori del terzo millennio, progetto sviluppato nell’ambito di Parco nel Mondo, con la partecipazione delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna e rivolto alle giovani generazioni discendenti degli emigrati che hanno lasciato le quattro Province del Parco Nazionale e oggi vivono in tutto il mondo. I quindici ragazzi selezionati quest’anno per il soggiorno formativo di due settimane alla scoperta della terra dei propri antenati rappresentano 5 nazioni che in parte esprimono un importante sistema di relazioni in stretta collaborazione con il progetto, Argentina e Brasile, in parte consentono di rafforzare e attivare nuove presenze in Cile, Australia e in Europa: il dato più significativo è che un’alta percentuale di loro ha origini proprio da qualche comune o frazione del Parco Nazionale o limitrofo e che per molti Orizzonti Circolari ha costituito la prima occasione di visitare l’Italia in un’ottica formativa e inconsueta.

Insieme ai partecipanti delle scorse edizioni vanno ad implementare l’albo degli Ambasciatori del Parco Nazionale e a svolgere attività di promozione per le comunità in cui sono nati, rappresentando una terza o quarta generazione di toscani ed emiliano romagnoli residenti all’estero con un bagaglio di conoscenze e nuovi strumenti per una opportuna e moderna diffusione del territorio e del progetto. Oltre ad essere originari dell’Appennino esprimono competenze professionali di tutto rispetto, in alcuni casi particolarmente adatte a sviluppare rapporti con il Parco: tra loro ci sono studenti in ingegneria industriale e meccanica, tecnici agroalimentari, economisti, architetti, esperti in relazioni internazionali, e ancora in marketing turistico e pubblicitario, import-export. Ecco i nomi dei giovani partecipanti: Beniamino Marco Forte da Belfast, Irlanda del Nord; Franco Andres Munoz Rossi, Mar del Plata, Argentina; Juan Esteban Gastiazoro e Julian Enrico Larrazabal, Paranà, Argentina; Juan Martin De Luca, La Plata, Argentina; Maria Julia Pereira da Campinas, Brasile; Steven George Elliot da Melbourne, Australia; Flora Gallotto Klingspiegel, San Paolo, Brasile; Nicolas Ivo Madrussan, Cordoba, Argentina; Julian Olaso, Viedma, Patagonia Argentina; Diego Eduardo Roncati Lowther, San Carlos de Bariloche, Patagonia Argentina; Maria Belloni, Tandil, Argentina; Costanza Sofia Bianchini, Santiago, Cile; Maria Ines Luzzi, Buenos Aires, Argentina; Maria Carolina Fantozzi, Mendoza, Argentina. Il soggiorno ha avuto inizio l’11 settembre scorso e si è sviluppato in una serie di tappe che hanno permesso ai giovani partecipanti di conoscere il territorio dei sedici Comuni che compongono il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, con le sue caratteristiche naturalistiche, storiche, culturali ed economiche, facendo tappa anche nelle vicine città di Parma e Lucca in occasione della Luminara di Santa Croce, oltre che alle Cinque Terre con la visita a Manarola nell’ambito del Progetto Parchi di Mare e d’Appennino. Il compito di questo gruppo, una volta rientrato nelle città di residenza, sarà diventare portavoce dell’Appennino, raccontando e diffondendo l’identità di quel territorio che tutti i questi giovani hanno sentito nominare dai nonni, ma che non avevano mai conosciuto di persona. Chi di loro era già stato in Italia infatti aveva visitato le maggiori città, mete turistiche tradizionali, questa volta hanno scoperto un’Italia diversa, ma di grandissimo valore, qui in Appennino. Sono state due settimane dense di esperienze e di emozioni, trascorse tra escursioni in montagna sul monte Marmagna e Lago Santo Parmense, sulla Piera di Bismantova e il Monte Orsaro, alternate a lezioni sulla fauna, e l’economia, a spazi dedicati alla storia e alla cultura come la visita a casa Bertolucci di Casarola o ai castelli di Canossa e Carpineti, visite alle produzioni tipiche come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e il Farro della Garfagnana. Il soggiorno e le visite alle strutture economiche hanno spaziato da un’esperienza di albergo diffuso nel borgo di Sassorosso, i centri visita del Parco Nazionale a Civago e Comano e all’ostello di Corniglio, per sperimentare le diverse tipologie di ricettività e turismo delle varie aree. Giornate molto intense che hanno lasciato ai ragazzi il ricordo di esperienze forti, oltre ad un nuovo bagaglio di conoscenze che adesso desiderano trasmettere alle loro comunità, operando soprattutto nelle associazioni di italiani all’estero di cui tutti loro fanno parte. Questo viaggio ha significato moltissimo anche dal punto di vista emotivo, soprattutto per chi ha potuto visitare il borgo da cui partirono i familiari e conoscere i parenti italiani con cui i contatti non sono stati mantenuti sempre, scambiandosi foto ed informazioni, esperienze di grandissimo valore per questi giovani che si sentono italiani a tutti gli effetti e che considerano la famiglia e la tradizione come valori fondamentali. Prima della partenza sono state consegnate anche proposte di progettualità futura, che verranno sviluppate nei prossimi mesi dagli Ambasciatori in coordinamento con lo staff di Parco nel Mondo, grazie a queste attività il territorio del Parco Nazionale implementerà i progetti troverà nuovi spazi e opportunità di visibilità e pubblicizzazione nelle realtà in cui risiedono i ragazzi, che hanno sfruttato al massimo l’opportunità rappresentata di Orizzonti Circolari e dimostrano un grande entusiasmo e la volontà di lavorare, insieme ai giovani che hanno partecipato alle edizioni 2009, 2010, 2011 e 2013 del progetto, per portare un contributo positivo ad una terra che sentono come la propria casa. Il Presidente del Parco, Fausto Giovanelli, esprime grande soddisfazione per il positivo esito di questa quinta edizione che, facendo raggiungere gli Ambasciatori Affettivi a quota 85, afferma che Parco nel Mondo dispone veramente di una capillare rete di “antenne” distribuite all’estero capaci di moltiplicare la promozione dell’Appennino ben oltre le solide comunità di emigrati e, al tempo stesso, stimolare nuove forme di contatto e ritorno turistico. La particolare qualificazione del gruppo consentirà in questo senso di implementare i progetti avviati ed elaborare nuove iniziative.

 

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