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Agrifood: a Firenze la presentazione dei 18 progetti del bando “Dall’Expo di Milano alla Toscana”

“Da Milano Expo alla Toscana. Agrifood: la ricerca toscana fra salute e innovazione”. 18 progetti, 17 legati all’agroalimentare e uno all’acquacoltura e cofinanziati dalla Regione, su cui viene fatto il punto quest’oggi all’Auditorium di Santa Apollonia a Firenze.

“La Regione, pur nella carenza di risorse, cerca sempre di più di dare sostegno a percorsi imprenditoriali giovanili e l’impegno nel settore agroalimentare, anche alla luce di Expo, è stato consistente con i 2,2 milioni di euro messi a disposizione grazie ai bandi. Posso confermare che la Regione porterà avanti il fondamentale dialogo con imprese, università e centri di ricerca”, ha detto la vicepresidente Monica Barni.

L’iniziativa odierna, oltre a diffondere l’informazione sulle ricerche svolte si propone di favorire l’incontro fra ricercatori, laboratori diricerca toscani e imprese di varie provenienze per fa sì che l’innovazione trovi applicazione concreta nel mondo produttivo, ma anche con l’attenzione rivolta al futuro e con l’auspicio che si sviluppino nuove sinergie in grado di cogliere anche le opportunità offerte dal programma europeo di
ricerca Horizon 2020. Il clou della mattinata è stato dedicato alla presentazione, da parte di un rappresentante di ciascun raggruppamento, dei singoli progetti, che sono complessivamente il frutto di una proficua sinergia fra le Università toscane (Siena, Firenze e Pisa), numerosi Centri di ricerca e istituzioni scientifiche, e numerose imprese che operano nel settore agricolo e agroalimentare nella regione.

I temi di principale interesse affrontati nei progetti riguardano le proprietà salutistico-nutrizionali degli alimenti, nuove tecnologie per la sicurezza alimentare, caratterizzazione della qualità, prodotti innovativi e tracciabilità. Le ricadute riguardano le imprese toscane, che potranno avvantaggiarsene per valorizzare la qualità nutrizionale e anche nutraceutica dei prodotti, e i consumatori che, grazie alle nuove tecnologie avranno a disposizione nuovi strumenti per sapere cosa mangiano e cosa bevono, da dove vengono i prodotti, come sono lavorati e per difendersi da contraffazioni e frodi, sempre più diffuse in campo agroalimentare.

Le ricerche hanno avuto una durata biennale. I primi progetti si concluderanno la prossima primavera, altri si concluderanno nei primi mesi del 2017. I risultati che si otterranno potranno anche essere impiegati nell’ambito delle misure per l’innovazione previste nel nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 e i partenariati che si sono formati, forti delle collaborazioni già instaurate, saranno utili per cogliere le opportunità offerte dal programma di ricerca europeo Horizon 2020. I lavori verranno conclusi dall’intervento dell’assessore all’Agricoltura e foreste, caccia e pesca, Marco Remaschi.

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