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Edilizia scolastica, 15 milioni in tre anni per la provincia di Lucca

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“L’adeguamento sismico e normativo, l’efficienza energetica, l’abolizione delle barriere, l’eliminazione dell’amianto, l’ammodernamento degli edifici che fanno parte del patrimonio edilizio scolastico della Toscana, per fornire agli studenti ed agli insegnanti luoghi sicuri ed efficienti per l’apprendimento, sono da sempre l’obiettivo principale al quale la Regione si è ispirata nell’assegnazione dei propri fondi di bilancio in materia di edilizia scolastica, nonché nell’attuazione degli strumenti di programmazione di fondi statali”. Lo ha dichiarato oggi l’assessore all’istruzione Cristina Grieco in un incontro con la stampa al termine della settimanale riunione della giunta regionale.

“La Regione Toscana – ha aggiunto – si è sempre fatta carico di un ulteriore sostegno economico agli stessi enti locali, anche in considerazione delle crescenti difficoltà economiche in cui questi si trovano; pur nella consapevolezza che la competenza in materia di edilizia scolastica è di competenza degli enti locali con il necessario supporto economico statale per Comuni e Province”.
A dar conferma di questo impegno è la legge regionale numero 70 del 2005, che finanzia con sostegno crescente, in base alla difficoltà economica dell’ente locale che presenta domanda, la riapertura di edifici scolastici parzialmente o totalmente chiusi (dunque interventi urgenti con particolare attenzione alla risoluzione delle problematiche legate alla sicurezza) e che ha consentito, solo per citare gli ultimi tre anni, il finanziamento di 41 interventi dei quali 33 per lavori finalizzati alla riapertura di edifici chiusi per la mancanza dei requisiti normativi o di sicurezza statica o per la presenza di amianto nei componenti dell’edificio, con un impegno finanziario regionale di oltre 10 milioni di euro.
Il ministero dell’istruzione, nel riprendere la programmazione dell’edilizia scolastica, ha riavviato secondo un piano triennale di interventi, che prevede piani annuali di attuazione; la predisposizione di tali piani e la loro attuazione annuale sono di stretta competenza delle Regioni. In generale comunque, nella predisposizione dei bandi in attuazione delle diverse leggi di finanziamento che lo Stato ha emanato, si è sempre tenuto conto della fondamentale importanza che riveste l’adeguamento normativo (sismico, elettrico, antincendio, eliminazione amianto, ecc ) attribuendo a questi dei congrui punteggi. Tutto ciò ha consentito un lento ma progressivo miglioramento della sicurezza degli ambienti in cui chi studia trascorre buona parte della giornata.
La legge sulla buona scuola, per consentire lo svolgimento del servizio scolastico in ambienti adeguati e sicuri, stabilisce che il piano di programmazione predisposto rappresenti il piano del fabbisogno nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2015/2017; ed è utile per l’assegnazione di finanziamenti statali comunque destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, tra cui sono previste misure urgenti in materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto.
Con i finanziamenti del Decreto del Fare, che contiene misure urgenti in tema di riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali, sono stati finanziati 58 progetti per un importo di oltre 13 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato: “manutenzione straordinaria”, “ristrutturazione edilizia” e “risanamento conservatorio” e nuove costruzioni; 24 di questi progetti sono stati finanziati in scorrimento con la delibera Cipe 30 giugno 2014.
La Regione, oltre a destinare l’intero importo assegnato alla Toscana per il triennio, per oltre 56 milioni di euro, con il quale si sono finanziati i primi 62 interventi presenti nel triennale (sono dunque previsti ampliamenti, nuove costruzione, anche legate alla sostituzione di edifici non sicuri, adeguamenti strutturali e messa a norma di strutture esistenti), ha in programma di destinare tutte le risorse che deriveranno dai citai recuperi allo scorrimento del Piano triennale del fabbisogno; infatti dei 532 interventi riportati nel piano triennale, approvato con il decreto n. 1831/2015, ben 235 hanno progetti esecutivi immediatamente cantierabili e 104 hanno una progettazione definitiva.
Strettamente in relazione alla prevenzione sismica, è stato introdotto l’obbligo di sottoporre a verifiche tecniche gli edifici scolastici esistenti (da tale obbligo sono esclusi gli edifici progettati secondo normative vigenti successivamente al 1984, salvo quelli situati in Comuni la cui classificazione sismica sia variata in senso sfavorevole dopo il 1984). Tuttavia il termine per l’effettuazione di tali verifiche è scaduto il 31 marzo 2013 e non sono previste dalla norma statale forme di controllo e/o sanzioni in caso di mancata osservanza.
Le verifiche tecniche (di tipo statico e sismico) richiedono sia lo svolgimento di indagini conoscitive -sia sulle strutture sia sui terreni – che prestazioni professionali specialistiche, ed esprimono valutazioni quantitative sul grado di adeguatezza degli edifici esistenti rispetto alle norme attuali. Vista la loro particolare onerosità, a partire dal 2003, sono state destinate risorse statali e regionali che hanno consentito di finanziare in Toscana verifiche tecniche su un totale di 262 edifici scolastici pubblici. A seguito di verifiche, nella quasi totalità dei casi, risulta necessario intervenire, con maggiori o minori urgenza ed estensione.
Dal quadro conoscitivo reso disponibile dagli uffici regionali risulta che in Toscana sono state destinate risorse (statali, comunitarie, regionali) grazie alle quali sono stati effettuati 258 interventi di prevenzione sismica su edifici scolastici pubblici.
La programmazione regionale sull’utilizzo dei fondi europei per il ciclo di programmazione 2014-2020 non include la prevenzione sismica, e l’utilizzo delle risorse statali finalizzate è bloccato a causa dei vincoli di bilancio (salvo una minima parte che è stato possibile allocare su apposita contabilità speciale). A tal proposito il ministero, per velocizzare i trasferimenti e per superare tali problematiche dovrebbe prossimamente trasferire direttamente i fondi agli enti locali.
Inoltre, riservando una quota di patto di stabilità, è possibile impegnare le risorse provenienti dal fondo pluriennale (sono previste 7 annualità) dalla cosiddetta Legge Abruzzo del 2009: è consentito infatti destinare alle scuole fino al 40 per cento sia degli oltre 11 milioni di euro disponibili per interventi su edifici pubblici che ulteriori 5,5 milioni di euro di prossima erogazione alla Regione.
In provincia di Lucca la Regione ha finanziato interventi per oltre due milioni di euro, cui si aggiungono circa 12 milioni ex legge Carrozza e due milioni di euro attribuiti al Comune di Lucca per la legge sulla buona scuola.

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