Pranzo di Natale con i poveri in San Francesco

Torna, come ogni anno, il pranzo di Natale con i poveri della Comunità di Sant’Egidio, che quest’anno cambia sede e raddoppia: dalla chiesa di San Pietro Somaldi si sposta al complesso monumentale San Francesco, con un secondo evento, dedicato agli anziani, che si terrà in contemporanea alla Pia Casa, in centro storico. L’anno passato circa 240 persone hanno pranzato assieme nel giorno di Natale, “un gesto – si spiega in una nota – che in un tempo come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da individualismi e nuove diffuse paure, diviene ancora più significativo: l’unica strada possibile per costruire il futuro è imparare a vivere assieme”.

“C’è bisogno di solidarietà in un tempo di crisi, soprattutto delle relazioni, come quello che stiamo vivendo – spiega la comunità di S. Egidio -. I tempi sono cattivi, ripetono alcuni e se i tempi sono cattivi, spesso la conseguenza è che ci si deve occupare solo di sé. Oggi si perdono sogni, attese, speranze, c’è paura del futuro. Le nostre città respirano spesso aria di vittimismo, che è la sottile droga che induce al consumismo, la sottile tristezza del nostro tempo. Così nel proprio vittimismo, si ignorano i dolori degli altri, perché ci si concentra sulle proprie carenze. Ci si concentra sull’io, dimenticando di appartenere ad un noi più grande che può dare senso all’esistenza. A questo atteggiamento Sant’Egidio intende contrapporre quello della riconoscenza: ognuno di noi ha ricevuto molto, il desiderio di restituire ci spinge a servire gli altri. Papa Francesco ha spesso parlato della necessità di volgere il nostro sguardo e le nostre attenzioni a quelle periferie esistenziali che ormai caratterizzano le nostre città. Povertà materiali, certamente, ma spesso aggravate dalla solitudine e dalla reciproca incomprensione. Il pranzo di Natale vuole essere una risposta concreta, nello spirito più autentico del Vangelo, al disagio umano e spirituale che emerge dalle periferie esistenziali di cui parla il Papa. Il giorno di Natale quelle periferie diverranno il centro della città, una testimonianza gioiosa ed allegra di come si può essere solidali tra persone con storie e tradizioni diverse che vogliono percorrere strade comuni. Il prossimo Natale sarà quindi ancora una volta un’opportunità per tanti: per chi non ha il riparo di una casa e di una famiglia il giorno della festa non sarà trascorso in solitudine, per tante persone comuni ci sarà la possibilità contribuire alla costruzione della solidarietà di cui parla il Vangelo. In altre parole, la possibilità concreta di vivere il giorno di Natale con uno sguardo aperto sulla città, con il desiderio di sentirsi parte di un noi, fatto di storie e volti diversi, che si ritrova unito e desideroso di trovare un senso comune in una giornata di festa speciale, che rischia altrimenti di perdersi tra le luci colorate ma effimere. Le splendide mura di San Francesco, così come quelle meno conosciute, ma altrettanto cariche di significato, della Pia Casa saranno una casa accogliente per chi non ha il riparo di un’abitazione e di una famiglia e non sarà costretto a vivere il giorno della festa in solitudine, per tante persone comuni desiderose di rispondere a quella domanda di amore verso i deboli che è il Natale”.
Naturalmente c’è la possibilità contribuire in diversi modi alla costruzione di quella grande catena di solidarietà che è il pranzo Natale: nel corso di questa settimana si sono già tenuti due incontri preparatori con circa 70 volontari di tutte le età, che hanno speso il loro tempo per impacchettare 300 regali e allestire tutto il necessario per rendere il pranzo bello ed accogliente: dalle tovaglie colorate ai vasi di fiori, dai segnaposto ai biglietti di auguri. Nelle prossime ore un gruppo di volontari si occuperà di trasferire negli spazi dedicati al pranzo tavoli e sedie oltre a tutto il necessario per allestire la cucina. Poi, dalle 10,30 del 25 dicembre, i volontari che hanno scelto di trascorrere il Natale con la grande famiglia di Sant’Egidio saranno impegnati nell’allestimento della sala per il pranzo e nell’accoglienza degli invitati. Il pranzo sarà introdotto dalle parole del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, che ha già assicurato la sua presenza, e riceverà la visita dell’arcivescovo Italo Castellani, che si fermerà per incontrare personalmente i tanti che popoleranno i tavoli del pranzo. “Un grazie particolare alle Misericordie di Lucca e Lido di Camaiore – spiega la Comunità – per l’importante sostegno logistico alla realizzazione della festa ed infine al comitato popolare di piazza San Francesco, che mettendo a disposizione le proprie cucine renderà possibile la preparazione dei pasti caldi. A tutti il nostro sentito ringraziamento”. Per informazioni: 334.2829034 – santegidiolucca@gmail.com

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