Gruppi di auto aiuto, anche a Lucca partita la campagna social

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È partita la campagna social del coordinamento toscano dei gruppi di auto aiuto. Solo il 5 per cento del totale dei gruppi è presente a Lucca.

E’ stato realizzato un video di promozione grazie al coinvolgimento di alcuni membri dei gruppi di auto aiuto attivi sul territorio toscano; sono state condotte 18 interviste in quattro province della Toscana: Pisa, Arezzo, Firenze e Lucca. L’obiettivo di questa iniziativa è stato quello di far conoscere e diffondere la realtà dell’auto aiuto sia tra le persone che ne potrebbero aver bisogno, sia tra gli stessi professionisti della salute, ponendo particolare attenzione sul senso della partecipazione a tali gruppi attraverso l’esperienza diretta di coloro che ne fanno parte. Il video, che ha realizzato in poco più di 72 ore più di 22 mila visualizzazioni e 225 condivisioni, è visibile sulla pagina Facebook del coordinamento dei gruppi di auto aiutoo in alternativa sul sito autoaiutotoscana.org/Non-da-soli.htm .
In Toscana ci sono circa 200 gruppi di auto aiuto, la maggior parte dei quali operano nella provincia di Firenze e coinvolgono circa 1600 persone; solo il 5% del totale a Lucca, Livorno e Siena. Nella provincia di Lucca vi sono gruppi per la dipendenza da alcool, gruppi per la depressione, il panico e l’ansia, gruppi per il disagio mentale e gruppi specifici per coloro che vivono in famiglia questi problemi. Vi sono inoltre gruppi per l’elaborazione del lutto, gruppi per il sostegno alla genitorialità, gruppi per la dipendenza da gioco d’azzardo, gruppi per la dipendenza da sostanze psicotrope e gruppi per l’identità di genere.
Il Coordinamento toscano dei gruppi di auto aiuto nasce nel 1996 per rappresentare i gruppi davanti alle Istituzioni e ai Servizi. E’ un’associazione di volontariato formata da gruppi e associazioni che promuovono l’auto aiuto. E’ tra le associazioni socie fondatrici del Cesvot, il Centro servizi per il volontariato della Regione Toscana. Ha contribuito alla costituzione del coordinamento nazionale dei gruppi di auto aiuto, al fine di favorire il confronto e lo scambio tra le varie esperienze nazionali di auto aiuto. Rappresenta l’Italia nel network europeo del Self Help, una rete di associazioni ed enti che ha lo scopo di promuovere il dibattito culturale e scientifico sul tema dell’auto aiuto attraverso meeting, progetti e ricerche scientifiche.
Gli obiettivi del coordinamento sono quelli di attivare gruppi di auto aiuto, collegare le varie realtà di auto aiuto che si sviluppano a livello regionale e nazionale, promuovere le iniziative dei gruppi, svolgere una funzione di ricerca e offrire un servizio di consulenza e formazione riguardo la metodica dell’auto aiuto ma anche un servizio di ascolto e sostegno ai gruppi della Regione Toscana. I gruppi di auto aiuto sono gruppi informali che si creano in modo spontaneo per affrontare delle problematiche diffuse. Sono formati da 7/10 persone; gli incontri durano in genere un’ora e mezza, possono avvenire da una volta alla settimana a una volta al mese, a seconda delle possibilità e delle esigenze dei partecipanti, che si confrontano e condividono esperienze comuni. E si svolgono nelle stanze messe a disposizione spesso da un circolo o dalla parrocchia, ma anche da associazioni, dagli stessi comuni o ospedali. La partecipazione è totalmente volontaria e gratuita. Non esiste una figura professionale che guida gli incontri, ma solo un “facilitatore” che ha il compito di stimolare e agevolare la comunicazione tra i membri. Non si seguono infatti metodologie psicologiche o regole particolari; ognuno racconta la propria esperienza di vita quotidiana in relazione ad una particolare problematica che lo coinvolge in un clima di riservatezza, anonimato e rispetto della privacy di tutti i partecipanti.
Uno degli scopi dei gruppi è quello di sperimentare nuovi stili di vita e di comportamento, nuovi modi di sentire e trasmettere i propri vissuti. L’auto aiuto ha infatti l’obiettivo di riportare i partecipanti in una dimensione spazio-temporale particolare in cui sono al centro il silenzio, l’ascolto dell’altro, il prendersi cura delle proprie e altrui debolezze. Sono comunque percorsi individuali quelli intrapresi e conclusi dai partecipanti in piena libertà.
“L’auto aiuto funziona perché tende a creare una rete di affetti, ad operare un cambiamento, a divenire cittadini e costruttori del nostro benessere”, dichiara Gianna da Firenze, che da anni partecipa a questi gruppi.
In Italia i primi gruppi sono nati negli anni ’70. Negli anni si è passati dai 1600 gruppi del 1999 ai 3300 censiti nel 2006 dal Coordinamento toscano dei gruppi di auto aiuto in una indagine a livello nazionale i cui risultati sono stati pubblicati dal Cesvot (centro servizi volontariato toscana) con una distribuzione dell’87% nell’Italia settentrionale e centrale. Si tratta dunque di un fenomeno in crescita, importante, che senz’altro meriterebbe una attenzione maggiore da parte delle istituzioni; è dimostrato infatti che oltre al benessere percepito dei partecipanti l’auto aiuto riduce enormemente la spesa sociale sanitaria e riduce gli accessi e i ricoveri in pronto soccorso e in reparti come ad esempio la psichiatria. Oltre a questo si è notato negli anni che i gruppi di auto aiuto riescono a ridurre stress, sintomi depressivi e disgregazione familiare di pazienti con malattie croniche come Alzheimer, ictus e sclerosi multipla. Ma si è notata anche talvolta una progressiva riduzione delle aspettative irrealistiche di guarigione di molte disabilità croniche, con conseguente positiva accettazione che porta, quindi alla riduzione di atteggiamenti conflittuali o rivendicativi verso i contesti di cura.
Sul sito del Coordinamento toscano dei gruppi di auto aiuto troverete una sezione dedicata all’elenco dei gruppi di auto aiuto attivi in Toscana o in alternativa è possibile rivolgersi al numero 347.0460767 per ricevere maggiori informazioni.

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