Lucchese, un mese di Pera: i nuovi soci ancora non ci sono

Una squadra solida sul rettangolo verde, una società magmatica che ancora attende l’ingresso di nuove forze. L’istantanea della Lucchese, a 9 giorni dall’inizio del campionato, è tutta condensata qua. Perché se il ds Obbedio è riuscito a destreggiarsi con disinvoltura in chiave mercato, mantenendo intatto il blocco dei senatori (ed il mister) e iniettando promettenti forze nuove, molto più statica appare la situazione sull’altro fronte. Tutti hanno ancora incise nella mente le dichiarazioni dell’ex senatore Marcello Pera, la sua presentazione come nuovo socio, la proposta di andare ad attrarre investitori lucchesi per aumentare significativamente la potenza di fuoco del club.

Era il 17 luglio scorso, esattamente un mese fa. Pera, certo, non raccontò di essere Harry Potter, ma che ci avrebbe provato con tutte le sue forze, quello sì. Da quel giorno, tuttavia, tutto tace. E, si badi bene, la mission (impossible?) assume pregnanza fondamentale non solo per alimentare quelle velleità da serie B affrescate dal nuovo socio. L’imbarcazione – una delle metafore che racchiudono il pensiero dell’amministratore unico Carlo Bini – è stata salvata da un naufragio certo, allontanata da scogli e vortici famelici, ma ora serve una spinta in più per tornare a solcare le acque in tranquillità. Tradotto: i soci lucchesi hanno fatto tutto quello che potevano e anche di più. Adesso, per portare avanti le sorti del club e salvaguardare la sua storia, sono necessari nuovi ingressi, con conseguente aumento di liquidità.
Mera sopravvivenza, quindi, nell’attesa di tirar su le reti per apprezzare se la “pesca”, come la definì Pera, darà frutti mediocri, sufficienti o miracolosi. Sliding doors capaci, in ogni caso, di disegnare il futuro di una stagione, ma forse anche quello di una società. Nessun catastrofismo, certo: solo la constatazione di uno stato dell’arte più volte raffigurato dai soci. Nel frattempo, servirà appigliarsi ad ogni grammo di energia psicofisica disponibile per strappare punti pesanti nei primi tre match, che sono anche tre derby. La conferma di Lopez, del suo modo di giocare mandato a memoria dal gruppo storico, l’arrivo di quella prima punta (Del Sante) che consente finalmente di arretrare Fanucchi dove più sa far sanguinare le difese altrui, fanno ben sperare. Il tempo però corre inesorabile: se sul fronte sportivo si continua a fare il massimo, adesso è davvero il momento dell’emulazione per il lato societario.

Paolo Lazzari

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