Lucchese, mister Menichini: giocheremo d’attacco foto

“Vincere facendo divertire”: è la summa estrema della filosofia di gioco del nuovo mister della Lucchese, Leonardo Menichini, presentato oggi (15 giugno) al Porta Elisa. Completo blu e camicia bianca, il tecnico di Ponsacco – un biennale per lui – una carriera tra B e C, cominciata come vice di Carletto Mazzone, dimostra subito di avere le idee ben chiare. Con lui ci sono anche il presidente Lorenzo Grassini con la moglie Nicoletta Cardin, l’a.d Gianni Ferruzzi ed il dg Fabrizio Lucchesi.

“Abbiamo lavorato molto – esordisce Grassini – per Menichini: Lucchesi me ne aveva parlato in termini lusinghieri e conoscendolo questa impressione è stata confermata. Si è sviluppata una bella empatia a livello personale, mentre sul lato sportivo parla la sua carriera. Il ritiro al Ciocco? Location fantastica, a due passi da Lucca”. Grassini, inoltre, allontana alcune voci avvertite ultimamente: “Ho sentito dire da qualcuno – afferma – che la Lucchese sarebbe già in vendita. Ecco, assolutamente no: la Lucchese non si vende, vogliamo fare bene a lungo qua. Lo stadio? Il confronto di ieri con l’amministrazione è stato positivo. Noi, intanto, abbiamo già chiamato una ditta che ha provveduto a pulire e sistemare i punti più trascurati”.
Poi è il turno di Lucchesi, che spiega i due elementi fondamentali che hanno inciso sulla scelta del nuovo mister: “Esperienza e feeling personale (i due hanno già lavorato insieme, ndr) erano fondamentali. La Lucchese dovrà comprare una ventina di giocatori nuovi e serviva un profilo navigato per farli poi diventare squadra. Lunedì avremo la Commissione di vigilanza allo stadio: credo che da mercoledì potremo iniziare a parlare solo di pallone”.
Il nuovo mister, si diceva, predica possesso palla, ricerca della profondità e riconquista immediata: “Voglio che la mia squadra stia nella metà campo avversaria – osserva – anche se questo implica dei rischi, come tenere la difesa molto alta. Predico una gestione del possesso che ci consenta di accelerare quando ce n’è modo e di riposarsi quando gli spazi sono chiusi. Non deve essere mai, comunque, un palleggio fine a sé stesso. Il modulo? Ne ho cambiati tanti, ma preferisco parlare di principi di gioco: Mazzone mi diceva che un bravo allenatore deve essere come un cuoco capace di cucinare bene pietanze diverse”. Poi, sul perché ha scelto Lucca pur avendo offerte anche dalla B: “Mi ha contagiato l’entusiasmo di tutte le componenti della società – spiega – anche se sappiamo bene che Roma non fu fatta in un giorno. Ai lucchesi chiediamo il tempo necessario per assemblare tutto: questa è una piazza che ha fame di calcio e che chiede che venga ricreato un entusiasmo”.
Nessun commento, per ora, sulla permanenza dei “senatori” della squadra: “Fanucchi? (confermato ieri sera da Lucchesi, ndr). E’ un calciatore molto bravo, ma non è ancora il momento di parlare di questo. La rosa la conosco bene, perché ho visto molte partite della scorsa stagione. E’ chiaro che vorrei il gruppo pronto il prima possibile, ma non è il caso di metterci fretta: spesso le occasioni migliori capitano a fine mercato”.
Nel frattempo, nell’ottica di alimentare entusiasmo e partecipazione, la Lucchese sta cercando di organizzare almeno due amichevoli importanti: “Ci sono due limiti – ricorda Lucchesi – dettati dalla capienza dello stadio e dalla condizioni del campo, ma pensiamo che quest’ultimo aspetto possa essere superato a breve. Il vantaggio, invece, è la vicinanza al Ciocco, che ci consente di venire e tornare in mezz’ora”. Settimana prossima, infine, verrà completato l’intero organigramma societario: per oggi, spiccano le conferme di Vanni Pessotto e dell’addetto stampa Giacomo Bernardi.

Paolo Lazzari

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